Capitolo quattro - Nikolas Montgomery

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Sbadiglio sonoramente, infastidito dal chiasso che sfortunatamente la mia porta di finto legno – e mal verniciata – non riesce ad isolare nonostante sia chiusa, facendo arrivare il rumore forte e chiaro, come se la fonte fosse proprio accanto a me

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Sbadiglio sonoramente, infastidito dal chiasso che sfortunatamente la mia porta di finto legno – e mal verniciata – non riesce ad isolare nonostante sia chiusa, facendo arrivare il rumore forte e chiaro, come se la fonte fosse proprio accanto a me.

          

"Al diavolo!"
Scaravento le coperte pesanti sul letto e su una parte del pavimento di moquette consumata, mentre il rumore di quelle che credo siano pentole che vengono sbattute ripetutamente continua imperterrito.
Ma che diavolo sta facendo?!
Entro in cucina, trovando il mio coinquilino con la testa praticamente immersa nello stipetto sotto al lavandino, che scosta rumorosamente le pentole e i piatti.
"Tyler!" Lo chiamo, facendolo sobbalzare e di conseguenza sbattere la nuca sulla parte alta dello sportello. Sghignazzo, beandomi la sua espressione contrita mentre si passa la mano sulla chioma castana.
"Porca miseriaccia Nik! Mi hai fatto prendere un colpo... Letteralmente!"
Mi appoggio annoiato allo stipite della porta, e lui ritorna a fare quello che stava facendo prima.
"Così impari a fare tutto quel chiasso, mi hai svegliato. Ma a proposito, che diamine stai facendo?" Lo guardo, senza trattenere un sorriso.
Si blocca un secondo, e poi riparte. "Ehm... Nik devo dirti una cosa, però non arrabbiarti." Farfuglia con voce impastata.
Alzo gli occhi al cielo. "Ogni qualvolta che mi dici una cosa del genere, puntualmente, mi arrabbio. Quindi, sputa il rospo Ty."
Sospira e si mette in piedi, mi guarda ansioso.
Alzo un sopracciglio. "È così grave?"
"Beh, no. Cioè, non penso... Solo che avrei dovuto darti un minimo di preavviso ehm-"
Lo interrompo mentre sconsolato si gratta il capo.
"Tyler, la stai facendo lunga. Hai nascosto per caso un cadavere, là dentro?"
Scuote la testa e sospira, fissandomi negli occhi terribilmente serio. "Ho invitato una ragazza sta sera, a cena."
Cerco di trovare qualsiasi cosa sbagliata nella frase che mi ha appena detto, ma non vi trovo nulla. Inizio a chiedermi se stia veramente facendo così per la visita di una ragazza oppure se stia semplicemente scherzando, ma quando perplesso lo guardo meglio, capisco che è terribilmente serio.
"Amico.. Dovrebbe essere un problema?" Allargo le braccia, aggrottando la fronte.
Lui sembra sorpreso, e riconoscente. Mi stritola in un abbraccio soffocante, nonostante io sia qualche centimetro più alto di lui.
"Grazie amico, non sai quanto io ti sia riconoscente! Mi stai salvando una serata."
Tossisco, imbarazzato.
"Si ehm, però ora lasciami okay?"
Obbedisce immediatamente, fissando un punto dietro la mia testa, sognante con il sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
"Lei si chiama Claire, è così dolce, bella.. L'ho conosciuta al tirocinio." Inizia a mormorare, totalmente perso.
Ridacchio.

Era da assai che non vedevo Tyler sorridere così tanto; dopo la tragica morte di Jenny - la sua ragazza storica -aveva tagliato quasi del tutto i rapporti con il sesso femminile, allontanandosi ogni qualvolta qualche ragazza tentava un piccolo  approccio, lui si ritirava immediatamente spaventato, aveva paura di tradire in qualche modo Jenny.
Da qualche mese a questa parte, aveva acquistato di nuovo il suo ottimismo e soprattutto il suo sorrisone da bonaccione.
"E quindi stavi rovistando dentro l'armadietto delle pentole per...?" Gli domando, curioso.
Tyler arrossisce vistosamente dalla punta dei capelli fino ai peli del petto, spostando lo sguardo.
"Volevo prepararle qualcosa, sai... È il nostro primo appuntamento ufficiale." Balbetta, imbarazzato.
Ghigno, incredulo. "Devi essere proprio cotto eh?" Lo sfotto, dandogli pacche sulle spalle. "Addirittura prepararle la cena, wow! Che romanticone!" Lo sfotto leggermente, fingendo uno sguardo sognante.
Mi scansa infastidito, ma col sorriso sulle labbra. "Mica sono come te, che va dritto al sodo"
Sbadiglio, mentre mi avvicino al frigo rovistando dentro.

SorridimiWhere stories live. Discover now