È il momento!

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Io guardai ancora Vincent ed ero molto spaventata e lui con la forza mi raccolse da terra e con la cordicella mi legò le mani.

Io tremante continuavo a piangere e lui non se ne curava, anzi mi parlava aspramente e con tono severo di quando un padre rimprovera sua figlia, solo con la diversità che non era mio padre a rimproverarmi ma era l'uomo che dopo pochi minuti sarebbe stato il mio assassino.

In quel momento rimpiangevo anche le sgridate e i castighi che mi dava mio padre perché sapevo che lo faceva perché mi voleva bene.

In quel momento volevo pregare che mio padre anche se dandomi uno schiaffo per la mia ingenuita' fosse a salvarmi la vita dall'assassino Vincent in quanto il dolore di uno schiaffo poi passa ma il dolore della tortura non passa sapendo che si è vicini alla morte e si subisce la pena più dolorosa.

Vincent : È inutile che piangi ragazzina! Qui nessuno può sentirti e poi è notte e tutti sono a casa a dormire. Nessuno si cura di te che stai per essere uccisa. Domani quando verranno a fare una passeggiata nel bosco, vedranno il tuo cadavere se non è ancora stato mangiato da qualche animale predatore per far sparire le mie tracce.

Saelyn : La prego, no.

Vincent : Ma certo che sì Saelyn, sarai il cibo di qualche predatore stanotte e nessuno penserà che sono stato io il tuo assassino, il fidato cliente del tuo fast food.

Saelyn : Non puo' ingannare gli altri a lungo! Se io morirò mangiata da qualche animale ma prima o poi scopriranno che è lei che mi ha uccisa!

Vincent : Stai zitta!

Vincent mi tirò uno schiaffo con forza che io caddi a terra ferendomi e piangevo a dirotto.

Vincent : Con il tuo sangue i predatori saranno attirati da te nel mangiarti. Ora ti finisco io!

Vincent mi raccolse da terra e mi puntò il suo coltello in gola e poi mi tenne ferma per un braccio e fece scivolare il coltello lungo tutto il mio corpo e poi lo fece risalire fino al mio cuore.

Io continuavo a piangere e lo supplicavo che non volevo morire, ero troppo giovane.

Lui mi ignorava completamente, mi fece sdraiare per essere lui comodo a uccidermi, poi mi alzò la maglietta e con il suo coltello puntò davanti al mio cuore...

Dapprima si mise ad ascoltare il mio battito che era accelerato per la paura e poi fu pronto a colpire per uccidermi.

Io sapevo che non avevo via di scampo e perciò chiusi gli occhi aspettando il colpo. Stavo morendo...

Mi sono innamorata del mio AssassinoWhere stories live. Discover now