Capitolo 40

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"Papà sono successe tante cose che tu non sai"

Lui si blocca, stordito ancora di più davanti alle mie parole. E in particolare al mio 'papà'.

"Tesoro, non devi sentirti obbligata a chiamarmi così, se non lo desideri"

Scuoto la testa in segno di diniego, prendendo parola.

"Non l'avrei fatto, se non avessi voluto."

Un caloroso sorriso si fa strada il suo volto e uno piccolo sul mio.

Uno spiraglio di luce squarcia il buio che mi ha circondato da quando ho saputo la verità. E io sorrido dentro di me, davanti a questa immagine mentale, rincuorata e ancora più determinata a perseguire il mio obiettivo.

"Giusto. Comunque..." Esita, però poi riprende a parlare "...sono novità buone o cattive?"

"Dipende da quale prospettiva le vedi tu" rispondo senza battere ciglia e lasciandolo nuovamente interdetto.

"Sei matura" si lascia scappare e io mi sento orgogliosa di me stessa. Ma non posso evitare che il mio pensiero corri a Gabri, che certamente mi ha aiutato in questo.

"Grazie. Ritornando al discorso di prima, ti ho accennato che sono accadute varie cose. Ma andrò per ordine"

E così comincio a raccontargli un po' tutto, a partire dal primo incontro con Gabriel, omettendo certi particolari piccanti, fino ad arrivare a oggi. Sempre omettendo ciò che è successo tra le quattro mura di casa del mio ragazzo. Sperando che lo sia ancora.

"Santo cielo! Parecchio movimento c'è stato, devo dire" dice alla fine del sunto, lasciandomi bere.

"Le mie preghiere sono state ascoltate."

La sua espressione appare confusa e io liquido la faccenda con un cenno della mano, data la sua scarsa importanza.

"Comunque sono contenta che tu abbia trovato un bravo ragazzo che ti stia accanto, anche se lasciarlo così, senza nemmeno un biglietto, mi sembra un po' brutto. Non pensi anche tu?"

"Quando me la sentirò, gli scriverò un messaggio. Capirà. O almeno spero."

"Lo ami vero?"

"Si nota tanto? Perché è la seconda volta che oggi me lo chiedono"

Chissà perché solo il diretto interessato non sembra averlo capito.

Gli occhi di mio padre diventano dolci e la sua mano corre alla mia guancia, lasciandomi una carezza sfiorata.

"Spero ti meriti. Sappi però che non esiste alcun ragazzo sulla faccia della terra che possa amarti più di tua madre e di me"

E so che queste parole non le dimenticherò mai. Che rimarranno sempre impresse nella mia mente.

"Lo so" mi limito a sussurrare.

Lui ritira la mano, spezzando l'atmosfera, nonostante adesso molta della tensione iniziale sia scomparsa.

"Senti, ho un'idea. Ricordo che tu desideravi vedere New York, non so se ancora adesso sia un tuo desiderio. Però potrebbe essere una buona soluzione quella di venire con me. Certamente sarò impegnato con il lavoro, ma cercherò di staccare prima per passare del tempo con te. Potremmo riallacciare il nostro rapporto pian piano. Fra qualche giorno iniziano le vacanze natalizie e non ci sarebbe alcun problema se li saltassi. Potrei parlare io con tua madre"

Rimango stupita di fronte alla sua proposta allettante. Sarebbe il massimo per me.

"Si. Si. Centomila volte si. Grazie, papà!" esulto, faticando a rimanere seduta, in preda all'eccitazione più pura.

Poi la sua ultima frase, mi fa riflettere un po'.

Alla fine mi costringo a fare voce al mio interrogativo.

"Sei in contatto con mamma?"

Ormai è passato il momento in cui la chiamo con il suo nome da battesimo, sbollita la rabbia iniziale.

"Si. Da un anno ormai. Mi ha tenuto costantemente aggiornata su di te e in ogni e-mail non mancava il suo 'sta diventando una donna'."

Mi lascio andare in una risata liberatoria, finalmente libera di un peso.

"Lo diceva anche a me."

"Krystal, ma tu lo sai che fra meno di un mese dovrai affrontarla, vero?"

"Lo so. Ma adesso devo fare una cosa per volta. Devo ritrovare me stessa, te l'ho detto."

Mi ritornano in mente le lettere di quell'amore impossibile e capisco che Andrea e Marta dovranno essere i miei modelli.

La loro forza di andare avanti, di affrontare le difficoltà, la loro forza interiore. Tutto.

Tutto di loro mi spinge a dare il meglio di me stessa, per ricostruire pezzo per pezzo la mia me. Per ricostruire una persona migliore, capace di perdonare e di amare.

Devo essere in grado di affrontare la società, tutti gli ostacoli che la vita mi porta di fronte perché non ci sarà sempre qualcuno pronto a riportarmi in pista.

Devo imparare a cavarmela da sola.

Devo imparare a essere una persona che sappia stare al mondo.

Una persona capace di sbagliare e correggersi.

Capace di imparare dai propri errori e di guardare sempre avanti, senza mai abbassare lo sguardo.

Senza mai perdere la speranza.

Perché se perdi la speranza, sei perduto.

E io non voglio essere perduta.

Ho ancora una vita davanti da percorrere.

Una vita da trascorrere.

Una vita da vivere!

E sono pronta a percorrere questa strada.

Pronta a vivere.

A librarmi nell'aria.

Ad affrontare me stessa e gli altri.

E non vedo l'ora di riuscire a farlo.

Di riuscire nel mio obiettivo.

Perché devono accadere ancora tante cose prima che io possa spegnermi definitivamente.

Devo ancora vivere.

Un'intrigante scommessaWhere stories live. Discover now