Chapter 49

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SONO VIVAAAAAAAA

So che in questo momento vorreste uccidermi perché non ho postato nessun capitolo per tantissimo tempo, ma cercherò di farmi perdonare.
Perciò eccovi un capitolooo.
Mi scuso tantissimo perché la scuola mi sta portando via molto tempo, ma prometto che cercherò di postare minimo un capitolo a settimana.
Spero che questo capitolo anche se non è granché vi faccia brillare gli occhietti, nel capitolo successivo ci sarà anche un flashback sulla storia di Gemma e la sua "morte" e vi sarà tutto molto più chiaro; per di più ci sarà un momento molto significativo che non sto a dirvi e qualcosa in più su che cosa sta passando Giada.

E nulla detto questo vi lascio questo capitolo e mi raccomando godetevelo al meglio, a lunedì...

P.S. Mi scuso da ora nel caso in cui trovaste errori grammaticali o di sintassi, solo che era da molto che non scrivevo.

See you soon, guys 💗

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HARRY's POV

Che cazzo ha in mente Louis? Come si permette di stare da solo con la mia ragazza?

Non è più la tua ragazza

Coscienza del cazzo

«Harry vuoi fermarti un minuto?» mi chiede Lara stizzita

In verità non mi ero nemmeno accorto che stavo andando avanti e indietro tra la porta di casa e la macchina muovendo freneticamente le mani tra i capelli, sono nervoso e non è un buon segno

«Harry.» mi richiama Lara stavolta fermandomi per le spalle creando contatto visivo «devi calmarti, capito?»

Annuisco non del tutto convinto e finalmente mi siedo sulle scale davanti all'ingresso, anche se con un leggero nervosismo alla gamba che continua a muoversi involontariamente

Noto poco dopo Era sedersi accanto a me appoggiando una mano sulla mia spalla per chiamarmi

«Harry, devi avere fiducia in lei» mi assicura

«Non posso» sospiro «non mi ama più» affermo abbassando lo sguardo sui miei stivaletti

«Harry» sospira sonoramente «tu la ami?» mi chiede

Al suono di quella parola trattengo un attimo il respiro e ci penso, finalmente ho bisogno perfino io di una risposta a me stesso, la necessito.

Io la amo?

Quando la vedo sorridere io di conseguenza istintivamente sorrido.
Quando parla mi concentro soprattutto al movimento delle sue labbra che si muovono velocemente data la velocità dei suoi discorsi sempre nervosi.
Quando piange il mio petto si stringe, come se al suo interno ci fosse un nodo che pulsa sempre di più.
Quando sento il suo nome mi manca il respiro e mi giro a cercarla con la speranza di trovarla.
Quando mi urla contro la vorrei zittire con un bacio.
Quando mette il broncio vorrei baciarle le rughe tre che rendono l'espressione così imbronciata.
Se penso a lei penso alla felicità.
Lei mi rende felice anche solo con uno sguardo.

Se questo non è amore allora non so davvero cosa sia.

La risposta è che la amo, più di me stesso.

Si, io la amo.

«Allora?» mi guarda in attesa di una risposta

«Si, credo di amarla» affermo, ma poi subito dopo aggiungo più convinto «Anzi, dio si, la amo. Non lo credo, ne sono certo»

Il sorriso di Era cresce improvvisamente e mi accarezza la schiena

«E allora che aspetti? Vai a riprendertela» mi dice alzandosi mentre si dirige verso il suv

AFTER STORM. {h.s} #Wattys2017Where stories live. Discover now