Capitolo dieci - Domande Senza Risposta

197 17 6
                                    

(Capitolo estremameeeente lungo, mettetevi comodi!
AVVISO per i più sensibili: ci saranno parecchie parole 'scurrili' (dovuto al fatto che ta~daaa! Abbiamo il POV di Nikolas, ed è necessario per farvi capire che tipo di carattere abbia) quindi se non gradite, vi consiglio di non leggere! O almeno di immaginarvi un *beep* ogni volta che leggerete parolacce. Buona lettura!)



Perlustro la sala da pranzo con sguardo annoiato mentre mia cugina e la figlia di non so quale nullafacente benestante parlano - anzi, dovrei dire starnazzano - di qualcosa per loro di vitale importanza, gesticolando come pazze. Mentre io, in mezzo alle loro chiome tirate a lucido reggo tra le dita il secondo bicchiere di champagne.
Come sospettavo, la festa sembra tutt'altro che un compleanno.

Non che mi dispiaccia.

Gente perfettamente ben vestita, con le loro collane scintillanti e i diamanti alle dita, popola l'intera casa tranne il piano di sopra. Sembrano tutti divertirsi nel parlare di lavoro, soldi e vacanze alle Hawaii, e a quanto pare - ironia della sorte - l'unica a non divertirsi sono io.
Tutta apparenza.
Ho accolto praticamente ogni persona qui dentro, costretta da mio padre e mia madre, rispettivamente uno a destra e a sinistra, come da brava famigliola felice e nobile che si rispetti.

Ho tentato in tutti modi di non lasciar trapelare alcuna emozione, nascondendomi insieme ai miei genitori - però per motivi diversi - dietro a dei sorrisi di circostanza e falsamente cordiali, mentre dentro di me non riuscivo a far a meno di insultare qualsiasi essere puntasse gli occhi sulla mia persona. E come immaginavo, non sono passate nemmeno due ore dall'arrivo di tutti che già ho voglia di chiudermi in camera di Kyle.
Non proprio di tutti.
Le domestiche passano in continuazione da una parte all'altra della casa, portando tartine alle bocche affamate dei ricconi, e non riesco a trattenere una smorfia quando Bethany Kennedy - la cui grandezza del giro vita è abbastanza discutibile - urta Gloria, facendole cadere rovinosamente i pochi tramezzini rimasti, sul parquet. Immediatamente la domestica si inginocchia e riesco a vedere perfino da qui, le guance piene arrossarsi esageratamente, mentre Bethany con le mani sui fianchi prosperosi la rimprovera.
Oh, l'occasione perfetta!
Di punto in bianco mentre un moto di stizza mi attraversa lo stomaco, mi dirigo a passo spedito verso la scena ignorando i richiami di mia cugina Dana, e le occhiate intimidatorie di mio padre dall'altra parte della sala.
"Stupida ragazzina, come ti sei permessa?!" Sibila, e persino la sua voce è grassoccia, oltre all'aspetto.
Al ticchettio deciso dei miei tacchi, Gloria alza lo sguardo umido verso di me, a dir poco impaurita. Lo stesso fa la gentildonna, spalancando gli occhi piccoli e neri, contornati di verde, e serrando le labbra truccate piccole e spesse. Mi sorride immediatamente, mostrando una dentatura perfettamente curata e bianca.
Se solo riuscissero a curare la loro umanità come curano il loro aspetto...
Sta volta, non ricambio il sorriso e mi inginocchio accanto alla piccola domestica, accarezzandole la spalla.
"Stai bene?" Sussurro, osservando per bene il viso pulito.
Lei annuisce velocemente, passandosi una mano sotto gli occhi per asciugarsi le lacrime e si alza, portando con se il vassoio.
"Grazie." Bisbiglia, prima di rivolgermi uno sguardo riconoscente e scappare via.
Bethany la segue a bocca aperta finché non sparisce dietro la sala, per poi senza scelta rivolgersi a me.
"Karol, tesoro! Ti trovo benissimo!" Tossicchia, in imbarazzo, guardandosi velocemente la punta delle scarpe.
Lo hai già detto quando sei entrata.
Inclino il capo, sentendo il piacevole senso di soddisfazione nel mostrare interamente il mio disgusto per questa donna, sfortunatamente l'unica vittima rappresentante di questa mandria di ricconi, della mia ira già messa alla dura prova a causa di questa ridicola serata.

Facciamo anche ridicola settimana.
"Come ti trovi...?" Ignoro la sua domanda, lasciandola inquieta, direi spaventata dal mio improvviso cambio d'umore. Si affretta a rispondere quando capisce dopo qualche secondo che le ho chiesto il nome.
In realtà ricordo benissimo come si chiama, ma ho voglia di divertirmi. E soprattutto, ho voglia di sfogarmi.
Sento una rabbia crescente, forse nei confronti dei miei genitori, di questa gente che sta attorno a me senza essere realmente interessata, che continua a mantenersi a stento nei piani più bassi del mio intestino, quasi non fosse ancora pronta per uscire del tutto. Ma la sento, è lì e non se ne va.
"Molto bene tesoro, la serata è meravigliosa. Tu ti stai divertendo?"
Domanda per cortesia con voce stridula, so che non le interessa nulla.
Anzi, da come si guarda attorno penso proprio che voglia fuggire a gambe levate, magari buttarsi su qualche altro buffet, facendo cadere nuovamente ai suoi piedi un'altra domestica, da rozzo animale qual è.
Sorrido mostrando apertamente i denti, e la vedo rabbrividire. "Adesso molto."
Riesco appena qualche secondo a crogiolarmi nel mio piccolo momento di divertimento - e di svago, seppur minimo - nel vedere la simpatica Bethany in difficoltà, che una mano mi picchietta leggermente la spalla.
"Signorina Karol, i due suoi ospiti James Potter e Robert Carrick sono arrivati."
Joshua si rimette immediatamente dritto, con le braccia fasciate dalla giacca nera - elegantissima - dietro la schiena, gli occhi scuri tremendamente seri. Qualche volta ho pure provato a farlo ridere, o almeno sorridere ma è davvero un osso duro, e da bravo bodyguard che è, non ha mai abbandonato quell'espressione seria e professionale che lo ha sempre caratterizzato. Non per niente è la mia guardia del corpo per eventi eccezionali - come questo - da quando avevo dodici anni.
Immediatamente mi lascio andare ad un sorriso - uno vero - sentendo un po' di tensione scivolare via. Adesso con Jamie e Robert sarà più facile mandare giù la serata.
Finalmente!
"E qual è il problema?" Però aggrotto la fronte e mi sporgo oltre la sua spalla, non notando i miei amici.
"Ci sono altri due, che non sono in lista." Spiega, con voce profonda.
Che?
Vedendo la mia perplessità si affretta a continuare. "Ho preferito riferirlo a lei, perché so quanto lei tenga ai suoi due amici. Quindi, dirlo al Signor O'Connor mi è sembrato inopportuno."
"Ti ringrazio Joshua, hai fatto benissimo. Beh, allora andiamo?"
Annuisce e mi fa strada, coprendomi l'intera visuale del corridoio con le sue enormi spalle.
Non ho il tempo di domandarmi che diavolo stia succedendo, che Joshua si scosta e due braccia mi stritolano, non permettendomi di vedere altro.
"Come sei bella, zucchero!" Trilla James, a voce decisamente troppo alta. Lo abbraccio di getto, rincuorata dalla sua presenza.
Adesso va meglio.
"Falli entrare, è importante!" Bisbiglia subito dopo al mio orecchio, con timbro grave.
Falli entrare? Ma chi?
Mi è tutto chiaro quando osservo le tre figure davanti la porta d'ingresso. Il primo è Robert, che mi guarda con un sorriso di scuse dipinto sul volto rovinato dai lividi e dal gonfiore dei punti.

SorridimiWhere stories live. Discover now