Capitolo sei - Riccioli D'Oro

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Vedo i suoi occhi color ambra infuriarsi, prendere quasi la tonalità del rosso.
O saranno le luci del pub?
Assumendo lo stesso colore delle orecchie e degli zigomi, leggermente arrossati, come le labbra strette in una linea dura.

Ma io non dovevo andare in bagno?
Improvvisamente, lo vedo con la coda dell'occhio voltarsi di scatto, mentre mi comprimo le meningi con i palmi delle mani, in preda ad un mal di testa intenso quanto improvviso.
Maledico mentalmente il mio migliore amico per avermi convinta a bere.
La musica sembra farsi meno insistente, abbassandosi in maniera graduale, ed io sospiro di sollievo nel sentire il martellamento alla testa affievolirsi leggermente, ma un urlo strozzato mi fa sobbalzare sul divanetto, e mi fa alzare gli occhi verso la pista.
Non riesco a vedere molto, ma dai spintoni e dalla gente a caso che cade, capisco che di certo non stanno ballando in maniera molto originale, direi che è una rissa, parecchio grande.

Mi si stringe un nodo in gola quando vedo una ragazza urlare e cadere in avanti, spintonata da un omone moro che cerca di dividere i due che si stanno menando.
Vedo il Motociclista voltarsi verso di me, indeciso sul da farsi si mordicchia il labbro, poi mi intima con la mano di stare ferma in un gesto brusco, e mormora qualcosa troppo piano affinché il mio mal di testa mi permetta di sentire, e se ne va correndo quasi lasciandomi qui, come una stocca fissa.
Oh no no, dove credi di andare?
Presa da uno scatto d'ira, mi alzo troppo in fretta -  ignorando poi il violento capogiro -  e mi precipito nel punto in cui magicamente sembra essere sparito. Attorno a me, continua il caos precedente alla rissa: gente che acclama, o che urla, che scappa e che li osserva disgustati, ma sono pochi quelli che effettivamente fanno qualcosa per dividerli.

Persino la musica si è abbassata, ancora di più.
Cerco in qualche modo di sviare la folla addossata al cerchio creatosi per fare spazio ai due "combattenti" ma quando vedo una testolina bionda - a me molto familiare - fiondarsi sul "ring" per aiutare un ragazzino dagli occhi azzurri messo parecchio male, mi ghiaccio sul posto.

Robert afferra per le spalle quello che sembra un liceale, che ormai con un labbro rotto e sanguinante totalmente esausto si fa trascinare indietro. Il ragazzo non fa in tempo ad aprire bocca, limitandosi a sbarrare gli occhi, quando l'avversario si avventa alle spalle di Rob, pronto a sferrargli un pugno alla testa.

Serro il respiro, sentendomi come sulla punta di un rasoio ma lo libero subito dopo.

Contro ogni mia aspettativa, l'apparente e pacato Robert schiva velocemente il colpo, scattando di lato e assestandogli un gancio sotto il mento, facendo barcollare il riccio indietro. Lui si riprende immediatamente, e con un rivolo di sangue che gli scende giù per il mento e gli occhi scuri come due pozze nere, tremendamente scintillanti, sorride facendomi accapponare la pelle nonostante dentro il pub faccia un caldo disumano.

In mezzo secondo scatta nuovamente in avanti, pronto all'attacco, e Robbie cade schiena a terra con lo psicopatico dagli occhi neri che lo tartassa di pugni, seduto sul suo stomaco.
Conficco le unghia sui palmi delle mani, mentre il fidanzato del mio migliore amico incassa i pugni, e senza il mio volere e soprattutto senza capire bene cosa fare, i piedi iniziano a muoversi uno dopo l'altro, esponendomi al cerchio.

Ciò causa una distrazione a riccioli d'oro che cattura il mio movimento con la coda dell'occhio, immobilizzandomi sul posto. Improvvisamente sento defluire tutto l'alcool che ho in circolo, e un rivolo freddo mi scorre giù per la schiena quando catturo del tutto la sua attenzione.
Ha il naso drittissimo, le labbra contuse e rosse per via dei pugni risaltano inevitabilmente sulla pelle chiara - quasi come quella di una bambola di porcellana - che è macchiata da un medio ematoma sulla guancia sinistra ormai in fase di guarigione.

SorridimiWhere stories live. Discover now