Capitolo 14

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Tre ore il pomeriggio insieme a lui passano in fretta: passavamo la prima ora a giocare a tris o a picchiarci, la seconda a fare foto con il computer con un'applicazione che modificava il viso e la terza la passavamo fuori in cortile; Insomma tutto facevamo all'infuori di seguire il corso.
Era un pomeriggio come tanti quando lui ci provo' con me: lui era seduto su una vespa parcheggiata fuori al nostro laboratorio ed io in piedi accanto a lui.
-Perchè mi guardi così?- mi uscii spontaneo.
-Non ti posso guardare?-
-Si, ma sembri un malato.- Risi e arrosii.
Non ricordo cosa disse di preciso, ricordo solo che me lo trovai davanti e che mi spinse vicino alla porta dell'aula.
-Fai tanto la stronza, fammi vedere cosa sai fare.-
Era a due centimetri dal mio viso e lo guardai negli occhi.
-Non ho problemi.- dissi e con tutto il coraggio che avevo lo baciai di nuovo.
Mi bacio' anche lui e poggio' le sue mani sui fianchi, stringendomi a lui.. non potevo crederci, mi sembrava assurdo averlo così. Infilò le mani sotto la maglia e arrivò al reggiseno.. lo lasciai fare perché volevo a tutti i costi il suo tocco. Lo strinsi ancora di più a me e gli toccai i capelli che da quel che sembrava erano il suo punto debole; Mi tirò i capelli e mi baciò sul collo e proprio mentre mi baciava passò un ragazzo forse del quinto anno: nessuno dei due lo conosceva ma ci fermammo comunque.
-Forse è meglio che andiamo.-
-Si. Ci staranno cercando.- disse ma ancora adesso non capisco chi poteva cercarci. Non feci domande sul perché di tutto quello e camminammo in silenzio verso l'aula.
Vi lascio immaginare la mia faccia mentre ascoltavo le parole dell'insegnante: sembravo una stupida e non capivo nessuna parola di quello che stava dicendo, zero proprio. Lo guardai seduto affianco a me con la testa tra le mani e pensai che era davvero bello, anzi bellissimo. Si girò e mi sorrise e fu li che capii che ormai era tardi, tardi per qualsiasi passo indietro, tardi per riflettere se lo amavo ancora, tardi per tutto. Era tardi, troppo tardi, la mia testa e il mio cuore erano di nuovo suoi e poteva farci quello che voleva.

"La Voglia Che Non Vorrei"Où les histoires vivent. Découvrez maintenant