Capitolo undici

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Ryan

Dopo aver lasciato Ashley in biblioteca mi resi conto di essere un po' in ritardo e decisi di accellerare.
Quando finalmente arrivai nel vialetto di casa Thomas mi aspettava in tenuta sportiva sull'altalena.
"Fratellone." Gridò venendomi in contro.
"Hey gigante,come va? Scusami se sono arrivato in ritardo ma ho accompagnato un'amica in biblioteca." Affermai giustificando il mio ritardo.
"È la tua fidanzata?" Mi chiese. Quel bambino era un vero curiosone "No è solo un'amica Tom." "Dov'è la mamma?" Chiesi.
"Stava preparando il ripieno,lo cucina ogni volta che pranzi con noi,dice che ne vai matto." Affermò il bambino.
"Ha proprio ragione,ho incominciato ad amarlo alla tua età. Adesso salta in macchina io andrò a dire alla mamma che torneremo tra un'oretta."
Entrai in casa mia,un profumo di cibo si espandeva nell'ambiente ed evocava in me ricordi di un'infanzia felice,ricordi che mi provocavano dolore nel petto. L'odore del ripieno mi fece tornare in mente le domeniche trascorse in famiglia,quando papà non aveva i turni in ospedale di domenica la casa era sempre in festa.
Varcai la soglia della cucina e trovai la mamma intenta a preparare cibi e spezie sul bancone. Sempre bella come il sole,i capelli mossi e biondi le incorniciavano il viso stanco e con qualche ruga in più. Da quando papà era andato via il suo sorriso si era un po' meno raggiante e i suoi occhi meno luminosi. Quell'uomo si era portato via un pezzo del suo cuore,si sono amati da morire,si sono amati di quell'amore che si legge nei libri o che si vede nei film e dagli amori così difficilmente ne esci intatto,ma dopotutto lei aveva deciso di reagire per Thomas che non poteva perdere anche una madre.
Appena avvertì la mia presenza alzó lo sguardo e mi sorrise,io la strinsi forte a me e le diedi un bacio sulla guancia.
"Thomas è fuori ad aspettarti,questa mattina era impaziente non vedeva l'ora di andare al campo da tennis; somiglia proprio a te quando avevi la sua età,la stessa testardaggine e la stessa dolcezza." Affermò in tono gentile.
"Si,sono sicuro che si divertirà da matti ho comprato delle racchette nuove così potrà esercitarsi anche a casa,in casa si sente il profumo di cibo mi è venuta l'acquolina in bocca." Affermai affondando un dito nell'impasto del ripieno e lei cominciò a ridere affermando "Sei sempre il solito Ryan,adesso va da tuo fratello e non rientrate troppo tardi."
"A tra poco mamma." Le dissi mentre mi dirigevo in macchina.

Il sole batteva caldo sul campo da tennis,anche se l'autunno era ormai alle porte il caldo continuava ad essere asfissiante. Thomas mi prese per mano e non appena vide il suo amichetto inizió a correre trascinandomi con sè,ogni volta che venivamo al campo c'era anche lui e passavano il tempo a giocare insieme.
"Ecco,queste sono le racchette nuove vedi sono colorate proprio come le desideravi tu." Affermai mostrando il nuovo acquisto.
Gli occhi di Tom brillarono "Wooooow sono meravigliose posso usarle per fare una partita con Tyler." Mi chiese supplicandomi.
"Certo che puoi sono tutte tue fratellino,sta attento solo a non farti male." Gli dissi scompigliando il suo ciuffo con le dita e dopo un istante si allontanò insieme a Tyler.
Il tempo trascorse velocemente al campo e quando fu ora di andare radunai le nostre cose,presi Thomas per mano e mi incamminai verso la Jeep.
Quando fummo in macchina il mio telefono vibro.

"Hai da fare questa sera?" Era Megg l'unica ragazza che non si aspettava niente da me se non sesso perciò rappresentava un'eccezione alla regola <<Non vedere per più di una volta una donna.>>

"Si,sono a cena con amici. Ti richiamo io appena mi libero." Le risposi. In fondo Megg scopava bene ed aveva delle tette magnifiche. E proprio come per me anche a lei interessava solo che la facessi godere.

"Allora ti sei divertito oggi? Vedo che sei molto in sintonia con Tyler." Gli chiesi.
"Si,qualche volta a settimana viene a casa a giocare con me dovresti conoscerlo anche a lui piacciono le micro machines e le moto; la prima volta che venne in camera mia rimase a bocca aperta vedendo la pista che mi hai regalato questo Natale." Raccontó mio fratello.
E io non dissi nulla lo ascoltai parlare,si divertì a raccontarmi gli aneddoti scolastici e i pomeriggi trascorsi in compagnia dei suoi amichetti,la sua allegria mi faceva stare bene ed io avevo profondamente bisogno di stare bene.

"Corro a fare la doccia." Affermò mio fratello appena mettemmo piede in casa.
"Va bene tesoro ma fa presto altrimenti si raffredda tutto il cibo." Rispose la mamma in tono comprensivo.
Aveva apparecchiato il tavolo da cucina con una tovaglia azzurra e bianca sulla quale vennero posati tanti cibi buoni e gustosi. Mia mamma era davvero un'ottima cuoca. Mentre fissavo il sole dalla finestra nell'angolo della cucina mia  madre abbassò in volume del televisore e mi chiese-"Come va con l'università tesoro?".
"Bene mamma mi sto dando da fare,sto dando il mio meglio giuro che sarai fiero di me." Le risposi.
"Si,già lo sono. Sei un ragazzo meraviglioso che da tanto alle persone e voglio che tu d'ora in poi pensi alla tua vita e alle cose belle che può regalarti,non è necessario che tu passi molto tempo con noi. Si sono felice,ma se dovessi rinunciare agli amici per me allora non lo sono più sei giovane e hai già sofferto abbastanza." Affermò mamma con occhi sinceri.
Mi sentii in un attimo lo stomaco aggrovigliato e la strinsi forte a me. "Thomas ha bisogno di me ed io ci sarò sempre per voi siete la mia famiglia." Le risposi.
Quando finalmente arrivo Tom fresco di doccia ci accomodammo e cominciammo a prenzare. Come previsto divorai tutto in un attimo e la mamma mi rimproverò come un bambino.
Passai il resto della giornata com Thomas. Lo aiutaii a fare i compiti e guardammo vari cartoni divertenti.
Il tempo trascorse tanto velocemente che quando il sole era ormai calato non me ne accorsi.
Tom si addormentò teneramente tra le mie braccia così lo riportai in camera sul suo lettino salutandolo con un bacio sulla fronte.
Nella sua camera tutta tinta d'azzurro con delle stelle luminose sul soffitto,c'erano tante foto di famiglia incorniciate. Una che lo ritraeva il giorno della sua nascita,una il giorno del suo primo compleanno e tante altre che ricordavano la felicità vissuta nei piccoli momenti insieme.
Quando scesi le scale la mamma stava leggendo un libro sulla comoda poltrona. Feci per sedermi sul divano ma il telefono iniziò a vibrarmi in tasca. Era Liam.
"Hey fratello dove sei? Aspettiamo solo te." Affermò il mio amico. Aspettare me? E per cosa?
Cazzo! Avevo dimenticato tutto quanto mi aveva detto Trey poche ore fa.
"Ah si,quasi dimenticavo. Tra venti minuti sono li, sono a casa mia." E riattaccai.
"Sono i tuoi amici?" Mi chiese.
"Si dovrei andare mi aspettano tra circa venti minuti."le risposi.
"Ok tesoro sta attento e divertiti.Passa a trovarci quando vuoi." La mamma era sempre dolce con me anche quando non me lo meritavo.
"Da un bacio a Tom. Ci sentiamo
In questi giorni mamma ti voglio bene." Le dissi e lei rispose con sorriso sincero.
Lasciai casa mia e mi incamminai verso il campus arrivando a destinazione circa 25 minuti dopo.

Da quando sei con me. Where stories live. Discover now