8-Vittima e Carceriere

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" [...]
Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? Dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?
[...]"
Giacomo Leopardi

"È una biblioteca..." Sussurrò Yurika. "Sei perspicace." Disse lasciando la mano della ragazza. "Che senso ha tutto questo? Che cosa ti ho fatto per..." Yurika si fermò prendendo un profondo respiro e cercando di nascondere il tremito nella sua voce, ma Ferid percepì la sua agitazione e per un attimo credette di dover assistere a una crisi di pianto; cosa che non avvenne. Il vampiro sorrise, non aveva sbagliato a provare a cambiare 'preda'. "Tu non hai fatto niente, possiamo dire che è stato il destino a farci incontrare... Essere riuscito a catturare un membro della Compagnia Demoniaca della Luna è una cosa che dà le sue soddisfazioni; in questo mondo noioso..." In questo mondo noioso è bello distrarsi con qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo, qualcosa che lo aiutasse a vincere la noia, ma non espresse queste sue considerazioni ad alta voce. Tornò a soffermarsi sulla ragazza. Socchiuse gli occhi quando, con lo sguardo, non poté evitare di guardare il suo collo. Il fatto che Yurika tenesse i capelli raccolti poteva rivelarsi un problema per il vampiro: lasciavano scoperta quella parte del corpo dove poteva percepire il sangue che correva nelle sue vene. Gli avrebbe reso le cose più facili... E difficili. Rise di questi suoi strani pensieri e si ritrovò ad osservare gli occhi impauriti della ragazza. Ecco la cosa che amava di più degli esseri umani, vedere i loro volti disperati. Yurika continuava a osservare il vampiro, rendendosi conto che era riuscito a capire come si sentiva. Ed era vero: si era intimorita di fronte a lui, ma non era quello il vero problema. La cosa che la spaventava di più era il dover affrontare completamente da sola quella situazione. Avrebbe voluto che Kurena fosse lì con lei, ne sentiva la mancanza e questo non era dettato solamente dal fatto che senza di lei non poteva combattere, ma dalla consapevolezza di aver perso la sua migliore amica. Non l'aveva mai vista come un demone o una semplice arma da sfruttare, Kurena era l'unica a conoscere Yurika nel profondo, l'unica che potesse comprendere realmente i suoi sentimenti, l'unica vera amica che avesse. E ora quel mostro gliel'aveva portata via e per la prima volta da quando il demone era entrato nella sua vita, si ritrovava sola. Si sentiva persa. Rabbrividì pensando a quello che l'amica stava passando, soprattutto si chiese dove l'avesse portata il vampiro, ma non si azzardò a chiedere informazioni. Ferid sembrava calmo, tranquillo e disposto a non dissanguarla per il momento quindi ritenne opportuno cercare di non porgli delle domande che lo indispettissero. Yurika abbassò lo sguardo rendendosi conto di non aver smesso di guardare il vampiro negli occhi. "Allora Yurika. Ti ho portata qui perché, purtroppo, non avrò spesso modo di passare tutta la giornata con te, quindi ho pensato che potresti sceglierti qualche libro da leggere, naturalmente non sei obbligata, ma se ti va... Hai qualche preferenza?" Yurika continuava a guardare il pavimento, sempre più confusa circa il comportamento di Ferid. Stava cercando qualcosa da dirgli quando ripensò a Kurena e alla promessa che le aveva fatto. "Ci sono dei libri che parlano di vampiri e... Demoni?" Chiese titubante. Il vampiro la guardò sorpreso. "Che scelta singolare... Non avrai intenzione di trovare un modo per liberarti di me, per caso?" Yurika sgranò gli occhi, non aveva pensato a una simile risposta. Impallidì al pensiero che il vampiro avesse interpretato male le sue parole. "Non guardarmi così Yurika, ti prego. Stavo scherzando e ovviamente possiedo libri che trattano quegli argomenti, seguimi, ti faccio vedere dove puoi trovarli." Ferid si incamminò facendosi spazio tra i libri e la ragazza lo seguì. "Pensavo che le ragazze amassero le struggenti storie d'amore e drammi simili... Mi sa che non è questo il caso, vero? Neanche i classici ti interessano?" Yurika non rispose. Ferid sospirò. "Ecco... Qui puoi trovare quello che ti serve. Spaziamo dalle semplici leggende a cose più serie, insomma puoi trovare tutto quello che ti serve!" La ragazza si rese conto che il vampiro sorrideva sempre usando quel tono scherzoso. Questa cosa la fece rabbrividire, forse perché, con quel suo comportamento, la sfuorviava e lei non riusciva a capire se doveva averne paura o meno. Cercando di non badare troppo a Ferid fece scorrere lo sguardo sui libri che le interessavano. Non le ci volle molto per capire che le sarebbe servito del tempo per farli passare tutti. Uno, in particolare, attirò la sua attenzione, ma si trovava piuttosto in alto. Si sollevò sulle punte dei piedi e allungò una mano; nello stesso istante anche Ferid avvicinò la mano al libro nel tentativo di aiutarla e le loro mano si sfiorarono. Yurika ritrasse la mano di scatto al freddo contatto. Ferid osservò la mano della ragazza allontanarsi dalla sua. Un corpo caldo che cercava di sottrarsi al freddo. Un corpo vivo che cercava riparo dalla morte. Non guardò il viso della ragazza, sapeva già cosa avrebbe visto nei suoi occhi. Così si limitò a prendere il libro facendo finta di niente. Ne osservò la copertina con scarso interesse. "Vuoi qualcos'altro?" Le chiese con noncuranza. Sebbene Ferid non avesse detto nulla Yurika percepì che qualcosa non andava. "No... Grazie." Il vampiro le porse il libro. Yurika lo prese stringendolo al petto come un tesoro prezioso. Ferid sorrise divertito nel vedere la ragazza in quella posizione. Scosse lievemente la testa. "Ora preferirei riportarti nella tua stanza, se non ti dispiace." Yurika ovviamente non disse nulla.

Ferid camminava a qualche passo di distanza davanti a lei e non si girava mai, come se sapesse che la ragazza non sarebbe potuta scappare. Yurika iniziò nuovamente ad agitarsi quando vide comparire la porta del luogo che era diventato da poco parte del suo mondo. Ferid le aveva detto che preferiva aspettare e, soprattutto, che gli sarebbe piaciuto che fosse lei a chiederglielo, ma, in fin dei conti, cosa glielo garantiva? Che cosa le assicurava che quello non fosse solo un espediente come un altro, ideato dal vampiro per sfuorviarla? Nessuno. L'unica cosa che poteva fare era fidarsi di quel vampiro, ma non poteva farlo, non poteva permetterselo.

Quando furono nuovamente nella stanza Ferid tornò a rivolgerle la parola. "Ti ricordi quello che ti ho detto prima, vero?" Yurika sgranò gli occhi pensando che si sarebbe rimangiato la parola. "Bene, bene. È una cosa positiva. Significa che la mia pecorella mi ascolta quando parlo." Ferid le si avvicinò, arrivando a bloccarla alla parete. La ragazza tenne lo sguardo basso, ma il vampiro le sollevò il mento costringendola a guardarlo negli occhi. "E non cambierò idea. Inoltre..." Il vampiro fu interrotto dal brontolio della pancia della ragazza, che divenne rossa per la vergogna. "Mi stavo appunto chiedendo questo, che coincidenza!" Yurika rilasciò un respiro quando il vampiro si allontanò da lei. "Hai fame, vero?" Sì, il vampiro aveva ragione. Era piuttosto affamata, solo che, nella situazione in cui si trovava il cibo non era il suo pensiero principale. Per un attimo Ferid pensò di usare questa debolezza della ragazza contro di lei, le avrebbe potuto dare da mangiare solo quando lei avesse offerto il suo sangue, implorandolo. Doveva ammettere che non era una cattiva idea, ma così non avrebbe mantenuto la parola data alla ragazza. E poi era solo il primo giorno. "Cosa vuoi che ti porto? Hai qualche preferenza?" "Quindi tu non..." Ferid rise. "Diciamo che non è molto buono il sangue di qualcuno che non si nutre o che è malato, è preferibile il sangue di una persona sana, è per questo che sono obbligato ad avere una dispensa variegata, se voglio bere del buon sangue. Ecco perché preferisco avere una pecorella personale, è una fonte di ottimo cibo." "Mi va bene qualsiasi cosa." "Sicura che dopo non ti lamenti?" La ragazza scosse la testa. "Lo spero per te, non è bello sprecare cibo." Rabbrividì mentre il vampiro uscì.

Si sentiva come un animale da ingrasso e se non avrebbe dato i frutti richiesti sarebbe stata eliminata. Provava ribrezzo al pensiero di chiedere al vampiro di bere il suo sangue, al pensiero di sentire le sue zanne penetrare nella sua pelle, ma si rese conto che sarebbe stata costretta a farlo se voleva rimanere viva. Ferid continuava a mostrarsi gentile, le aveva portato da mangiare e aveva pazientemente atteso che lei finisse. Yurika si era sentita particolarmente a disagio sentendo gli occhi del vampiro su di lei. Non si era dimenticata che per il vampiro sarebbe presto diventata una fonte di cibo, la sua scorta personale. "Grazie." Sussurrò appena finì di mangiare. Anche lei cercava di mostrarsi gentile, forse questo l'avrebbe aiutata. "Qualunque cosa per la mia pecorella." Yurika arrossì. Ferid rise. "Yurika, per oggi la nostra convivenza è conclusa, ormai è sera ed è ora di dormire." La ragazza non disse nulla, anche se dentro di lei era felicissima del fatto che il vampiro se ne sarebbe andato e non l'avrebbe più rivisto sino al mattino successivo. "Buonanotte Yurika e... Sogni d'oro." E le sorrise. "Buonanotte Ferid." La ragazza tirò un respiro di sollievo sentendo la porta chiudersi. Per oggi è finita pensò rincuorata.

Tornò nella cabina armadio cercando qualcosa di più adatto per la notte. Non si sorprese di trovare una serie di camicie da notte anch'esse, come gli altri vestiti, molto raffinate. Notò che erano tutte bianche. Sospirò e ne prese una. Si diresse poi verso il letto sciogliendosi i capelli e si infilò sotto le coperte nella parte del letto più lontana dalla porta che conduceva nella stanza di quel mostro. Si strinse su sé stessa e chiuse gli occhi mentre calde lacrime le bagnarono il viso.

16/04/2017

Guilty All The Same Where stories live. Discover now