Interferenze

1.4K 103 87
                                    

Cavolo, se è soddisfatto. Sì, sta scoppiando di gioia.

La bomba è esplosa. Il colpo è andato a segno. La banca è stata rapinata.

Avranno la loro vendetta. Avrà la sua vendetta.

Per Lilith, per la Madre di tutti i Demoni. Non avranno un grido di battaglia, perché non sanno gridare. Ma la loro rivincita sarà dedicata a lei. Alla prima moglie di Abramo, che Dio ha punito solo perché era troppo impertinente, perché non voleva sottostare al marito.

Tutti capiranno che le Bardane non sono da sottovalutare. Anzi, arriveranno a scoprire che, al contrario, possono essere i nemici peggiori.


Magnus ~ 18 Marzo 2015, ore 9:30

«Hai tutto?»

«Ho tutto.» Gli mostro la valigia rigonfia che ho in mano. «Però dovremo aspettare che Jace si svegli.»

«Cioè tra qualche minuto. L'adrenalina scorre nelle sue vene. Gli ho somministrato una dose più alta del normale.»

Cameron mi guida fino alla botola, poi mi precede giù per le scale, una piccola torcia in mano per illuminare il cammino. «Stanotte, dopo che te ne sei andato, ha avuto un breve arresto cardiaco. E la saturazione è scesa di nuovo. Per ben tre volte. Non so se riuscirà a sopravvivere all'incantesimo.»

«Tecnicamente anche noi siamo in pericolo di vita.»

«Sì, ma non è la stessa cosa.» Sbuffa. «Noi abbiamo delle protezioni, lui no. Anche la forma fisica e lo stato d'animo sono importanti. Se non sbaglio, me l'hai spiegato tu.»

«Cameron, è l'unico modo. Dobbiamo rischiare.»

Arriviamo di fronte al cubo; la porta automatica si apre e ci lascia entrare nella base di quarantena. Lascio subito cadere la valigia sul tavolo di fronte al letto e sprofondo nella poltrona; Cameron resta in piedi.

«Allora» esordisco per spezzare l'innervosente silenzio, «parlami del tuo ragazzo.»

Arrossisce. «Ehm... non è che sia propriamente il mio ragazzo. Ci frequentiamo.»

«Sì sì, diciamo tutti così. Si vede che sei innamorato.»

«Lo sono.» Sorride, imbarazzato. «È solo che ho paura a portare avanti la relazione.»

«Perché?»

«Lo sai... per via di papà e bla bla bla. E i suoi non sanno che è gay.» Emette un sospiro mortificato.

«Senti» lo rincuoro, «anche il padre di Alec non accettava la sua omosessualità. Però, devo dirti la verità, Alec non ci pensa più di tanto. Non ti curar di lor, ma guarda e passa, Cameron. Se ti vogliono realmente bene, perché dovrebbero allontanarti? E se invece così non fosse, a te importerebbe qualcosa? Significa che non sono degni di avere un figlio, o un amico, o un fratello come te. Ecco tutto.»

«Santo cielo, Magnus» sussurra; sul suo viso spunta un sorrisetto. «Dovremo passare più tempo insieme. Con i tuoi dialoghi la mia autostima sale alle stelle.»

«Se ci stai marciando, scordatelo» intimo ridacchiando.

«Chi ha detto che lo sto facendo?» replica, e libera una risata.

«I vostri discorsi sono molto interessanti, ma vorrei capire cosa ci faccio qui e perché sono conciato in questo modo. Raziel, ho più fili addosso di una marionetta!»

«JACE!» esclamiamo Cameron e io in coro, e ci fiondiamo subito accanto al letto.

«Sì, lo so come mi chiamo» sbuffa lui. «Esigo spiegazioni.» Prova a mettersi seduto, ma con un gemito ci rinuncia. «Dio, mi sento una merda. Ed è un eufemismo.»

Shadowhunters ~ Living the PresentWhere stories live. Discover now