L'inizio della fine

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Magnus ~ 23 Marzo 2015, ore 10:00

«Buongiorno, Bell'Addormentato!» Accendo la luce nel cubo, facendo sobbalzare un Jace con i capelli più arruffati del pelo del Presidente.

«Yawn... È il Paradiso?» sbadiglia lui stropicciandosi gli occhi. «Sono morto?»

«Non ancora» replico senza pensarci. «Scusami» mi affretto ad aggiungere.

Jace si stiracchia. «Perdonato. Bene, si può sapere perché mi avete svegliato così presto? Stavo sognando Clary che si sfilava le calze come una spogliarellista e poi...»

«Niente dettagli, grazie!» grida Cameron, appoggiandosi con le spalle alla parete.

Nathan lo segue nella stanza, chiude la porta – lasciando fuori Clary, che inizialmente protesta ma infine cede e se ne torna di sopra – e si lascia cadere nella poltrona accanto al letto.

Con un saltello mi siedo su uno dei mobili d'acciaio, aspettando che i ragazzi prendano la parola. Dato che loro non si fanno avanti, inizio a spiegare: «Jace, abbiamo compiuto grandi passi nello scoprire come agiscono le Bardane, o perlomeno solo in teoria. Ora finalmente possiamo agire, invece che restarcene con le mani in mano.»

Jace si tira su a sedere con un gemito, stringendo gli occhi. «Raziel, che dolore... E io cosa c'entro?» Fa un gesto eloquente con la mano. «Vedete chiaramente che non sono nelle condizioni di aiutarvi.»

«Sì, be'... dovevi esserne al corrente» risponde Nathan. «Ah, io sono Nathan Ryecatch, nuovo tirocinante e, ehm, fidanzato di Cameron. Molto piacere.»

«Piacere mio» continua Jace squadrandolo di sottecchi. «Ma io ti conosco già.»

Nathan balbetta: «No, è impossibile. Se avessi incontrato Jace Herondale me lo sarei ricordato, cavolo.»

«Eppure io...» Jace scuote la testa, incredulo. «Bah, lasciamo stare.»

«Nathan è stato, come dire, la chiave di volta che ha chiuso e concretizzato tutte le nostre ipotesi» commento, sia per gratificarlo sia perché è ancora più adorabile quando arrossisce. «È di vitale importanza. Adesso siamo in tre.»

«Sì, a ballare l'alligalli» brontola Jace, sarcasticamente pungente. «Poi sarete in quattro, e dopo in cinque, e bla bla bla. Questo non m'interessa.» Ci punta un dito contro. I mille fili che lo collegano alle macchine e il viso smunto, ancora più pallido sotto la luce del neon, lo fanno assomigliare ad uno strano incrocio tra ET e un altro alieno che sta per essere vivisezionato. «Ditemi tutto quello che avete capito. Tutto

Faccio per aprire bocca, ma Nathan mi precede e nel giro di due minuti sciorina un semplice e chiaro discorso comprensivo di ogni nostra scoperta. Sono invidioso della sua così spiccata capacità di sintesi. È riuscito a farsi capire senza impegnarsi nemmeno lontanamente.

«Okay.» Jace si gratta il mento, pensieroso. «E con ciò?»

Cameron comincia a tamburellare con le dita sulla parete. «Con ciò intendiamo dire che sarà questione di giorni, forse addirittura di ore, perché le Bardane non abbiano più segreti.»

«Stringete» sbuffa Jace, scocciato. «Senza giri di parole, cosa volete fare?»

Stavolta Nathan resta in silenzio. Quando si accorge che tutti lo stiamo fissando in attesa di risposte, alza le mani e farfuglia: «Ehi, l'intuizione della valigia è stata tua, Magnus.»

«Oh, già.» Tiro un lungo respiro. «Allora, abbiamo immaginato che le Bardane siano arrivate qui grazie alla valigia di Jocelyn. Simon afferma che esse, riproducendosi, generano fluido e polvere. La polvere è proprio la cosa dalla quale mi ha messo in guardia mio padre, ed è l'unico elemento proveniente da New York che possa essersi "attaccato" alla valigia.»

Shadowhunters ~ Living the PresentWhere stories live. Discover now