Pagine del passato

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Clary ~ 6 Marzo 2015, ore 8:30

«E dai Jace, lasciami andare!» Mi divincolo, tentando di liberarmi dalle lenzuola che mi avvolgono come una mummia e dalle sue braccia che mi stringono in una morsa ferrea. «Jace, il postino sta suonando da cinque minuti. Potrebbe essere qualcosa di importante. Fai il bravo.»

«Uff, okay. Ma non credere che Peter non me la pagherà.» Allenta la stretta sui miei fianchi e sbadiglia, contagiandomi. «Visto che scendi... mi porteresti un caffè?»

«Ah, e così te ne approfitti, Herondale!» Riesco ad uscire dal bozzolo, rabbrividendo: si stava molto meglio sotto le coperte. «E va bene, ma solo perché te lo sei meritato!»

Sghignazza in risposta e affonda di nuovo il viso nei cuscini.

Mi infilo la vestaglia e sfreccio al piano di sotto, raggiungendo la porta con uno scatto degno di Bolt. Mi concedo un attimo per guardare dallo spioncino e constatare che sia veramente Peter, ma il rilievo visivo non mi serve: il modo in cui suona il campanello è inconfondibile. «Salve!»

«Buongiorno signora Herondale, ho un pacco per suo marito.» Fruga nella borsa straripante di lettere, bollette e buste varie e ne trae una scatola di cartone, che afferro subito. «È arrivato un paio di ore fa da New York. Posta prioritaria, raccomandata. È stato spedito con un incantesimo.»

Mi rigiro il pacco fra le mani, rimuginando. Da NY con la magia, per Jace... «Si sa chi è il mittente?»

«Un tale Simon Lewis, signora. Be', io ho altri giri da fare, arrivederci!»

Lo saluto con un cenno e richiudo la porta, poi vado in cucina e poggio la scatola sulla penisola di legno sulla quale spesso facciamo colazione. Ho il sospetto che qui dentro ci sia qualcosa a cui è meglio pensare a pancia piena e con la mente lucida. Forse Simon ci ha mandato aggiornamenti sulla situazione dei Nascosti a New York, oppure il contenuto del pacco è di tutt'altro genere.

Ho imparato che la vita mi riserva un sacco di imprevisti.

Faccio il caffè e poso le tazzine su un vassoio d'argento, accanto alla restante parte del dolce alla carota preparato ieri da Liza, e torno in camera.

«Lasciami indovinare... altre bollette.» Jace si fionda subito sulla torta, e mi affretto a intimargli di non far cadere le briciole nel letto.

«No, era un pacco per te. Lo apriamo dopo. Insieme.» Finisco il caffè in un sorso e riappoggio distrattamente la tazzina sul vassoio.

«Come vuoi. Lori si sarà svegliata? Ho proprio voglia di vederla rincorrere Cash.»

«Non credo, ieri lei e mamma sono rimaste sveglie fino a tardi. A far cosa? Non ne ho idea. Forse hanno semplicemente giocato.»

Mi alzo, ripulendomi dalle briciole di torta; Jace mi segue dopo qualche secondo. «Mi aiuti a rifare il letto?»

«Sì.» Si blocca di colpo e osserva lo stato in cui è ridotto il suddetto. «Oh. Wow. Stanotte abbiamo dato il meglio di noi.»

«Be', per quanto mi riguarda non lo so, ma di certo tu mi hai mandata in estasi.»

Sorride, mi si avvicina e mi allunga un buffetto su una guancia. «Aww, guardatela. Si sottovaluta, la ragazza.»

Divento rossa come un pomodoro. Anzi, se possibile arrossisco ancora di più. Come un pomodoro che abbia mangiato il peperoncino più grande e più piccante al mondo e ora stia andando a fuoco. «Jace!»

«Credevo ti fossi abituata a certi tipi di complimenti» dice iniziando a tesare le lenzuola sul materasso.

«Mmm, mi fai i complimenti subito dopo, ehm... aver finito, e... ecco, in quei momenti non sono ancora del tutto lucida. Non riesco ad apprezzarli completamente, e a volte non li sento nemmeno.»

Shadowhunters ~ Living the PresentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora