Capitolo ventisei

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Ryan

Con la t-shirt bianca ormai inzuppata di the verde corsi dietro ad Ash per ottenere una spiegazione plausibile al suo comportamento.
Cosa le era successo se fino e a poche ore prima ci eravamo lasciati nel migliore dei modi?
Percorsi velocemente la strada asfaltata,superai la via alberata e col fiatone arrivai davanti agli edifici del campus.
Cercai di guardarmi intorno,fu davvero difficile decifrarla fra i tanti gruppetti di ragazzi che vi erano nei paraggi.
Ma per istinto sapevo che lei non era li.
Sam non volle dirmi nulla di più specifico,si limitò a definirla semplicemente INCAZZATA.
Rallentai per un attimo e bevvi un sorso d'acqua dalla fontanella.
Guardai il cielo,illuminato da una luce rossastra. Stava cominciando a tramontare,dovevo affrettarmi.
Camminai per qualche altro metro,mancava poco che arrivassi allo studentato e di Ash non ci fu traccia.
Forse era a casa? L'avrei cercata sicuramente lì.
Così mi diressi a passo veloce verso casa,ma,sul ciglio della strada,seduta sul bordo del marciapiede trovai Ashley accovacciata con i gomiti sulle ginocchia e le mani che le coprivano il viso.
Tirai un sospiro di sollievo.
Finalmente l'avevo trovata.
Mi avvicinai a lei.
Singhiozzava come una bambina.
Ero stato io a ridurla così?
Il rumore dei miei passi probabilmente le fece alzare lo sguardo in mia direzione.
"Ti prego Ryan,và via. Non è questo il momento giusto." Affermò con la voce rotta di pianto.
Anche con gli occhi lucidi e arrossati e il trucco ormai sciolto sul viso,per me Ashley era un angelo,la creatura più graziosa e tenera che avessi mai visto.
Nulla a che vedere con quello che avevo conosciuto prima d'ora.
Non prestai attenzione alla sua richiesta.
Mi piegai sulle ginocchia e finalmente la guardai negli occhi.
"Ti ho detto di andate via." Disse.
"Non andrò via,se prima non mi dirai cosa ti succede." Le disse con dolcezza.
Avevo voglia di stringerla a me,di scacciare via il suo male,di baciare quelle lucenti lacrime che le percorrevano il viso. Ma non lo feci.
Mi limitai a prendere le sue mani tra le mie e con il pollice le accarezzavo i polsi.
"Non ho nulla,sto bene,voglio stare solamente sola." Affermò mentendo spudoratamente.
"Non ti lascio sola qui in questo stato,tra poco sarà buio." Le dissi.
"Da quando ti importa di me eh,Ryan?" "Tu non hai cuore,tu pensi solo a te stesso e agli istinti che prevalgono su te stesso." "Usi le persone a tuo piacimento,solo per trarne il massimo godimento. Le tratti come degli stupidi giocattoli che dopo poco non servono più." Affermò con rabbia.
Perché mi parlava in quel modo.
"Non ti interessa dei sentimenti altrui,io non posso esserti nè amica nè nient'altro." Disse in fine.
Una sensazione angosciante e dolorosa si fece strada in me,la stavo perdendo di nuovo,adesso che ero riuscito ad ottenere amicizia da lei, si ritraeva nuovamente.
Non capivo cosa l'avesse spinta a parlare così di me.
Respirai lentamente,non dovevo perdere il controllo.
"Perché pensi questo? Stamattina mi sembrava che ci fossimo chiariti. Non farò nulla di sbagliato nei tuoi confronti se non lo vorrai."
"Però devo dirtelo,da quando ti ho incontrata mi hai migliorato la vita Ashley e non posso permettermi di perderti. Non voglio essere tagliato fuori dalla tua vita." Le dissi in tutta sincerità.
In realtà,non era solo la mia vita ad essere cambiata,anche alcuni sentimenti sconosciuti si erano fatti strada in me e non me lo spiegavo,ma decidetti di ommettere questo particolare per non spaventarla ulteriormente.
"Però ti prego,adesso parlami,dì qualcosa,qualsiasi cosa,insultami,picchiami,dimmi che mi odi e che non mi sopporti,ma tienimi nella tua vita. Ne ho bisogno come l'aria." "Ash,non puoi capire come ci si sente quando non hai nessuno su cui contare,quando la tua vita fa schifo e il mondo rifiuta la tua esistenza, mi sono sempre sentito solo,apparte Trey e Liam non ho avuto nessuno con cui aprirmi,ma poi sei arrivata tu e non so perché,non so come,ma tu mi hai spinto a parlarti,a raccontarti della mia sofferenza. Io...io ho bisogno di te,ti voglio bene sai?" Le dissi guardandola negli occhi e accarezzandole dolcemente il volto.
Se fosse stato per me l'avrei baciata all'istante,l'avrei fatta mia e di nessun'altro più.
Le avevo aperto di nuovo il mio cuore,ma era la cosa giusta?
Lentamente scostò la mia mano dal suo volto e se la portò vicino le labbra. Cominciò a baciare le mie nocche una ad una poi,mi attirò a sè e ci perdemmo in un abbraccio.
Non ci furono parole,a parlare erano i nostri respiri irregolari e il battito accellerato.
Mi sentii cullato da quel suono,sembrava strano,ma lo ammetto non mi ero mai sentito a casa tra le braccia di una donna come invece accadeva per Ashley.
Dal primo momento lei è stata diversa,è stata una salvezza.
"Scusami Ryan,è stata una sciocchezza quella che ho fatto. Mi sono arrabbiata per un motivo stupido che neanche dovrebbe riguardarmi ma ti prego, non chiedermi il motivo. Accetta il mio silenzio e portami a casa con te."
Non contestai,decisi di rispettare il suo silenzio,così la invitai a camminare verso casa stretta a me.
In quel momento Ashley era vulnerabile e qualsiasi cosa avrebbe potuto ferirla.

Da quando sei con me. Where stories live. Discover now