Epilogo

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Un anno dopo...

"Lexie! Vieni qui!"

Il mio grido risuona stonato in quella casa, decorata in stile natalizio, secondo la tradizione italiana.

Il mio sguardo vaga per tutto il salone fino a scovare la figura in rosso della mia cara sorella, che ho scoperto essere figlia di Marc, nonché anche mio vero padre biologico.

Mi avvicino furtiva a quel fagotto e, sorprendendola, la prendo tra le braccia, urlando un 'buh' spettrale.

Lei ride, contorcendosi tra le mie braccia e scaldandomi il cuore.

La attiro al mio petto per poi lanciarla in aria e riprenderla.

Lei ride soddisfatta e articola qualche parola che puntualmente stroppia.

Il nostro spettacolo viene interrotto dall'arrivo in stanza di mamma e Marc, che, come al solito, si tengono la mano, in un dolcissimo segno d'amore.

Dietro di loro, fanno lo stesso Pearl e George, innamorati più che mai.

Mia madre sorride e si fionda accanto a noi, stritolandoci in un abbraccio affettuoso, scaturendo altre risate da parte di Lexie.

"Mamma! Papà, qui!"

Il suo ordine strappa un sorriso a Marc, che continuo a chiamare così, al contrario di Carl, che, invece, amo nominare 'padre'.

Il nostro intimo momento viene nuovamente interrotto dal campanello.

Con una sensazione di trepidazione mi lancio in una corsa folle verso la porta. La spalanco e senza nemmeno salutare, mi fiondo tra le braccia protettive di Gabriel, mio ragazzo da oltre un anno.

"Gabri" mormoro, la bocca sommersa dai suoi capelli biondi, costantemente disordinati.

"Che bell'accoglienza, Kry. Sarei disposto a venire più spesso se avessi ogni volta questo tipo di saluto" sussurra lui al mio orecchio, provocandomi intensi brividi.

Gemo piano, poi lo bacio profondamente, attirandolo sempre più vicino a me.

Una volta privo di aria, ci stacchiamo e io gli parlo all'orecchio:"Lo sai che ti amo, vero?"

Lui sorride, stringendo ancora di più la presa intorno alla mia vita e risponde con un sussurro roco:" Sarò ben felice di dimostrarti il mio amore stasera. A letto"

Una scarica di brividi mi percorre tutta e non riesco trattenere un sospiro languido che, imperterrito, esce dalle mie labbra gonfie.

Socchiudo gli occhi, abbandonandomi a una sensazione di gioia intensa e di amore che mi scalda il cuore.

Non posso far a meno che la mia mente ripercorra quanto successo dal momento in cui ho lasciato l'Italia alla volta di New York, con l'obiettivo di ritrovare una mia identità e di affrontare con calma la situazione.

Non dimenticherò mai quanto fu difficile ai primi tempi, reintegrarmi nella società americana attuale, così diversa da quella cui ero stata abituata fino a quel momento.

Non furono pochi i momenti di sconforto, di rabbia e di tristezza, trascorsi a ripensare con nostalgia alla mia dimora così lontana, ma così vicina al mio cuore.

Ora dopo ora, giorno dopo giorno sono riuscita nel mio intento di riallacciare il rapporto affettuoso con il mio caro padre.

E non posso fare a meno di rammentare quanto mi siano piaciute quelle settimane in sua compagnia, a visitare New York e dintorni, affrontando ogni volta vari argomenti, discutendo su alcuni e trovandoci d'accordo su altri.

Un'intrigante scommessaWhere stories live. Discover now