Capitolo 19

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Vedo il suo sguardo inchiodato al mio e arrossisco.
Poi capisco che sono io quella con cui stava cercando di intraprendere una conversazione e di aver appena fatto una figura di merda. Se possibile arrossisco di più e mugugno un qualcosa come 'ci conosciamo?'

"Non sei l'amica di Kry?" mi chiede lui innocente.

"Oh...ah, si. Giusto, quindi tu sei...?"

"Non sapevo di essere così insignificante da passare inosservato!" ride e io lascio che un piccolo risolino varchi le mie labbra. Lui, accorgendosene mi guarda intensamente, ma non riesco a capire bene cosa gli stia passando per la mente.

"Ma tu non dovresti essere a scuola?" chiedo per sviare il discorso.

"Oggi no, ho alcune cose da fare. Tu invece?"

"Oh, io... penso che non entrerò. È comunque molto tardi" invento al momento, presa alla sprovvista dalla sua domanda. Meglio, non avevo proprio voglia di andare in classe.

"Allora, ti andrebbe di fare un giro con me?"

Rimango letteralmente di sasso. Sarebbe una specie di appuntamento no? Ma se non lo fosse e mi stessi solamente illudendo? Lui pare aver capito la mia riluttanza così sorride calorosamente e io mi sciolgo annuendo veemente. Fantastico! E ora cosa faccio? Dire di essere in imbarazzo è niente in confronto alla realtà.

"Sei agitata?"

Merda! Certo che lo sono!

"No, per nulla." Sento di stare arrossendo.

"Allora perché arrossisci? Non che non voglia, così sei più..." si blocca, rivolgendo lo sguardo alla gente che ci cammina affianco.

"Più?" lo incito, impaziente.

"Più tenera" sussurra abbastanza forte da farmi sentire.

Sono a dir poco sorpresa per questa sua uscita, e non riesco a spiccicare parola.

"Andiamo?" domanda, facendomi cenno con la mano la strada da percorrere.

Annuisco timidamente e mi incammino accanto a lui a un metro di distanza. Lui se ne accorge e ridacchia.

"Non mordo mica!" dice.

"Lo so, ma così mi sento più tranquilla" spiego.

"Secondo me ti sbagli."

"Non penso proprio" ribatto,  risentita.

"Vieni qui" mi incoraggia ad avvicinarmi e io, riluttante, ubbidisco.

"Brava bimba!" mi loda e io faccio una smorfia per lo sgradevole vezzeggiativo.

"Cosa facciamo?"

"Un giro?" propone.

"Eh no, mariniamo la scuola, ma per fare qualcosa di eclatante!" replico, sollevando un sopracciglio.

"Ok, allora dimmi tu cosa preferisci fare"

Bravo il ragazzo! Devo ammettere che non ho mai amato i cattivi ragazzi, i cosiddetti 'bad boy'. Uno dolce va molto meglio!

"Hmm... In realtà, non ne ho idea."

"Vuoi una crêpe?"

"Perché no?"

Addio dieta! Dopo un'estenuante lotta per chi doveva pagare sotto lo sguardo divertito del cassiere del bar, ci incamminiamo verso una panchina all'ombra sotto un maestoso salice piangente.

Amo questi alberi, mi trasmettono un senso di pace e tranquillità assoluta.

Decido di spezzare l'imbarazzante silenzio e dico:
"Allora, parlami un po' di te..."

Lui mi guarda con il sopracciglio alzato e io, rendendomi conto di quanto detto, aggiungo:"Ovviamente se vuoi..." La mia voce si fa via via più debole fino a diventare un sussurro non udibile. Mi sto pericolosamente imbarazzando, data la mia alta inesperienza con i maschi.

Ammiro molto, invece, Krystal che ci sa fare con i ragazzi, a quanto ho potuto vedere.

"Vengo da Cuba, ho 18 anni e amo il mare. Tu?"

"Io sono americana, ho 17 anni e odio il mare. Ma, giusto per curiosità, anche Krystal ha origini cubane? Perché mi aveva accennato qualcosa, ma mi sono sempre dimenticata di chiedere conferma" domando, per fare conversazione.

"Oh, si. Vivevamo vicino..."
Non mi guarda, lo vedo assente. Chissà a cosa starà pensando, forse alla mia amica.

Non posso evitare di sentirmi un po' invidiosa nei suoi confronti. In fondo mi ha colpito questo ragazzo.

Lo riporto con i piedi per terra ponendogli un'altra domanda.

"E cosa c'è fra di voi?"

Me lo aveva chiesto già quello stronzo di Gabriel e io non sapendo nulla, l'ho lasciato senza risposta, ma anche io sono curiosa. Non bado all'imbarazzo derivante, perché avida di ulteriori dettagli.

"Amicizia. Solo amicizia." risponde quasi fosse in trance. Quasi stesse rivangando il passato. Mi si stringe il cuore a vederlo così... Affranto? Forse serba sentimenti segreti verso Krystal... O verso qualcun'altra...

"Ti piace?" sbotto. Divento bordò e mormoro una cosa che voleva essere 'lascia perdere'.

Sento una risata provenire da lui, ma non ho il coraggio di guardarlo in faccia.

"Ma no. Cosa vai a pensare?! Piuttosto, c'è qualcun'altra che mi interessa in questo momento."

Uno schiaffo avrebbe fatto meno male. Quasi con le lacrime agli occhi raccolgo la mia borsa e faccio per andarmene, quando lui mi chiama.

"Che vuoi?"dico piuttosto acida.

"Vieni qui"

"Devo andare. È tardi" taglio corto e mi incammino. Sento il suo sbuffo infastidito e i suoi passi dietro di me. Inutile dire che mi raggiunge in meno di un secondo. Mi afferra il braccio e mettendo la sua mano sulla mia nuca mi avvicina pericolosamente al suo viso. I nostri nasi si scontrano e io faccio una smorfia seccata. Questo gioco non mi piace per nulla. Dò voce ai miei pensieri e lui sorride per poi mormorare:"Non sei un gioco, solo la ragazza che mi interessa."

Rimango di sasso e spalanco gli occhi.

"Io?" ripeto incredula.

"Tu."

"Wow." sussurro incapace di staccare il mio sguardo dalle labbra di George.

"Tutto qui?"

"Cosa?" chiedo, sinceramente confusa.

"Non dici altro? Che so...Anche a me piaci? Mi fai pena? Fai schifo? Mi fai impazzire?"

"Proprio pena no, ma..." mento prendendolo in giro.

Mette il broncio e si allontana, così gli allaccio le braccia dietro il collo e lo bacio delicatamente.

Fine Flashback

Un'intrigante scommessaWhere stories live. Discover now