33 - Insicurezze

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"Yurika, non è detto che non ti voglia bene..." La ragazza sollevò lo sguardo sul vampiro. "Non sei convincente, per niente." "Volevo solo..." "Non ti preoccupare, ci sono abituata." "Sì, i tuoi occhi arrossati confermano tutto." Yurika produsse un suono a metà tra il pianto e il riso. Ferid la strinse a sé. "è per questo che dopo il racconto sul tuo passato ero sinceramente colpita. Quando hai nominato Saito. Sembra assurdo, eppure questo elemento non fa che unirci in un certo qual modo, non trovi?" "Almeno nel mio caso non si trattava effettivamente di mio padre biologico. Il comportamento di tuo padre... è inaccettabile." "Ma è un dato di fatto. Non possiamo farci molto." "Lo so, ma se penso a quello che ti ha fatto passare... mi sale una rabbia." "La soluzione migliore è pensare ad altro. Mi dispiace essere crollata così... ogni tanto ripenso alla mia vecchia casa, a mio padre e agli altri. Poi mi ricordo di essere qui accanto a te. Tu riesci a farmi dimenticare di tutto il resto. Ed è così bello."

Restarono in silenzio finché Yurika si ricordò delle perplessità che aveva avuto su certi libri che il vampiro possedeva. "Ferid, pensavo ai tomi che mi avevi dato da consultare." "Non ti sono utili?" "No, anzi. Lo sono fin troppo. Per questo mi sono sorti dei dubbi in merito. Li hai presi dall'esercito?" "Che ragazza intelligente." "Non ci credo." Sussurrò lei. "Non sono mai riuscita a trovare cose simili a casa." "Forse perché nessuno è interessato a mutare un demone in un vampiro? Solo un pazzo lo farebbe. Con tutta la fatica quotidiana che un possessore di arma demoniaca deve affrontare, dubito che quel qualcuno sia disposto a buttare tutto questo all'aria." "Grazie, Ferid." Il vampiro rise. "Sono fortunato, solo una pazza si sarebbe potuta innamorare di me." "Non è vero, non dire così." "Oh, sono sempre state tutte molto entusiaste di essere sotto la mia ala protettiva." "E allora dove sono sparite?"

"Morte Yurika. Lo sai che non ho mai dato un vero valore alla vita umana." La ragazza si sentì attraversare da un brivido freddo. Sentirlo parlare così aveva per lei l'effetto di una doccia gelida. L'argomento la metteva estremamente a disagio. Una parte di lei provava comunque il perverso desiderio di saperne qualcosa di più. Sapeva che non avrebbe dovuto rimuginare troppo su determinate questioni, ma era più forte di lei. Nella sua mente ricompariva spesso il ricordo di quella sera in cui il vampiro aveva provato a portarla a letto. E lei non aveva fatto altro che rifiutarsi. Era qualcosa che la spaventava, sapeva di non avere esperienza in campo e aveva sinceramente paura. Paura di non essere all'altezza della situazione, all'altezza di Ferid, delle sue aspettative. Quanti corpi aveva già visto? Quante volte aveva colto quel frutto proibito che per lei era ancora tutto da scoprire? Avrebbe voluto sapere di più di questo passato, ma aveva paura. Aveva paura di chiedere, ma soprattutto delle risposte che avrebbe ricevuto. Sarebbe stata in grado di sopportarle?

"Tu... volevi solo portarle a letto per divertirti?" Questa volta fu Ferid a sentirsi attraversato da un brivido primordiale. Era schifato dal tipo di immagine che la ragazza che amava si era costruita di lui. Schifato perché non era del tutto distante dalla realtà. Ci fu un lungo silenzio. "Che schifo." Sbottò. "Scusami, non..." "Ti ho fatta piangere andando a scavare nel tuo passato. Un po' me lo merito." Sospirò. "Pensi veramente questo di me?" Yurika abbassò lo sguardo. "Non so cosa pensare. Potresti provare a spiegarmi meglio, se ti va." Ci fu un attimo di silenzio. "Non è facile pensare che tu sia stato con diverse persone." Il vampiro rise. "Temo sia errato che tu pensi io possa essere stato con qualcuno. Almeno, da vampiro non si può certo dire che abbia avuto delle relazioni. Non le ho mai cercate. Come se un vampiro potesse voler cercare qualcosa di sentimentale poi. Diciamo che le mie prime esperienze da vampiro sono state di carattere sperimentale. Ho iniziato rubando un po' di sangue alle giovani malcapitate e malcapitati, poi ho iniziato a chiedermi come potesse essere per un vampiro possedere il corpo di una donna, sapere cosa si sentiva, cosa si provava. Se da vampiro potessi effettivamente consumare un rapporto. Così nel corso degli anni ho iniziato a chiedere più del sangue, all'inizio avveniva solo con le mie prede, un'avventura che si dissolveva in una notte con la morte per dissanguamento. Più avanti mi sono cimentato nell'avere dei veri e propri ostaggi, un po' come te all'inizio. Magari a volte mi capitava di avere diverse, come potremmo chiamarle, amanti nella stessa dimora. Lo facevo non soltanto per dare un tocco di vitalità alla mia routine, ma anche per divertirmi vedendo le giovani discutere su chi fosse tra di loro colei che amavo di più. Come se le avessi mai amate. Povere illuse. Forse qualcuna di loro potrà pur essersi innamorata, ma credo che quasi nessuna lo fosse veramente. Erano innamorate della bella vita che potevo loro offrire, cibo, abiti in cambio di un po' di sangue e qualche prestazione intima in base alle mie esigenze. Azioni fatte per amore di qualche comodità e sicurezza, per quanto chiunque sapesse quanto poco sicure potessero essere le mie fauci. Comunque non ho mai fatto durare qualcuna più di due mesi. Ben presto diventavano noiose ai miei occhi. Come avere una di loro accanto a me, è un'esperienza interessante, ma può stancare a lungo andare. È una cosa che ho fatto, ma non con costanza. Yurika, ho vissuto per diversi secoli. Si può dire che qualche esperienza l'ho fatta, mia cara."

"Forse era meglio restare all'oscuro." Sospirò. Eppure volle continuare ad affondare il coltello nella piaga. "Erano belle?" Ferid iniziava a spazientirsi di quell'interrogatorio, non vi era alcun bisogno di rivangare nel suo oscuro passato. "Una più bella dell'altra, una più sensuale dell'altra, sai, per certe cose serve anche una buona dose di attrazione fisica." La punzecchiò. Sentì il suo corpo tendersi. Yurika cercò di alzarsi, ma il vampiro la tenne stretta. "Se erano tutte una più bella dell'altra significa che con l'ultima sono riuscito a raggiungere la perfezione, non trovi?" "Smettila di dire cavolate." Sbottò Yurika. "Non sto dicendo cavolate, se non ti avessi trovata bella secondo i miei standard, fidati, ora non avresti la fortuna di godere della mia presenza." La ragazza si limitò a sbuffare. "Amore, vorrei solo che tu non pensi a queste cose, non ne hai bisogno, si tratta di un passato che non ha alcuna influenza sul presente. Per me sei una storia completamente diversa. Una storia, non sei un semplice oggetto o mezzo per raggiungere i miei scopi, sei molto di più."

Trascorse un breve momento di silenzio, poi la ragazza si sollevò. "è la tua ininfluente esperienza che ti ha portato a riempirmi di vestiti e altro della misura perfetta?" Arrossì sussurrando quelle parole. Ferid scosse la testa. "Ti ricordo che, in quanto creatura immortale, ho giusto qualche dote in più rispetto a te, mia cara." Si sollevò e si avvicinò a lei, restandole dietro. Yurika sentì il suo respiro sul suo collo. Chiuse gli occhi sentendo le mani del vampiro posarsi sulla sua vita per poi risalire, andando posandosi sul suo seno. Rimase immobile col fiato sospeso. "Sarebbe una menzogna dire che non mi desideri, Yurika. Sento il tuo corpo. Sento come reagisce al mio tocco." Era vero, anche lei non poteva negarlo. Non poteva negare di non amare quel tocco. "Ferid..." Sussurrò. Le diede un bacio sul collo e fece scivolare le sue mani nuovamente sulla sua vita. Yurika spostò le mani su quelle del vampiro, gli era bastato quel sussurro per capire che non era ancora venuto quel momento. Sicuramente non sarebbe neppure stato appropriato dopo la conversazione che avevano appena concluso. "Lo so Yurika. Ma ti chiedo solo una cosa, lasciamoci il passato alle spalle. Ciò che è stato è stato e non si può cambiare, anche volendo non si può. Io non potrò mai fare ammenda per quanto compiuto, per le atrocità che ho fatto. Tu non potrai mai essere risarcita per l'affetto che ti hanno sottratto. Non possiamo dimenticarle, ma possiamo cercare di far sì che non interferiscano tra di noi. Soprattutto non voglio che tu ti senta inadeguata o inferiore, non lo sei. Per me non lo sei. Il mio corpo ti desidera come non ha mai desiderato nessun'altra. È desiderio nei tuoi confronti, io con te voglio fare l'amore, non ti voglio semplicemente possedere per dare sfogo ai miei bisogni. Voglio mostrarti di amarti. Nel migliore dei modi possibili." Calò il silenzio mentre la ragazza fermava quelle parole nel suo cuore. "Sembra tutto così romantico." Ferid ridacchiò. "Ti sorprende che un vampiro possa esprimersi così?" "Tu mi sorprendi sempre, Ferid." Il vampiro si allontanò verso la porta. "Tutto merito di secoli di cultura, mia cara." "Scusa se..." "Ho detto che avrei aspettato e lo farò. Dai, è giunto il momento di dedicarci a qualche lettura ristoratrice."

25/04/2020

Guilty All The Same Kde žijí příběhy. Začni objevovat