Chapter 43

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LEGGETE ANCHE LA NOTA ALLA FINE DEL CAPITOLO

Non ho mai pensato del perché Dio avesse creato certe persone che poi il diavolo deve distruggere. Però, c'è da dire che ho anche sempre pensato che Dio avesse creato il mondo, mentre il diavolo lo facesse andare avanti, sì, proprio il diavolo, perché non è possibile che Dio avesse creato la meschinità, il sadismo, l'odio. É stato il diavolo, questo è ovvio.
Non avrei mai pensato che incontrando una persona, tutta la mia vita in pochi istanti venisse travolta, in pochi istanti io fossi diventata una persona così diversa da come realmente ero stata, una persona che prima amava e sorrideva alla vita pur avendo i propri problemi personali ora fosse diventata l'opposta. Piena di odio e orgoglio per le persone che mi avevano ferita. Ferita nel profondo.

«Melany, devi prendere le pastiglie. È tuo dovere» Dice Louis flebilmente

«Si, si. Ora le prendo, non c'è bisogno di allarmarsi immediatamente.» Provo a calmare leggermente tutta la sua ansia mentre cammino verso il bagno

«Ehi, dove stai andando? Le pillole sono sul tavolo, non in bagno»

«Ho solo bisogno di raggiungere un attimo il bagno, appena torno le prendo, sta tranquillo un po'»

Finalmente arrivo al bagno, proprio dove avevo lasciato il telefono spento per i molteplici messaggi che mi arrivano da ormai una settimana da quando sono uscita dall'ospedale. Appena finisco di fare quello che dovevo fare mi dirigo di nuovo nel salotto

«Avanti, prendile.» Dice con le braccia incrociate picchiettando il piede in un ritmo ansioso

«Si, le prendo ma smettila di picchiettare il piede in quel modo, mi metti ansia» Annuisce mentre io prendo le pastiglie.

Si comporta peggio di mio padre, non penso sia una cosa estremamente grave se per un giorno, beh due, io abbia dimenticato le pastiglie mentre non c'era.
Appena l'ha scoperto, dopo aver controllato il numero di pastiglie mancanti furbamente, è andato di matto. Letteralmente.
Ha iniziato a dire che se dovevo stare a vivere con lui io sarei dovuta stare bene e lui si sarebbe preso cura di me. Ma tutto ciò è schifosamente esagerato.

«Bene, Melany. Vedi che poi non sono così tanto male?» Annuisco mentre inizio a riordinare i piatti che ha lavato Louis

«Lou, passami il bicchiere da cui ho appena bevuto che lo lavo un attimo» Detto questo me lo passa e mentre sono indaffarata a fare ciò che si fa solitamente in casa parla

«Pensi di rispondere per una buona volta alle chiamate di Harry?»

«Tu come sai che mi ha chiamata?» Inizio a dire stizzita

«Il tuo telefono. Prima che lo spegnessi io, ieri sera, ti continuava a chiamare Harry, ma non hai minimamente cagato le sue chiamate» Mi giro verso la direzione opposta alla sua e mi siedo sul divano sbuffando

«Perché dovrei rispondere al ragazzo che mi ha sputato in faccia il fatto che non mi abbia mai amata ed è andato a scoparsi un'altra»

«Devi imparare ad ascoltare il punto di vista opposto al tuo prima di criticare»

«Louis, non iniziare. Cosa vorresti dire? Ora sono io quella che sbaglia?»

«Non sto dicendo questo, non essere così permalosa. Sto solo dicendo che dovresti sentire cos'ha da dire»

«Ora non è il caso, non ho la coscienza a posto»

«Smettila. Smettila fottutamente, continui a dire la stessa cosa da ormai una settimana, se hai la testa per ribattere vuol dire che la coscienza è in grado di sopportare una discussione. Quindi ora prendi il tuo dannato telefono che ha rotto il cazzo per una settimana escludendo ieri sera che l'ho spento e chiami Harry per incontrarvi e parlare di cosa vi succede»

AFTER STORM. {h.s} #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora