29 - Errore Fatale

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Il risveglio di Ferid non era stato dei migliori. O meglio. Era tranquillo accanto a Yurika, tutto procedeva come sempre finchè, giunto nel suo studio la sua giornata aveva preso una piega interessante. Aveva ricevuto una chiamata di Krul. Ancor prima di rispondere aveva immaginato quali potevano essere le motivazioni. Non vi era ancora stata una dichiarazione ufficiale di guerra contro gli umani, ma dall'ultimo colloquio con la regina aveva compreso che finalmente il tempo era giunto. La guerra con gli umani era ormai inevitabile, non c'era più nulla che si potesse fare. La cosa che più lo divertiva era constatare l'atteggiamento di superiorità che pareva aver assunto la cara Krul. Era certo che non fosse l'unica a vedere una facile vittoria all'orizzonte. Perché i vampiri erano più forti, gli umani ridotti all'osso e facilmente soggiogabili. Non vedeva l'ora di assaporare il fatidico momento in cui i vampiri si sarebbero resi conto dell' errore che avevano commesso. A quel punto vi sarebbero state ottime possibilità di vedere dei movimenti anche da parte dei vampiri del resto del mondo. Ancora non poteva metterci la mano sul fuoco, ma poteva ben sperare. "Allora, mia amatissima regina. A cosa devo questa chiamata? Ci siamo visti poco tempo fa, non vorrai dirmi che sei intenzionata a confessarmi finalmente il tuo amore per me?" "Piantala di dire sciocchezze, Ferid Bathory. Sai perfettamente che richiedo la tua presenza solo se strettamente necessario. Sei il vampiro più forte dopo di me, non posso ignorarti. Pare che un gruppo di umani abbia ripreso alcune delle nostre cavie. Dovete andare a mostrare a quei luridi umani chi comanda." "Uh, un po' di divertimento. E dimmi, verrà anche il tuo serafino?" "Smettila di chiamarlo così." "Descrivo le cose come stanno, lo sai perfettamente anche tu. E sai anche quanto Mika ami la mia compagnia! Quasi più di quanto lo faccia la nostra regina!" Krul non mancò di notare il tono canzonatorio del vampiro. Le sarebbe bastato un attimo per contrabbattere. Chiedendogli dell'umana che teneva con se. Avrebbe voluto farlo, ma portando a galla la questione rischiava di far emergere il suo interesse e di far saltare tutto il suo piano. Voleva verificare fino a che punto il settimo progenitore fosse arrivato. Si trattava ancora una volta di un giocattolo o c'era dell'altro? Voleva scoprirlo. E per indagare aveva bisogno di tenere Ferid lontano dalla villa. Poi avrebbe agito. "Mi aspetto che domani tu raggiunga l'esercito per sistemare la faccenda. Intesi?" "Lo sai che puoi sempre contare su di me." La vampira sorrise e chiuse la comunicazione. Il vampiro sospirò. Probabilmente le sue assenze si sarebbero fatte sempre più frequenti per questo motivo. Che dire, era un ulteriore elemento che andava a colorare le sue giornate.

"Devi combattere contro la Compagnia Demoniaca della Luna?" Chiese Yurika con un filo di apprensione, non sapendo bene se fosse preoccupata solo per Ferid o per altro. Era pur vero che le era difficile considerare l'esercito come una vera famiglia, ma era inevitabile farsi prendere dall'angoscia. Ripensò a Guren e Shinya, forse gli unici con i quali potesse dire di aver avuto una sorta di legame. Ricordò quei fatali scontri avvenuti contro Ferid quando l'aveva rapita e rabbrividì. Ripensò a Shinoa e a quei ragazzini che si erano appena arruolati. Come avrebbe reagito se fosse successo loro qualcosa? E se la loro eventuale morte fosse avvenuta per mano del vampiro? "Yurika, non mi succederà nulla..." "Lo so che nessuno ti farà del male..." Sussurrò con un filo di voce. "Ma se dovesse succedere qualcosa agli altri?" "Non pensavo fossi così legata a quelle persone." Rispose Ferid in modo brusco. "Però... Ho passato la mia vita con loro... non riesco a fregarmene completamente..." "Non ti posso promettere niente. Sai che non sarò l'unico a combattere. Qualche perdita potrebbe essere inevitabile." Yurika rabbrividì. "Si tratta di qualcosa di più grosso?" chiese titubante. "Si sta avvicinando una guerra. Ormai è inevitabile. La regina non ne ha ancora parlato esplicitamente, ma le sue intenzioni sembrano abbastanza chiare. Manca poco a un'effettiva dichiarazione." "Ferid, tu... avevi sperato in tutto questo?" "Una guerra è sempre eccitante per un vampiro, ma qui penso che le cose possano andare in maniera del tutto inaspettata. Voi umani avete messo a punto delle armi che possono mettere in seria difficoltà i vampiri e, se questo dovesse accadere, non escludo che sul Giappone possa intervenire il concilio dei vampiri." "Il concilio dei vampiri?" "Cosa credi? Che solo voi umani abbiate organizzazioni e cose simili? Anche noi dobbiamo mantenere ordine all'interno del mondo dei vampiri. È a questo che serve il concilio, comprende tutti i capi vampiri del mondo. Si tratta perlopiù di progenitori di alto rango, io che sono solo di settimo rango non potrei mai avere voce in capitolo, per esempio." La ragazza guardò fisso il vampiro. "Non avevo mai pensato all'ipotesi che potessero esistere altri vampiri, addirittura più forti di voi. Tutto questo fa rabbrividire." "Converrai che troppe cose in questo mondo fanno rabbrividire e, ripeto. Anche gli umani non scherzano al riguardo." "Come fai a essere così certo di questo?" Chiese con lo specifico intento di indagare quali motivazioni spingessero il vampiro a formulare certe affermazioni. "Diciamo che ho le mie buone conoscenze." La ragazza impiegò un attimo per registrare il significato di quell'informazione. Poteva essere veramente possibile che il vampiro fosse in contatto con qualche umano? Qualcuno così importante da poter aver accesso a delle informazioni segrete? "Conoscenze all'interno dell'esercito?" Azzardò. Ferid rise. "Ti interessa l'argomento?" Yurika fremette. Non era sicura di volerne sapere di più. Forse per paura di scoprire ulteriori particolari scomodi. Abbassò lo sguardo. "Quindi mi stai dicendo che c'è qualcuno all'interno dell'esercito che ti passa informazioni?" Il vampiro le prese il mento con la mano, avvicinandole il viso al suo. "Sono io a passare informazioni sui vampiri." Yurika sgranò gli occhi. "Cosa?" Ferid sorrise, ma non aggiunse nient'altro. "Temo che sia per me giunto il momento di abbandonare il campo, una battaglia mi aspetta." Ma la ragazza fu attraversata da altri pensieri. Pensieri che le mozzarono il fiato, impedendole di respirare. Sentì le lacrime salirle, ma riuscì a trattenerle, mentre una sensazione di ribrezzo prendeva possesso del suo corpo. "Se tu passi informazioni a qualcuno dell'esercito... allora... io..." Il vampiro abbassò lo sguardo verso di lei, non riuscendo a capire dove volesse arrivare la ragazza. "Cosa, Yurika? Non capisco." "Tu non mi hai rapita. Ti sei preso quello che ti spettava." Disse con voce rotta dal pianto. Il vampiro si abbassò al suo livello, le sue mani subito sul suo viso ad asciugarle le lacrime. "Perché dici questo?" "Ti hanno offerto me in cambio delle informazioni?" Sentirla così lo fece rabbrividire. "Chi mai potrebbe voler farti una cosa del genere?" "Perché non gli è mai importato nulla di me." Le lacrime continuavano a scendere. Ferid era interdetto. Come poteva essere convinta di questo? Si sedette accanto a lei sul divano, pronto a fare qualcosa che non era nei suoi programmi. "Yurika, guardami. Per favore." Sollevò timidamente lo sguardo. "È a Guren che passo le informazioni." La ragazza sgranò gli occhi. "Allora... lui ha accettato che tu..." "No, no. No. Tu non eri prevista. Non rientravi nei nostri patti. Anzi, l'ultima volta che l'ho visto è quasi andato in escandescenza. Diceva che dovevo riportarti indietro, ha addirittura provato invano a minacciarmi." "Guren... ha fatto questo per me?" La nota speranzosa che lesse nella voce della ragazza non gli piacque neanche un po'. Cosa c'era tra quei due? Perché Guren si era tanto infervorato, ma, soprattutto, perché lei aveva reagito così? Parlò senza riflettere. "Cosa c'è tra di voi?" "Tra di noi?" "Non fare la finta tonta, tra te e Guren. C'è stato qualcosa?" Yurika rimase senza fiato. "Niente." "Niente? Eppure sembravi felice prima." La ragazza abbassò lo sguardo. "Mi fa piacere sapere che qualcuno pensa ancora a me..." Il vampiro si alzò senza dire una parola. Yurika ascoltò i passi del vampiro che si allontanava. Sospirò sdraiandosi sul divano, le lacrime che le bagnavano il viso.

L'aveva lasciato andare senza cercare di sistemare le cose. Ma che cos'avrebbe potuto dirgli? Non riusciva neppure a comprendere il motivo della sua reazione. Come poteva essere geloso di Guren? Che colpa ne aveva lei se aveva cercato di difenderla? Dopotutto erano amici. Forse non tanto quanto poteva esserlo con i membri della sua squadra, ma restavano in buoni rapporti. Nulla di più. Almeno per lei. Non aveva mai provato interesse nei confronti di nessuno prima di incontrare Ferid. Nessuno l'aveva mai toccata come aveva fatto lui. Forse aveva sbagliato lei a mostrarsi così felice? Che il vampiro avesse male interpretato la sua reazione? Sì. Lei amava solo lui. Gliel'aveva detto. Aveva detto che sarebbe rimasta con lui, nonostante tutto quello che aveva fatto nei secoli passati. Decisamente non era lui ad avere il diritto di arrabbiarsi per questioni così futili. Accompagnata da questi torbidi pensieri si addormentò.

Yurika! La ragazza aprì gli occhi nella sua mente, in quello spazio che solo lei e il suo demone condividevano. Vuoi discutere di Ferid? Chiese la ragazza seccata. Hai un problema ben più grave del quale occuparti. Sentenziò Kurena. Non agitarti Yurika. Resta calma. Io sono con te. Kurena? Non riusciva a capirla. Krul Tepes è qui. Yurika si svegliò di scatto. Kurena la faceva facile. Sentì il suo cuore iniziare a battere freneticamente quando vide dei rosei capelli ondeggiare davanti a lei. Incrociò i rubini inflessibili della regina dei vampiri, fin troppo conscia di essere in un vicolo cieco. Se quella vampira l'avesse voluta morta non avrebbe dovuto far altro che muovere un dito. E lei non avrebbe neppure avuto il tempo di respirare. "Yurika Hiiragi. Io e te abbiamo qualcosa di cui parlare."

28/03/2020


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