▫️23. Pericoloso e Bellissimo

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Il mio corpo sussulta al suono autoritario delle sue parole. Non è esattamente quello che volevo?
Freno appena in tempo un sorriso che quasi mi spaventa.
È malsano il desiderio che provo nei suoi confronti.
Sbagliato e incoerente.

Mi giro solo per eseguire il comando, chiudendo persino a chiave. Poi ritorno a squadrarlo dall'alto in basso avvicinandomi a lui lentamente.
Allontana con un piede la sedia  appoggiando il fondoschiena al tavolo e le mani ai lati del suo corpo.

«Capirai che anche se non abbiamo consumato sei inevitabilmente compromessa.»

Soffio una risatina un po' civettuola.
«E immagino anche che la zia non crederebbe mai che hai saputo tenere le mani al posto.»

Sono così vicina, un altro passo e le nostre scarpe si toccherebbero.

«E tu non vuoi dispiacere la zia mi pare avessi detto prima.»

«Mi dispiace un po' aver mentito, ma è stato divertente. Tu ti diverti a farlo?» inclino la testa di lato ponendogli la domanda nel modo più innocente possibile.

«Tanto quanto tu ti diverti a provocarmi» mormora allungando un braccio e accarezzandomi una guancia con dita leggere, ma che lasciano il segno.
Sospiro profondamente.

«E ti piace quando lo faccio?» chiedo di rimando abbassando un poco la voce.

Alza un angolo della bocca.
«Vuoi sentire quanto mi piace?»

Strizzo il labbro tra i denti.
Sono eccitata.
Sono eccitata da morire.
«Mh-mh.»
Lo guardo da sotto le ciglia abbassate.

Mi porge una mano distendendo le lunghe dita verso di me. La guardo, poi ritorno a guardare i suoi occhi, poi di nuovo la mano, finché non vi poggio timidamente la mia. Piccola e pallida contro la sua grande e olivastra.

La rigira tra la sua prendendola per il dorso e avvicinandola lentamente verso di sé. Ho il respiro incastrato nel petto in attesa.
La poggia un po' più sotto del suo petto e io ne seguo il movimento mentre scivola verso il basso tra gli addominali scolpiti, che riesco a sentire anche oltre il maglione.
È così caldo, così bello.
Deglutisco a fatica.

«Te la scopi?»
Lo chiedo in un sussurro.
Non riesco a non pensarci.

«Cosa?»
Sembra un po' confuso, effettivamente la domanda non è posta nel momento migliore.

«Azzurra. Non è stupida gelosia. È che voglio sapere a cosa sto andando incontro.»

Fa scivolare un po' più giù la mia mano.

«Qualche volta.»

«Che vuol dire qualche volta?»
Tocco la fibbia della sua cintura.

«Quando non ne posso fare a meno. Se si agita me la scopo e lei si calma.»

Fa scivolare la mia mano più giù fino a farmi toccare il cavallo dei suoi jeans. È duro, lo sento bene sotto le mie dita.
Schiudo le labbra lasciando andare un profondo sospiro.

«Ma che tipo di relazione è?»
Riesco a tracciarne persino il contorno, ora la sua erezione è più che evidente anche ai miei occhi.

«Basata sugli affari, per me...» sento la sua voce farsi un po' più roca e prendere una piccola pausa prima di continuare.
«Per suo padre, per il mio. Lei vuole solo che le dia un po' di attenzioni non importa di che genere, va bene tutto.»

Alzo i miei occhi verso i suoi.
«Sei davvero molto squallido lo sai?»

«È anche molto squallido farsi fottere da uno che ti disprezza e te lo dice chiaramente.»

I'm Not YoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora