Capitolo 12

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Krystal's pov

Mi sveglio di soprassalto con i battiti accelerati, il sudore che mi imperla la fronte e le guance bagnate. Era solo un incubo. Mi devo calmare! Guardo l'orologio sul comodino che segna mezzanotte meno dieci. E ora chi si addormenta più? Lascio che un sospiro rompa il silenzio della mia camera e mi rannicchio di nuovo sotto le coperte. Vuol dire che saranno i miei pensieri a farmi compagnia questa notte.
Gabriel..chissà se sta a letto da solo, o con qualche bella donna al suo fianco, o sopra... o di sotto!
Eh no, va bene che devo stare sveglia, ma se devo angustiarmi con queste riflessioni è meglio dormire.
Mi metto in posizione da notte, però, ogni volta che chiudo gli occhi ecco che compare Gabri avvinghiato ad un'altra donna. Spazientita, mi precipito sotto la doccia gelata, che fortunatamente riesce a distogliere i miei pensieri da quel ragazzo. Mi sembra impossibile quello che mi sta succedendo: ho due amici fantastici e beh... c'è un ragazzo che mi piace ogni giorno di più. La parte brutta però arriva quando bisogna spiegare che a lui io non piaccio minimamente.

Di malumore, indosso dei pantaloni neri e stretti, una canotta verde fosforescente e le mie inseparabili Nike. Poi, dopo aver mangiato una merendina esco di casa. Non saluto, ovviamente, mia madre e per evitare di incontrarla, non dò il buongiorno neanche a Lexie. Un piccolo sorriso di appropria della mia bocca pensando a Gabriel che gioca con lei. È un quadretto stupendo!
"Ehi!" mi riporta con i piedi per terra una voce. Mi giro e vedo George che con poche falcate mi raggiunge.
Faccio un cenno col capo come a dire 'ciao' e continuo a camminare. Non ho voglia di parlare. Lui capirebbe subito che c'è qualcosa c'è non va. Infatti...
"Tutto bene?"
"Si, a te?" tento di sviare il discorso.
"Non cambiare argomento!"
"Non ho cambiato argomento! Ho solo fatto una domanda!" provo a giustificarmi, invano. Lui mi guarda severo poi sospira sconsolato, capendo che mi sono svegliata con la luna storta.
Arriviamo sotto scuola e, chi incontro? Gabri. L'ultima cosa di cui ho bisogno è ammirare la sua splendida faccia da angelo. Faccia che inganna tutti, tranne me. Quel ragazzo è il demonio fatto persona. Tento di nascondermi nella folla, ma fallisco miseramente infatti noto che mi sta raggiungendo. Ma perché oggi niente va per il verso giusto?
"Ciao, Krystal!"mi saluta sorridente. Odio smontarlo, ma...
"Sparisci." dico con un'espressione annoiata. All' interno del mio corpo invece si sta svolgendo la terza guerra mondiale. Battiti accelerati, farfalle nello stomaco e gola secca. Gabriel sta diventando una droga per me. Soffro di dipendenza nei suoi confronti. Ed è l'ultima cosa che deve succedere. Da oggi ritornerò la ragazza annoiata di qualche settimana fa. Che non aveva nessun problema, solo quello della verginità. Anche se quest'ultimo ce l'ho pure ora! Scuoto la testa, persa nei miei pensieri, non ascoltando una sola parola di quello che Gabri sta dicendo. Arrivata vicino alla porta della mia classe, mi volto verso i suoi occhi color ghiaccio e, dopo aver navigato un po' in essi, lo liquido con qualche parola.
"Devo andare, a dopo!"
"A dopo."
Lo vedo giù di morale così stampandomi un sorriso dolce mi avvicino alla sua guancia e gli dò un leggero bacio. Mille brividi mi attraversano quando la mia bocca si appoggia sulla sua pelle un po' ruvida. Ridacchio leggermente, rendendomi conto che non si è rasato e prima di entrare in classe gli sussurro:"La prossima volta fatti la barba, Gabri".
Sento che mi chiama, ma non mi giro e lo lascio lì. Da solo.
Prendo posto al terzo banco e mi perdo nei miei pensieri. L'incubo di questa notte... Che paura! Era così reale, così vero... Come fosse una specie di premonizione... Evidentemente ho l'influenza, è categoricamente impossibile che si possa avverare. Entra il professore e io decido di non seguire la lezione di religione. Non ne ho la minima voglia. Ascoltare tutte quelle riflessioni filosofiche mi fa letteralmente addormentare sul banco e con sole cinque ore di sonno, le probabilità di finire con la faccia spiaccicata sul tavolo sono molte. Troppe per i miei gusti.
Purtroppo però il professore non è del mio stesso avviso, infatti, mi richiama più volte, finché mi fa uscire dalla classe con una bella nota sul registro. Me ne sto infischiando, se devo essere sincera. Non mi interessa. Sbuffo e desiderosa di svagarmi, comincio a camminare senza meta. Salgo le scale. Giro tra i corridoi. Finché...

***

Ho deciso di pubblicarlo oggi questo capitolo per farvi un piccolo regalo di domenica ;) 
Alla prossima.
Alessia

Un'intrigante scommessaWhere stories live. Discover now