Capitolo 10

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Era la settimana di pasqua e la scuola era chiusa, logicamente. Alfredo mi chiamò il sabato mattina prestissimo:
-Buongiorno dormigliona.-
-Ma se sono le otto! Buongiorno anche a te.- risposi ancora assonnata. Le chiamate che mi arrivavano la mattina quando volevo dormire le ignoravo tutte ma quella, bhe, quella era la sua e sentire la sua voce appena sveglia mi migliorava la giornata.
-Che programmi hai per oggi?-
-Stiamo in vacanza, che programma dovrei avere?-
-Caffè insieme?-
- Mmmm si dai, potrei fare uno sforzo.-
- Vaffanculo ahahaa-
- Dove ci vediamo?-
- Solito posto alle cinque?-
- oook,ti chiamo quando sono li.-
Staccai la chiamata e mi chiesi il motivo della chiamata alle otto di mattina e per giunta di sabato, strano da parte sua.
Logicamente quando si trattava di Alfredo l'ansia e il cuore si facevano sentire costantemente e ovviamente, come giusto che sia, anche il dilemma più grande di noi ragazze non scherzava: -Che mi metto?-
Vi dirò la verità: non mi ricordo cosa indossavo quel giorno talmente che ero in paranoia.. ricordo solo tutti i miei vestiti sul letto e l'armadio vuota,vi lascio immaginare.
La giornata passò lentissima e quando scesi dalla metropolitana lui non era ancora arrivato. Gli mandai un messaggio dicendogli che ero lì e mandai un messaggio anche a Francesco, che ovviamente sapeva la verità dato che era il mio migliore amico.
Da quando Alfredo aveva preso la patente ero l'unica delle sue amiche a non essere mai salita in macchina sua quindi decise di farmi una sorpresa e sentii un clacson:
-Ti muovi?!- disse ironico
-Finalmente!!- salii in macchina e lo salutai con un bacio sulla guancia.
Mi sentivo strana a stare così in macchina con lui ed anche lui sembrava strano..
-Ora giudichero'la tua guida.- dissi sarcasticamente.
-Non farmi arrabbiare che sono neopatentato.- Risi e per scherzo allacciai la cintura.
Fermammo la macchina per fare un giro a piedi e ci fermammo in un bar per un caffè, tutto normale fin qui. Dico fin qui perché al ritorno in macchina persi completamente la testa.....
Eravamo fermi a parlare del più e del meno fuori la metropolitana quando mi accorsi che quel pomeriggio era più bello del solito e..:
-Potresti portarmi dove vuoi sai? Hai il potere.-
-Tipo dove?-
-Bhe.. tipo un parcheggio, un viale isolato.. - Non mi sembrò sbalordito,anzi lo ero più io per quello che mi stava uscendo da bocca.
-Lo so, potrei ma siamo amici.-
-E allora? Gli amici non possono fare sesso?- che cazzo dico?
-Siamo fidanzati entrambi.- disse ma lo vidi agitarsi.
- Il che è ancora più eccitante.-
Ok, non volevo tradire Francesco ma non riuscivo a fermarmi.
Mi guardò e approffitai di quello sguardo per strusciarmi un po sul sediolino ed alzare poco la gonna o vestito quel che era, stendendo le gambe. Mi appoggiò la mano sulla gamba ma la ritrasse subito:
-Ti prego, non possiamo.-
-E chi lo decide?-
Feci scivolare la mia mano sopra ai jeans e mi avvicinai a lui baciandogli il collo. Lo senti sospirare e chiudere e gli occhi e mi dissi che era fatta. Senza pensarci lo baciaii e lui non esitò per nulla, ricambio' il bacio che aspettavo per anni e che mi era mancato durante i nostri litigi. Mi resi conto solo allora di quello che stava succedendo e mi fermai quando sentii la sua mano tra i capelli: -Scusa.-
-Ottieni sempre quello che vuoi.-
-Ci vediamo a scuola..-
-Si.-
Scappai letteralmente dalla macchina e corsi giù a prendere la metro con il cuore a mille e le gambe che tremavano. Cazzo, cazzo, cazzo. Non dovevo farlo, sarei ricaduta nella trappola proprio quando ne stavo per uscire e solo Dio sa quanto si sia rivelato vero il mio pensiero.

"La Voglia Che Non Vorrei"حيث تعيش القصص. اكتشف الآن