Capitolo 6

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Passarono due mesi da quel discorso e non cambiò nulla per lui ma cambio' tutto per me. Conobbi un ragazzo. Eh già, entrò nella mia vita un ragazzo che non si chiamasse Alfredo.
Lo conobbi una sera mentre spettegolavo con un'amica e vidi qualcosa nei suoi occhi che mi spingeva a parlargli e sorridere. Frenai la conoscenza dicendo che ero impegnata ed in fondo ero impegnata nel cuore ma lui non volle sapere niente e mi chiese un'uscita.- Bello stronzo,- pensai,- sa che sono fidanzata e mi chiede di uscire. Bah.- Ma decisi comunque di provarci e adesso a pensarci non so se ho fatto bene o meno.

Lo chiamerò Francesco il ragazzo che all'epoca diventò tutto quello che avevo di buono, lo stesso ragazzo che mi fece credere di aver dimenticato il mio grande amore platonico e che mi diede la forza di andare avanti.
Francesco non era bello ma aveva un cuore grande e mi voleva bene in un modo unico e spontaneo, mi capiva e mi sopportava nei giorni neri e non si meritava di soffrire qualunque fosse stato il motivo. Non sapeva niente di Alfredo e di tutto quello che ancora passavo nel mio letto durante le notti insonni.. magari un giorno l'avrebbe saputo ma non ero ancora pronta per parlare di lui e dire di averlo dimenticato, quindi mi limitai a presentarlo come "il mio migliore amico", come faceva sempre lui.
In poco tempo Francesco divenne il centro del mio mondo e prese tutto l'amore che avevo dentro e che per anni non avevo esternato.. Credevo di amarlo anche se le litigate duravano più dei nostri baci. Dopo due mesi di amore e desiderio iniziammo a litigare continuamente durante tutto il giorno, così come la notte, per la sua eccessiva gelosia e la mancanza di fiducia nei miei confronti ma bastava una parola o uno sguardo per far abbattere tutte le offese e gli insulti che ci facevamo a vicenda.

"La Voglia Che Non Vorrei"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora