Capitolo quindici - Alta Tensione

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"Vengo con te." Sentenzia Robert, dirigendosi fuori dal salone per prepararsi suppongo.
"No."
Mi volto di scatto verso Nikolas, probabilmente con la bocca spalancata quasi quanto gli occhi.
Ha appena detto "no"?

Inconsapevolmente trattengo il respiro nell'osservare Robert voltarsi lentamente con un'espressione indecifrabile.
Da quando ho scoperto che ha attacchi improvvisi di rabbia devo ammettere che ho un po' di paura. Non per me, ma per lui.
Ho paura che a causa della sua impulsività si possa cacciare in qualche guaio, più grande di quello in cui è - siamo - già.
"No?" Il fidanzato del mio migliore amico si ferma, lanciandogli un'occhiata indagatoria.
Perché ho l'impressione che Robbie abbia capito tutto?
Il Motociclista restituisce l'occhiata veloce, per poi spostare la sua attenzione verso di me, come se volesse chiedermi qualcosa.
Il mio cuore perde un battito mentre cerco di comportarmi normalmente, senza tremolii sospetti o arrossamenti imbarazzanti.
Tranquilla Karol, vi siete appena baciati. Nulla di grave.
Oh, certo come no!
"Fred mi ha detto di tenerla d'occhio, e aiutarla."
Robbie strabuzza gli occhi sbigottito come non mai, per poi ridurli in una fessura in meno di mezzo secondo.
"Pensavo che ti pesasse questa situazione."
Nik arriccia le labbra, alzando quasi gli occhi al cielo, seccato. "Quando mai lo avrei detto?"
"Non lo hai detto, ma lo hai fatto capire. Le cose si fanno serie Nik, non è un gioco. E lei è la mia migliore amica, quindi-"
"Quindi cosa?!" Sbotta, facendomi sobbalzare sul posto. "Vuoi fare il papà protettivo adesso?"
Lo schernisce, con mezzo sorriso arrogante.
"La smettete di parlare come se non fossi qui?!"

Li interrompo con voce incredibilmente stridula, indicandomi.
I due smettono di fissarsi in cagnesco, e mi osservano in attesa.

Tutto ciò mi rende particolarmente nervosa, e dalle palpitazioni del mio cuore dovrei darmi una calmata, come dovrebbero darsela anche loro.
Sembra una gara a chi fa pipì più lontano, con la differenza che Robert non è etero.
Sospiro, massaggiandomi la punta del naso.
"Non credete sia troppo sospetto presentarmi a casa dei miei con uno squadrone alle spalle? Perché se venissi tu Rob, verrebbe anche lui" indico Nikolas "E se viene lui, viene anche Liam, Jacob o peggio Katherine."
Arriccio il naso, in un involontario moto di fastidio.
Si, decisamente verrebbe solo per il gusto di starsi appiccicata al Troglodita e lanciarmi occhiate irritanti.
Tyler che fino ad adesso è stato zitto e comodamente seduto sul divano, si lascia scappare un risolino compiaciuto.
Cosa ho detto di così divertente?
Lo osservo interrogativa, facendolo arrossire subito dopo, e distogliere lo sguardo come una scolaretta imbarazzata.
"Hanno agito in territorio neutrale, Nik. Andare da soli non è una buona scelta."
Tenta nuovamente Robbie, sta volta con un tono di voce più pacato.
"Lo è andarci in dieci? Così da far prendere un colpo a sua madre? O peggio, facendole sospettare qualcosa?" Ribatte Nik, gesticolando.
Sospiro. "Mi pesa ammetterlo... Ma Rob, ha ragione."
Robert allarga gli occhi, socchiudendo la bocca in una muta sorpresa.
"E poi ho un piano in mente."

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