17-Amanti

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Yurika strinse forte il cuscino ripensando alle labbra del vampiro sulle sue e alle sue fredde mani che le accarezzavano il viso senza riuscire a smettere di sorridere. Si sentiva felice. Per una volta nella sua vita capiva cosa significava essere felici senza desiderare altro. "E pensare che solo ieri ero qui a cercare di consolare le tue lacrime." "E invece..." Sussurrò Yurika. "... Sono..." Kurena rise. "Lo so perfettamente, sono il tuo demone dopotutto. Anzi, probabilmente grazie a questa presa d'iniziativa del tuo vampiro il mio ruolo sarà ancora più inutile, però... Non ricordo di averti mai vista così, sai?" "Forse perché la vita prima non mi aveva mai regalato niente di bello." Poi sorrise al demone. "Tranne te, chiaro. E non dimenticare che abbiamo ancora molte cose da fare." Kurena rise maliziosamente. "Ti ricordo che anche tu e Ferid avete ancora molte cose da fare." E svanì. Yurika scacciò subito quei pensieri, ogni cosa sarebbe arrivata a suo tempo. Chiuse gli occhi cercando di non pensare a niente e di godersi il momento.

Venne riportata alla realtà da una fredda carezza sul viso. "Buongiorno, mia pecorella." Yurika sorrise alla voce del vampiro. "Ti ho portato la colazione." La ragazza si sollevò sul letto e il vampiro le strappò un breve bacio, causando un lieve rossore sulle guance della ragazza. Rise. "Riuscirai mai a superare questa cosa?" "Non ci sono ancora abituata." Sussurrò Yurika con un filo di voce. Per quanto potesse sembrare strano Ferid si sentiva attratto dalla sua timidezza e per una volta era disposto a non affrettare i tempi; voleva godersi tutte le tappe di questa nuova storia che stavano intraprendendo insieme, anche se forse era troppo presto per definire quello che erano lui e Yurika.

Nel frattempo lei si era avvicinata al tavolino. "Ferid, mi hai portato troppe cose. È solo la colazione, non riuscirò a finire tutto!" "Pensavo di aver esagerato ieri." "Ho comunque dei limiti." "Allora Yurika, quali sono i programmi della giornata?" "Puoi restare con me tutto il giorno?" Chiese con titubanza. "Sì, una volta tanto gli affari possono attendere." "Mi fa piacere." Ferid osservò incantato la luce che emanavano gli occhi della ragazza, sapere di essere la causa che donava loro quell'intensa brillantezza lo rendeva felice. Il vampiro si sedette sulla sedia. "Vieni qua con me, non ci siamo ancora scambiati un bacio come si deve." Allora Yurika andò a sedersi in braccio a Ferid nonostante si sentisse ancora particolarmente impacciata e non completamente a suo agio, ma posò comunque le mani sul petto del vampiro e lui per un attimo si perse nei suoi pensieri immaginando le calde mani della ragazza sul suo petto senza la barriera della camicia. Represse quel pensiero e unì le loro labbra in un bacio appassionato. Se fosse stato per lui non si sarebbe mai staccato da quelle labbra, ma doveva pur lasciarla respirare. "Così va molto meglio." Le sussurrò. Anche Yurika amava quella sensazione ancora così nuova per lei, eppure sentire le mani di Ferid sul suo corpo le faceva ancora uno strano effetto. "Bene, vado a vestirmi." "Prego, cara. Ti attendo. Non poteva negare che l'avrebbe volentieri seguita in quella cabina armadio, ma era anche suo obiettivo mostrarsi un perfetto gentiluomo. Si era ripromesso che Yurika non avrebbe mai più dovuto fare i conti con il mostro che era stato quel giorno. Ogni volta che ci ripensava non faceva altro che ripetersi che non meritava di averla accanto, eppure ormai era convinto che non sarebbe stato in grado di starle lontano, non riusciva neppure a immaginarsela una vita senza di lei. Come avrebbe potuto?

"Eccomi." "Ti va una passeggiata in giardino?" Yurika annuì e, poco dopo, si ritrovarono a camminare per i piccoli sentieri lastricati del giardino, le loro mani strette tra di loro. La ragazza si guardava intorno mentre la sua mente era focalizzata sulle dita del vampiro strette attorno alle sue. Ferid scorse la panchina dove tempo prima aveva cercato invano di baciarla e, senza avvisarla delle sue intenzioni la sollevò tra le braccia ottenendo un mezzo grido di sorpresa da parte di lei. "Posso camminare da sola!" Protestò. "Ma se l'ultima volta non riuscivi a stare in piedi! E poi, scommetto che tutto questo contatto tra di noi non ti dispiace, vero?" Yurika arrossì. Il vampiro si sedette sulla panchina con la ragazza ancora tra le braccia. Lei posò la testa sul petto del vampiro e poi si ritrovò a osservare, sul suo mantello, il dispositivo che permetteva al vampiro di non bruciare alla luce del sole e per un attimo venne attraversata da un brivido. La sola idea di vedere Ferid in quello stato le faceva raggelare le viscere. Il vampiro notò subito il repentino cambiamento della ragazza. "Tutto bene Yurika?" "Senza quello prenderesti fuoco?" "Diventerei una bella candela!" Rispose Ferid ridendo. "Ti è mai capitato?" "Vorresti per caso vedermi così, mia pecorella?" "No, mai." e si strinse di più al petto del vampiro. Ferid le accarezzò i capelli, in un qualche modo era felice di vederla preoccuparsi per lui. "Non temere, non vedo perché debba accadere una cosa simile." Anche perché mi so difendere piuttosto bene, piccola mia. Yurika sospirò. "Non credo che sopporterei una cosa del genere." "Siamo qui soli io e te e sono uno dei vampiri più forti, abbi più fiducia in me!" Nonostante sapesse benissimo quanta poca ne meritasse, dopotutto aveva in ballo parecchi piani segreti e col tempo avrebbe dovuto valutare come e se rendervi la ragazza partecipe, in quanto troppe cose avrebbero rischiato di mettere in crisi il loro rapporto, ma voleva anche ottenere la sua fiducia.

Yurika interruppe il flusso dei suoi pensieri. "Perché proprio io? Perché avevi scelto me?" "Te l'ho già detto. Volevo qualcosa di diverso. Qualcosa per distrarmi. E pare che questa volta mi sia andata decisamente meglio del solito." Yurika spostò la testa e sollevò lo sguardo verso di lui, mentre Ferid si abbassò sul viso di lei unendo le loro labbra un un bacio finché lei sentì premere un canino del vampiro sul suo labbro e si ritirò di scatto, rossa. Ferid le prese il viso di forza riavvicinandolo al suo. "Dove credi di scappare?" La ragazza chiuse gli occhi, ma lui si limitò a darle un casto bacio. "Non essere così timorosa. Non ti costringerò a fare cose che non vuoi." Questo la rassicurò e sperò con tutta se stessa che avrebbe tenuto fede a quelle parole in quanto vi erano alcune questioni che la preoccupavano, ma non sarebbe certo stata la prima a parlarne. Non si sarebbe mai azzardata.

Ferid intrecciò la sua mano con quella di Yurika stringendole le dita tra le sue. "L'ultima volta che siamo stati qui le cose tra si noi erano molto diverse." sussurrò la ragazza. "Sì, ora posso baciarti senza problemi. E interruzioni." "Vengono spesso da te altri vampiro?" Ferid finse di riflettere. "Dipende da molte cose, ma difficilmente ricevo visite inaspettate. Sai, dubito che qualcuno là fuori gradisca la mia presenza." e Yurika notò una nota strana nella voce del vampiro. "Mi dispiace." "Beh, non nego che non sia anche colpa mia, il mio atteggiamento non è uno dei migliori biglietti da visita." La ragazza ripensò ai primi giorni che aveva passato col vampiro constatando che non aveva tutti i torti, solo non immaginava che Ferid fosse così con chiunque. "Perché fai così allora? Perché non cambi?" "È complicato, Yurika. Vedi, è vero. Sono particolare, ma facendo così posso dedicarmi più liberamente a determinati affari senza essere disturbato." "Quindi presumo tu non voglia che questi affari vengano scoperti." e sollevò lo sguardo su Ferid. "No." sussurrò il vampiro guardando fisso di fronte a sé. Così Yurika tornò a posare la testa sulla spalla di Ferid, capendo che il vampiro, almeno per ora, non era disposto ad approfondire l'argomento e lei non voleva certo forzarlo. Chissà quali altri segreti aveva in serbo. Non poteva nascondere che un po' le dispiaceva constatare che Ferid non fosse disposto a condividere tutti i suoi segreti con lei, ma la cosa non la stupiva. Forse si poteva dire che ora lei e il vampiro fossero una coppia, ma decisamente da troppo poco tempo per avere molte aspettative.

Rimasero ancora per un attimo in silenzio. "Anche tu mi sembra che sei riuscita a mantenere i tuoi segreti." Yurika rise. "Forse perché nessuno si è mai veramente interessato a me e a cosa facessi." "Meno male,  pensa se ti avessero fatta diventare come loro. Poi avresti odiati i vampiri. E io cosa avrei potuto fare in una situazione del genere?" "Mi avresti conquistata. Proprio come hai fatto ora." si alzò prendendo la mano di Ferid, invitandolo a imitarla. Lui la assecondò, un poco sorpreso dalla sua presa d'iniziativa. "Ti va di fare un altro giretto e poi di suonare qualcosa al piano?" Gli chiese. "Come potrei dirti di no?"

Yurika fece scivolare le dita sui tasti, concludendo il pezzo. "Come sono andata?" E si girò a osservare il vampiro. "Molto bene, vedo che continui a fare progressi. Bravissima." "Lo pensi davvero o lo dici solo per farmi contenta?" Gli occhi rubino di Ferid si fissarono in quelli della ragazza. "Non ti sto mentendo. Sei brava. Davvero. E poi non ho bisogno di lusingarti per ottenere i tuoi favori. Sei già al mio fianco." Poi si allontanò e fece partire la musica. "Signorina, mi vuole concedere questo ballo?" Le chiese con tanto di inchino. "Ne sarei lieta." E si lasciò trasportare nella danza.

31/07/2019

Guilty All The Same Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon