31 - Krul Tepes

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Ferid si diresse a casa il più velocemente possibile, il corpo attanagliato da un'ansia che non pensava potesse ancora essere in grado di provare. Un'ansia del tutto giustificata. Krul era stata da Yurika in sua assenza. Questo significava che già la volta in cui si era recata da lui doveva aver sospettato qualcosa. Cosa l'aveva tradito? Ma ormai era inutile cercare di rivangare su cosa aveva fatto. Non poteva tornare indietro. E se fosse accaduto l'irreparabile difficilmente sarebbe riuscito a perdonarsi. Di non aver visto il pericolo che stava facendo correre a Yurika, di non aver previsto tutto questo. Lui che era sempre stato così bravo a manipolare gli altri, anche la stessa Krul. Invece questa volta era caduto nella trappola del ragno. Questo spiegava il perché del suo coinvolgimento in una missione così anonima. Era stato un semplice diversivo usato da Krul per avere campo libero. Rabbia cocente gli attraversò il corpo. Ripensare all'ultima conversazione avuta con Yurika non fece che farlo stare peggio. Non avrebbe sopportato la sua perdita, non così. Se le era veramente successo qualcosa avrebbe fatto pentire Krul del suo gesto. Fosse l'ultima cosa che avrebbe fatto. Era decisamente fuori di sé. "Yurika! Yurika!" Urlò non appena ebbe varcato la soglia di casa, quasi la sua estrema agitazione gli impedisse di sfruttare i suoi affinati sensi da vampiro. Si precipitò nella sala al pianoterra dove l'aveva lasciata prima di andare, ma non la ritrovò lì. Si diresse verso la camera e spalancò la porta. Osservò trasognato la figura davanti a lui. "Ferid..." Yurika era lì, davanti a lui. Integra. Rimase immobile per un secondo, poi si slanciò su di lei, stringendola forte al suo petto. "Amore mio." La ragazza affondò la testa nel suo petto e rimase immobile, conscia di cos'era appena successo. Ferid doveva aver confermato a Krul i suoi sospetti. Tremò ripensando alla visita della vampira, ancora ben presente in lei la sensazione di essere in un vicolo cieco. Il bagno caldo che si era concessa in seguito non era per niente servito a calmarla. "Stai bene." Sussurrò il vampiro, ancora incapace di separarsi da lei. Non gli sembrava vero che Yurika fosse ancora viva. Krul non le aveva fatto del male. Sentì un brivido attraversare il corpo della ragazza. Le accarezzò la testa con delicatezza. Questo doveva servirgli da monito per il futuro, non doveva mai più esporre la ragazza a un rischio simile. Peccato che aveva appena rovinato tutto, il suo tentativo di non far trasparire i suoi sentimenti per la ragazza. Ora Krul non avrebbe avuto alcun dubbio in merito. Un ringhio basso e profondo attraverso il suo corpo. Era ancora troppo incollerito. Yurika cercò di staccarsi da lui, pensando avesse dei risentimenti nei suoi confronti. "Ferid." Sussurrò. "Come ho potuto farti correre un rischio simile? Come ho fatto a non vedere il pericolo? Me n'ero pure andato dopo quella stupida scenata... non me lo sarei mai perdonato se ti avesse fatto qualcosa. Mai." Le sue forti braccia sembravano non voler lasciar andare la giovane. Ferid sospirò, ora doveva capire meglio la situazione. "Yurika. Cosa ti ha detto esattamente?" La ragazza sospirò e iniziò a raccontare.

Seguire il consiglio di Kurena le pareva impossibile. Aveva di fronte la regina dei vampiri, un mostro completamente al di fuori della sua portata. Già una volta era stata vista da lei presso il vampiro. Eppure in quell'occasione lei e Ferid non erano ancora una coppia. Che cosa era venuta a fare? Non si risolse a parlare, limitandosi ad osservare la vampira, forse con uno sguardo che tradiva quanto stava provando. "Rilassati cara, la tua ora non è ancora giunta. Non vorremmo rendere triste il caro Ferid." Yurika abbassò la testa. "Non sarebbe triste." Sussurrò. Forse convincerla di questo sarebbe servito. "Deve averti istruita per bene." "Lui non..." Krul sorrise. "Di questo ne avrò conferma più tardi tesoro." La ragazza l'osservava con occhi impauriti. Cosa significava? Cosa aveva intenzione di farle?

Krul osservava con attenzione le reazioni della ragazza, erano vitali per avere un quadro d'insieme di quella situazione. Dopotutto poteva rivelarsi ben più di un ottimo mezzo per tenere a bada Ferid, ma anche un tramite per poter finalmente portare a termine i suoi fini. "Yurika Hiiragi, una strana scelta quella operata da Ferid con te, non trovi? Ha puntato in alto oserei dire. Forse un po' troppo?" "Di cosa stai parlando?" La sua confusione fin troppo visibile. "La famiglia Hiiragi è una famiglia molto potente e altrettanto pericolosa. Penso che tu possa convenire su questo." Yurika non rispose, limitandosi ad attendere a cosa stesse puntando la vampira. Pensava che il suo unico scopo potesse essere quello di manipolare Ferid, invece sembrava ci fosse dell'altro. Per quale motivo aveva tirato in ballo la sua famiglia? Certo non poteva sapere che aveva sempre preferito discostarsi dagli interessi e obiettivi dei suoi familiari. "In che rapporti eri con Mahiru Hiiragi?" La ragazza sgranò gli occhi, erano passati anni dall'ultima volta che aveva parlato con qualcuno di lei, non era un argomento facile. "Era mia sorella." Sussurrò. "Proprio come pensavo." La vampira si alzò, gli occhi brillavano di una strana determinazione. "Dimmi di Asuramaru. Dov'è?" Esitò prima di rispondere, non certa delle sue informazioni. "Era... era il demone di Mahiru?" Krul ringhiò. "Sai dove si trova?" "Io... non lo so." Era sincera. Sapeva solo che era stato il demone della sorella, ma che fine avesse fatto in seguito alla sua morte restava un mistero per lei. La vampira osservò attorno, sembrava cercasse qualcosa. "Potrei darti qualsiasi cosa nel caso tu possa aiutarmi, qualsiasi. Quello che ti dà Ferid non è nulla in confronto a quello che ti potrei dare io." "Non potrai mai superare quello che lui..." E si bloccò. Fin troppo conscia di aver detto troppo. Krul le si avvicinò. "Ti ha compromessa fino a questo punto? È veramente riuscito a traviarti?" Rise. "Pensi veramente di essere così speciale? Pensi veramente di contare qualcosa per lui? Sei solo uno svago momentaneo, un giocattolo nuovo che butterà alla prima occasione. È solo una questione di tempo prima che le sue zanne prevalgano su di te. Fidati. Vuoi veramente morire così? Tra le braccia di un mostro?" "Quale altra scelta avrei?" Chiese assecondando inconsciamente i pensieri della vampira. "Aiutarmi. Io sono più forte di lui. Io comando in Giappone." Nella mente della ragazza riaffiorarono tutti quei complicati discorsi del vampiro sui suoi piani contorti. Perché trovandosi di fronte a Krul le sembrava tutto un vaneggiare del vampiro? Come avrebbe potuto sperare di sopraffarla? Finché una parte ancora lucida della sua mente la fece riflettere sul demone della sorella morta. Cos'aveva di speciale? Perché si crucciava tanto? "Non potrei farlo neppure se lo volessi. Non so nulla di quel demone."

Krul sbuffò spazientita. Non poteva sapere con certezza se stesse mentendo o meno. Avrebbe potuto ucciderla, ma a che scopo? Nessuno poteva sapere cosa avrebbe riservato loro il futuro. Conosceva Ferid. Non era certo qualcuno su cui si potesse fare affidamento, inoltre doveva ancora scoprire cosa provasse per quest'umana. Meglio che la preservasse come arma per tenere a bada quel pazzo. Poi chissà, magari un giorno avrebbe deciso di collaborare con lei proprio come fece la cara Mahiru. Sospirò. "Pare che qualcuno non abbia nulla da dirmi. Un vero peccato, ma sappi che se cambiassi idea io sono disposta ad ascoltarti." Fece una breve pausa. "Sai, anche quando ti renderai conto della natura di Ferid. Non vedo l'ora di vedere la faccia che farà dopo." Rise. "Diglielo a Ferid. Dovrebbe controllarti meglio se tiene veramente a te." E se ne andò.

Yurika era rimasta immobile per un lungo periodo. Non sapeva come valutare quell'incontro. Un semplice ammonimento? O una vera minaccia? Una via di mezzo? L'unica certezza era che le aveva scosso il sistema nervoso. Per questo aveva provato a concedersi un bagno caldo, sperava potesse aiutarla a rilassarsi. Anche Kurena trovava quella faccenda alquanto strana, ma la ragazza non aveva alcuna risposta per la vampira. Quindi presumeva di essere automaticamente diventata il tallone d'Achille del caro Ferid. Da cosa ne aveva avuto la conferma? Da come era rientrato in casa.

Il vampiro la strinse a sé, accarezzandole i capelli. Doveva ammettere che Krul era stata brava. Avrebbe potuto fare qualsiasi cosa. Invece si era limitata a provocarlo. Sì, provocarlo. Quello non era un ammonimento. Era una provocazione. Continuò a tenere la ragazza vicino per restare calmo, soprattutto per tranquillizzare Yurika, sentiva che non si era ancora calmata del tutto. Avrebbe avuto un milione di modi diversi per farle dimenticare completamente l'incontro con la vampira. Per farle dimenticare qualsiasi cosa al di fuori di lui.

"Ferid, tu hai idea di cosa stesse parlando? Deve tenerci molto se è venuta fin qua senza uccidermi." "Sì, forse ha chiesto alla persona sbagliata. Non ti devi preoccupare comunque, una situazione simile non si ripresenterà mai più, non le darò la soddisfazione di cogliermi impreparato. Mi dispiace, la mia reazione impulsiva ha rovinato i miei buoni propositi." "è stata veramente così impulsiva come dici?" "Decisamente." La ragazza si sporse e diede un lieve bacio al vampiro, appena sotto la mandibola. "Mi lusinga." Sussurrò, mentre il vampiro fu attraversato da un brivido. Sapeva che il suo era un bacio senza malizia, eppure era in grado di risvegliare i suoi istinti primordiali difficilmente reprimibili. Abbassò il viso e unì le loro labbra in un bacio. Un momento dopo Yurika si ritrovò distesa sul letto, le labbra del vampiro sempre passionali sulle sue. Assecondò il vampiro, non fermando la mano che le accarezzava il corpo. Le labbra di Ferid scesero delicatamente lasciando una scia di baci. Le sue zanne sfiorarono la morbida pelle del collo. Yurika strinse i denti percependo la sua pelle venire violata in quel preludio d'amore. Le vicende della giornata si abissarono lentamente nel suo inconscio, mentre sentiva il sangue defluire dal suo corpo.

11/04/2020

Guilty All The Same حيث تعيش القصص. اكتشف الآن