Se dovessi morire giovane ~ Parte prima

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Non esser troppo scrupoloso
né saggio oltre misura.
Perché vuoi rovinarti?

Non esser troppo malvagio
e non essere stolto.
Perché vuoi morire innanzi tempo?

[Ecclesiaste; 7: 16-17]

Magnus ~ 23 Marzo 2015, ore 8:20

Fin dalla prima rampa di scale inizio a sentire il magone. Un peso mi scende sul petto, opprimente e asfissiante. Mi impongo di deglutire, respirare a fondo e scacciare via tutti i brutti pensieri che hanno cominciato a frullarmi nella testa.

Mi giunge alle orecchie lo sfrigolio delle fiamme al piano di sotto, misto ai gemiti e agli ansiti di Camille, sofferente. So già che quando tutto sarà finito me ne pentirò amaramente e sarò invaso da terribili sensi di colpa – sempre se sopravvivrò –, ma ciò che ho fatto è stato necessario. Dovevo togliermela dai piedi, con le buone o con le cattive. Lei non mi ha dato modo di usare le prime, quindi sono stato costretto a ripiegare su metodi poco ortodossi.

Arrivo di fronte alla porta socchiusa della sala da pranzo. Sbirciando nella piccola fessura noto che le Bardane non l'hanno trasformata in una topaia come credevo; si sono limitate a tirare le tende e staccare la luce. Inoltre in corrispondenza del tavolo ci sono diverse grosse crepe al posto del tappeto, che è stato arrotolato e buttato in un angolo.

Entro a passi larghi e mi guardo intorno, aguzzando la vista per individuare il boss delle Bardane. Sono demoni quasi impercettibili, minuscole sfere dal diametro massimo di quattro centimetri, e sebbene il capostipite di solito abbia volume maggiore non penso possa essere più grande della mia mano. Ma, come si dice, botte piccola fa buon vino. Un vino letale, in questo caso.

È lui a trovare me. Una colonna di fumo nero dalla vaga forma umana spuntata dal camino avanza fluttuando a pochi centimetri dal pavimento, per poi arrestarsi di colpo con un sibilo. "Ci rivediamo, Stregone."

Sento le sue parole direttamente nella testa, come accade con i Fratelli Silenti. Immagino che l'evoluzione sia stata talmente rapida da non permettere lo sviluppo di una forma di comunicazione più efficace. «Perché, ci siamo già incontrati?»

"Sì." La nube si contrae verso l'interno. Mi rendo conto con un sussulto che sta annuendo. "In Alsazia, quando è scoppiata la centrale. Il direttore era sotto il mio controllo. Ora è morto, consumato dai miei sudditi."

«Sudditi.» Ridacchio brevemente. «È così che li chiami? Sudditi. Ti credi un re?»

La nuvola si espande, come se stesse allargando le braccia per mostrarmi qualcosa. "No, non un re. Un imperatore. E questo è il mio impero."

«Un impero che hai costruito grazie alle minacce e al terrore» osservo aggrottando le sopracciglia. «Tu non hai mosso un dito. Hai costretto i Nascosti a lavorare per te e per i tuoi demoni. Sai questo come si definisce? Vigliaccheria. Egoismo. Mancanza di coraggio e di voglia di mettersi in gioco. Ecco perché Asmodeo vi ha lasciati per aiutare me.»

"Asmodeo ci aveva ordinato di ucciderti." La voce nella mia mente diventa più grave e gracchiante. "Se n'è andato perché abbiamo fallito, non per altro."

«Sul serio? A me ha detto il contrario» replico sprezzante. «Certo, so che voleva uccidermi, ma so anche che lo avete deluso. Avete sprecato una grandissima occasione. Avevate Asmodeo dalla vostra parte, un lusso che in pochi possono permettersi, e ve lo siete lasciati scappare per un futile motivo. Adesso avete paura» insinuo sussurrando. «Adesso hai paura. E a ragione, azzarderei. I vostri giorni sono giunti al termine.»

Shadowhunters ~ Living the PresentWhere stories live. Discover now