Capitolo 34: È tutta colpa mia!

283 41 10
                                    

Pov. Josh

Prima di entrare nella sua stanza, faccio un sospiro e apro la porta; la vedo è lì: distesa sul lettino con ancora addosso il camice dell'intervento. Sta ancora dormendo, così mi avvicino e mi siedo sulla sedia accanto al letto. Le prendo la mano e gliela osservo: nell'anulare ha l'anello di fidanzamento e sulle unghie ha ancora lo smalto bianco, il suo colore preferito. Le stringo la mano e le do un piccolo bacio; poi la guardo: ha i capelli che le cadono morbidi sulle spalle. Non vedo l'ora che si svegli per dirle che è andato tutto bene, anche se non lo è affatto. Dopotutto abbiamo perso nostro figlio e devo ancora accettarlo che non potrò diventare padre. Mentre guardo fuori dalla finestra ancora seduto accanto a lei, sento che mi stringe la mano; mi giro verso di lei e vedo che pian piano apre gli occhi. Si gira verso di me e finalmente posso rivedere quei meravigliosi occhi azzurri che mi fanno innamorare di lei ogni volta. "Ehi!" "Ciao amore!" le dico dandole un dolce bacio sulle labbra. "Come ti senti?" "Mi sento la testa un po' pesante e mi fa un po' male l'addome." "L'operazione è andata bene, non ci sono state complicazioni." "Sono contenta." "Ho avvisato i tuoi genitori dell'intervento e hanno detto che domenica ci vengono a trovare.". Vedo che ha lo sguardo assente e non mi sta ascoltando: "Jen, cos'hai?", si gira verso di me e noto che ha gli occhi lucidi. "È tutta colpa mia se nostro figlio è morto, sono una persona orribile!" "Cosa stai dicendo? Non è assolutamente vero! Non è colpa tua!" "Si invece! Tu mi avevi detto di prendere una pausa dal lavoro e io non ti ho ascoltato, ho fatto di testa mia e quarda adesso come siamo finiti!" "Tu non sei una persona orribile, sei tutto l'opposto. Vedrai che supereremo questa cosa insieme! E poi possiamo sempre riprovarci ad avere un bambino!" "Non so se ho voglia di averne" "È normale che tu lo dica, insomma sei ancora scossa. Ti prometto che ti starò accanto, vedrai che ce la faremo, ok?" "Okay.". Ci abbracciamo e mentre le accarezzo la testa, penso a quello che le ho appena detto "Vedrai che ce la faremo!". Sono davvero sicuro di questo? Io le ho detto questo per tranquillizarla, perché non voglio che soffra ancora di più. Non sopporterei vederla soffrire quindi dovrò essere forte per lei anche se ci sto male; lei ha bisogno di me e io ci sarò sempre per lei. Dopo un'ora arriva un'infermiera e ci dice che possiamo tornare a casa; aiuto Jen a salire in macchina e torniamo a casa. Appena entriamo, lei va in camera nostra a riposare, mentre io per distrarmi un po' guardo la tv.

Come avrete potuto vedere, in questo capitolo l'ho scritto dal punto di vista di Josh, per farvi capire che impatto ha avuto in lui questo triste avvenimento. Buona lettura!!!!

Sara❤

Joshifer: una vita fuori dal setWhere stories live. Discover now