▫️22. Vieni qui

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L'orgasmo piano piano va scemando ma le nostre labbra non si staccano le une dalle altre, la mano scivola via lentamente dalla mia intimità e risale sulla pancia, sul seno, sul collo fino ad arrivare al viso, le sue dita mi accarezzano una guancia...

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L'orgasmo piano piano va scemando ma le nostre labbra non si staccano le une dalle altre, la mano scivola via lentamente dalla mia intimità e risale sulla pancia, sul seno, sul collo fino ad arrivare al viso, le sue dita mi accarezzano una guancia, poi scostano una ciocca di capelli appiccicata alla fronte imperlata di sudore.
Un gesto tenero che cozza con la mano che ancora è stretta ai miei polsi.
Le labbra si muovono sulle mie accarezzandomi con la sua lingua calda e voluttuosa. Mi sporgo verso la sua bocca strofinando la mia lingua contro la sua.
Che meraviglia...
Si stacca dalle mie labbra con un umido schiocco.

«Buonanotte, cappuccetto. Fai bei sogni» sussurra premendo ancora una volta le sue labbra sulle mie.
Poi si alza e se ne va via senza fare il minimo rumore.

Resto distesa sul letto a sorridere come una sciocca, il cuore che batte veloce e una piacevole sensazione di formicolio che aleggia per tutto il corpo...

Una lingua inizia a leccarmi tutta la faccia soffermandosi sul naso e impedendomi quasi di respirare.
Spalanco gli occhi trovandomi un muso bavoso intento a leccarmi come fossi un cono gelato.

«Ehi!»
Sposto il faccino peloso di Macchia cercando di prendere un po' di respiro.
«Dai stavo ripensando a stanotte, non è carino interrompermi così» gli dico accarezzandolo dietro le orecchie.
Lui mi risponde abbaiando tutto contento, scodinzolando e facendo le capriole.
«Sei un brutto monello» passo almeno cinque minuti a fargli le coccole.

«Adesso vado a fare una doccia se non ti dispiace.» Lo lascio ancora a gambe spalancate mentre mi alzo dal letto ridendo per la sua posa sensuale.
Si merita un po' di attenzioni visto com'è stato sfrattato dal letto.
Arrossisco, al solo pensiero il mio corpo ha un fremito ed è come se sentissi ancora le sue dita addosso. Le sue labbra sulle mie.
Sospiro.
Nessuno mi aveva mai dato questo tipo di buonanotte.
Per la prima volta dopo quattro mesi ho dormito per tutta la notte senza svegliarmi di soprassalto, senza sogni brutti a popolare il mio sonno.
Forse dovrei utilizzare questa tecnica più spesso.
Serro il labbro tra i denti stringendolo forte.

Non è la prima volta che qualcuno mi tocca, è successo altre volte ma non è mai stato così intenso, ragion per cui non ho mai avuto voglia di andare oltre con nessuno.
Ma con lui è diverso, perché lui è diverso da chiunque abbia mai incontrato nella mia vita.

Qualcuno bussa alla porta e il cuore inizia a battere ferocemente nel petto.

«Chi è?» chiedo cercando di mantenere un tono di voce fermo.

«Sono Zia Maria.»

Sgrano gli occhi.
Zia chi?

«Ehm...» Come glielo chiedo senza apparire scortese? In ogni caso mi avvicino alla porta per aprirla.

«Sono la zia di Cesare e Gabriele, non so chi dei due è il tuo amico. Ad ogni modo volevo chiederti...»
Inizia a dichiarare da dietro la porta, con un tono di voce decisamente alto.
Apro la porta e mi ritrovo davanti una signora sulla sessantina, dalla pelle abbronzata e un paio di occhi così chiari da accecarmi.

I'm Not YoursWhere stories live. Discover now