Capitolo quattordici

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Ashley

Importante.
Wow,io ero una questione importante per Ryan,una questione talmente importante da fargli rifiutare una delle sue ochette eccitate. Quella parola provocò in me confusione. Non sopportavo Ryan eppure quando ero con lui mo sentivo tranquilla,mi sentivo me stessa. Non lo conoscevo da tanto ma in quel poco tempo mi aveva sia irritato tremendamente sia provocato sensazioni nuove.
"Scusami Ash,allora cosa dicevamo." Affermò.
"Chi era al telefono?" Sparai curiosa.
"Un'amica che voleva incontrarmi,ma ho rimandato a domani." Rispose serio
"Perché? Se devi andare puoi accompagnarmi a casa non sei obbligato a restare con me!" Affermai infilandomi una patatina in bocca.
"Perché adesso sono con te e non potrei riportarti ad annoiarti a casa con quei quattro piccioncini ed infine non ho voglia di vederla." Affermò sincero.
Sorrisi e lo guardai mangiare,divoró in un attimo il doppio cheeseburger,poi fu il turno delle
Crocchette e delle patatine. Doveva sentirsi gonfio.
"Sei mai stata fidanzata? Scommetto di no!" Mi chiese Ryan.
"Si per un breve periodo di tempo con un ragazzo del mio paese Stephan,ma è finita male quando gli ho detto che mi sarei trasferita qui. Lui voleva che lo seguissi in Meryland,ma evidentemente non era poi così interessato a me da lasciarmi al primo ostacolo,e tu?"
"Da dove vieni?" Mi chiese. "Rispondi con una domanda alla mia domanda? " "Dal Minnesota." Affermai in tono accigliato.
"Ah. No io non sono mai stato fidanzato più che altro per una scelta personale,non mi piace sentirmi legato ad una persona,infatti non rivedo una ragazza più di una volta...sono fatto così non c'è stata mai nessuna in grado di farmi cambiare idea." Mi rispose. "Forse perché non ti applichi,le usi solamente per i tuoi scopi." Gli dissi ciò che pensavo realmente. "Eh no piccola su questo devo correggerti. Non sono io ad usarle,sono loro che mi cercano,non posso farci nulla se anche non facendo il minimo sforzo riesco a portarmele a letto." Rispose. "Beh,sei un tipo modesto devo proprio dirlo." Affermai ridendo. Era normale che tutte gli si buttassero ai piedi,con quel sorriso ,quelle labbra,quegli occhi (potrei elencare tutte le sue qualità) doveva farle veramente impazzire.
E un po' forse impazzivo anche io.
Ok non l'ho detto realmente vero? È tutta colpa del mio ego,cazzo.
"Hai ancora fame Ash?" - "No,Ryan ti ringrazio sono a posto." Risposi e lui accese il motore della sua Jeep "Che ne dici se giriamo senza meta non ho proprio voglia di tornare a casa." Mi chiese a bassa voce. "Okay ,alza il volume della musica." Affermai.
Mentre vagammo tra le strade di Washington Ryan posó una mano sulla mia gamba nuda. Sentire quel contatto caldo con la sua pelle mi provocò un brivido ma non mi ritrassi. Ad un certo punto arrivammo nel parcheggio di un grande parco scese dalla macchina e si diresse nel cofano "Scendi Ash,prendo la coperta così ci stendiamo sull'erba nel parco."
Acconsentii e quando chiuse l'auto gli chiesi timidamente "Come mai avevi delle coperte in macchina?".
"Le ho sempre nel cofano,quando mi sento solo vengo qui a riflettere."affermò.
Si sentiva solo? Lo stavo annoiando? "Mi dispiace se ti sto annoiando non era mia intenzione." Gli dissi sconcertata. E con una risata rumorosa mi disse "Ma no piccola,non c'entro assolutamente ho deciso di venire qui per mostrarti questo fantastico posto,adesso seguimi."
Poco dopo stendemmo le coperte sul prato ed entrambi ci sdariammo con lo sguardo rivolto verso l'alto. Aveva proprio ragione quel posto era fantastico. Un manto di stelle si dispiegavano nel cielo e rendeva ancora più meravigliosa l'atmosfera naturale. C'era verde dappertutto e qualche metro lontano da noi un laghetto era illuminato dalla luna piena. "Ti piace allora questo posto?" Chiese Ryan sussurrando.
"È bellissimo,ispira tranquillità e sicurezza e poi queste stelle sono meravigliose. Come lo hai scoperto?" Gli chiesi puntando lo sguardo verso di lui che sembrava affascinato dalla visuale.
Esitò prima di rispondermi e tirò un lungo sospiro prima di cominciare a parlare "Il giorno in cui mio padre morì mi crollò il mondo addosso. Dopo i suoi funerali decisi di non tornare a casa,non avevo voglia di vedere nessuno compreso mia madre. Provavo un odio letale verso il mondo,in fondo mi aveva strappato mio padre ed io avevo ancora bisogno di lui. Insomma decisi di non ritornare a casa e dopo aver vagato per ore senza meta mi ritrovai in questo posto e per un attimo mi sentii al sicuro,mi sentii lontano da quel senso di vuoto che mi assaliva. Guardai il cielo e per la prima volta in vita mia ammirai la bellezza delle stelle,devo ammettere che mi addormentai piangendo sull'erba ma questo fu solo un piccolo dettaglio."
Ok. Questo dettaglio mi lasciò a bocca aperta. Ryan si era aperto con me confidandomi il dolore vissuto per la perdita del padre. Non immaginavo che dietro un ragazzo duro come lui si celasse tanta sofferenza. Ad un tratto si scostò dalle coperte e si sedette a gambe incrociate.
In quel momento non trovai parole che potessero compensare il suo dolore così senza pensarci due volte mi avvicinai e lo strinsi a me "Non ho parole,Ryan mi dispiace di aver tirato fuori questo discorso. Immagino quanto sia stata dura per te." Gli sussurrai mentre lo stringevo a me. Ricambio il mio abbraccio e appoggiò il mento tra la mia spalla e l'incavo del mio collo. "Non devi dispiacerti piccola,tu non c'entri nulla." Affermò per rassicurarmi. "È accaduto due anni fa,aveva una malattia che lo ha distrutto in meno di un anno. Ho sofferto la sua morte ma ho dovuti essere forte per mia madre e mio fratello Thomas. Anche la mamma ha sofferto la perdita di papà erano innamorati da una vita,dal giorno in cui papà l'ha visitata in ospedale. Lui era un medico e mia madre è un insegnante di scuola elementare. Però adesso non mi va di annoiarti,qualsiasi cosa ti dica non ascoltarmi." Affermò con un tono debole e sofferente. Rimanemmo abbracciati ancora per molto. Le sua mani iniziarono a troccare lentamente i miei capelli e improvvisamente mi portò con se sulle coperte. Con un braccio mi stringeva a sè e con l'altro mi coccolava ed io non protestai,forse perché sapevo che ne aveva tremendamente bisogno o forse ero io ad averne bisogno. Decisi per un attimo di mettere da parte gli interrogativi che il mio ego si poneva e iniziai a godermi il momento. Con il visi schiacciato su i suoi pettorali potevo annusare quel profumo di panna e dolci che emanava, chissà se usava un bagnoschiuma specifico o se era solamente la sua pelle ad avere un odore naturale. Quel contatto mi fece riflettere molto. Il calore del suo corpo si fuse col mio e nel frattempo le sue mani stavano scorrendo lunghi la schiena. Dio che sensazione piacevole. Decisi di cogliere l'opportunità tracciando dei cerchi lenti sui suoi pettorali. D'un tratto poso gli occhi sui miei e i nostri sguardi si incontrario. Restammo per qualche istante a fissarci in silenzio e fui la prima a distogliere lo sguardo da quegli occhi maledetti,perfetti e illegali.
Con i polpastrelli cominciò a solleticare il mio volto e appoggio il mento sui miei capelli e con la bocca iniziò a dare dei piccoli baci "Che dolce profumo hanno i tuoi capelli." Mormorò.
Rimasi impassibile,e il respiro cominciò a farsi irregolare.
I suoi baci proseguirono lungo il collo e avvertii una sensazione di vuoto nello stomaco che mi provocava sensibilità ad ogni suo tocco,un tocco lieve e dolce.
Mi piacque tutto ciò che stava facendo ma potevo lasciarmi andare con Ryan,lui era il mio opposto,non era fatto per i legami ed in fondo quello che mi stava facendo lo faceva allo stesso modo a tutte le ragazze. Non potevo diventare un altro trofeo da aggiungere alla sua vasta collezione.
Decisi di interrompere il contatto guardandolo negli occhi "Forse è meglio se mi accompagni si è fatto abbastanza tardi domani ho dei corsi da seguire,scusami." Affermai balzando in piedi. Abbassò lo sguardo e non disse nulla si alzò in piedi e radunò le coperte dirigendosi verso la macchina.
Durante il tragitto Ryan non disse una parola,tra di noi si creò un freddo silenzio che mi provocò imbarazzo.
Il mio cellulare vibró e vi trovai un messaggio da parte di Kyle. Che stronza, non avevo nemmeno risposto al suo messaggio precedente.
<<Non so perché non mi hai risposto biondina,volevo solo augurati la buonanotte :)>> scrisse Kyle.
Digitai una risposta di scuse frettolosamente poi alzai lo sguardo e Ryan mi stava fissando.
"A chi scrivervi?" Affermò interessato.
"A un amico che mi ha augurato la buonanotte." e a cui ho dimenticato di rispondere quando ti ho visto varcare l'ingresso di casa mia e mi hai mandato il cervello a puttane pensai. Oddio lo avevo pensato davvero. Sorrisi timidamente. Eravamo finalmente arrivati al dormitorio ma non gli rivolsi la parola salendo le scale. Quando arrivammo fuori le porte dei nostri appartamenti Ryan mi guardò e mi sussurrò un tono basso "Buonanotte Ash."
Ricambiai "Buonanotte Ryan."
Entrai nell'appartamento silenziosamente e notai Kim e Liam accucciolati sul divano. Sorrisi,che tenerezza. Mi diressi in camera e mi spogliai lentamente tenendo la felpa di Ryan che profumava troppo.
Nonostante quel piccolo incidente trascorsi una piacevole serata che mi permise di conoscere un'altra versione del Ryan donnaiolo e duro di sempre.

Da quando sei con me. Where stories live. Discover now