Scoperte inaspettate

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Jocelyn ~ 3 Marzo 2015, ore 8:30

Mi stiracchio e mi giro su un fianco, poggiando il braccio destro sul diaframma di Luke che si alza e si abbassa a intervalli regolari. Apro gli occhi di malavoglia per vedere l'orario sulla sveglia – le otto e mezza – ma un raggio di luce filtrato con prepotenza dalle persiane mi acceca le pupille e mi sveglia del tutto.

Sbuffo e allungo la mano sul comodino per prendere il cellulare ed ingannare un po' il tempo giocherellando a Candy Crush Saga. Che rottura, sono su questo livello da due settimane e non riesco a superarlo. Per non parlare poi di quel dannatissimo gufo che cade continuamente, nonostante cerchi di bilanciare gli scambi di caramelle.

Dopo qualche minuto passato a imprecare perché, dopo la bellezza di tre tentativi, potevo superare il livello con una sola mossa, mi alzo e vado in cucina, sperando che Luke, dopo cena, non si sia spazzolato tutto lo chiffon che ho preparato ieri pomeriggio.

Fortunatamente è ancora perlopiù integro. Ne taglio una fetta abbondante e me lo gusto lentamente, accompagnandolo con una bella tazza di caffè bollente.

Luke mi raggiunge nell'arco di cinque minuti e fa fuori il dolce e il caffè rimasti, poi si lascia cadere sulla sedia accanto alla mia, sbadigliando. «Buongiorno» bofonchia. «Dormito bene?»

«Una meraviglia. Tu?»

«Più o meno. Sono rincasato alle due e mezza, stanotte.»

«Come mai?» I mannari hanno fatto baldoria, a quanto pare.

«È tornata Alison dalla Francia, e Maia ha ritenuto fondamentale darle il bentornato a NY. Comunque credo che anche la decina di vassoi di croissant che ha portato abbia influito con la durata del briefing.»

«Salute!» esclamo schiaffeggiandogli il braccio.

«E non è tutto.» Ridacchia. «Non fare quella faccia, non abbiamo mangiato altro! Comunque, Alison si è regalata un bel micetto. Ha detto che gironzolava intorno al suo hotel da qualche giorno, le ha fatto pena e quindi ha deciso di adottarlo. Dovresti vedere quanto è carino!»

Faccio per rispondere, ma qualcuno bussa alla porta. «Vado io.»

Mi precipito ad aprire, non prima di aver dato una sbirciata dallo spioncino per vedere chi è. Non conosco questa ragazza, sarà un'addetta al volantinaggio o una rappresentante di qualche azienda. Magari la AVON. Ho assolutamente bisogno di un fondotinta adatto alla mia pelle.

«Buongiorno.» Sorrido, rendendomi conto troppo tardi che sono ancora in pigiama.

«Salve» risponde lei, un tantino imbarazzata. «È qui che abita Lucian Graymark?»

«Sì. Posso chiedere perché lo sta cercando?»

Wooo. Un momento. Ha detto Lucian Graymark, non Luke Garroway. L'ha chiamato con il suo vero nome.

«Scusi, come fa a...» inizio, ma lei m'interrompe.

«Sono Olivia Kaine. E sono qui per incontrare mio padre.»

Cazzo.

Le orecchie non mi hanno mai ingannato. Quindi credo che ciò che ho sentito non sia stata un'invenzione del mio cervello o un fraintendimento.

COSA? Luke ha una figlia?

Merda. Merda. Mi sentirà!

«N-Non è qui al momento. Se mi dà il suo numero, la farò chiamare non appena possibile.» Cerco di mantenere un tono di voce normale, nonostante l'ira che sento montare e aumentare a dismisura.

«No, tornerò io» risponde, alzando una mano per salutarmi. «Arrivederci.»

Chiudo la porta e mi accascio a terra, combattuta a emozioni contrastanti.

Shadowhunters ~ Living the PresentWhere stories live. Discover now