Chapter 10

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"I realised I need you here as desperate as that sounds."
Woke the fuck up, Jon Bellion


Avrei dovuto capire che Gray era invitato alla festa quando si era presentato a casa con addosso la camicia da festa, come la chiama lui. La camicia della festa consisteva semplicemente in una camicia che reputava troppo elegante per uscire in un posto normale, ma troppo poco elegante per andare, ad esempio, in un ristorante di lusso. Lui catalogava tutti i suoi vestiti e questo mi aveva sempre fatto ridere.

Al contrario, i miei vestiti erano sparsi nell'armadio senza un apparente ordine logico. Tute ed abiti erano messi l'uno affianco all'altro ed in fondo al mobile decine di calze, body e magliette erano appallottolati senza cura.

Ci mettemmo un'ora a trovare ciò che, secondo Gray, avrei dovuto indossare. Non era niente di speciale, ma, a detta sua, se non fossi stata la sua migliore, ci avrebbe provato e non solo.
La finezza era da sempre compagna di avventure di Gray.

La musica risuonava ad alto volume ormai da più che qualche minuto al piano di sotto ed io non avevo la benché minima idea di chi si stesse divertendo in casa mia in quel momento.

"Sono qui. Scendi?" Scrisse Shawn nello stesso momento in cui il mio migliore amico mi incoraggiò ad uscire da camera mia.

Annuii e lo seguii verso le scale che portavano al piano inferiore.
Mi sentivo strizzata nei pantaloni aderenti di pelle nera e nel top bianco senza spalline, ma, se non altro, i tacchi alti mi concessero di essere alta quanto il mio migliore amico e quasi quanto Shawn.

Shawn era alla fine della scalinata e, quando un sorriso si aprì sul suo viso, sorrisi a mia volta.
I versi di disgusto di Gray facevano da sottofondo alla nostra piccola scena.

"Ciao." Dissi una volta di fronte a lui.

Grayson ci superò facendomi l'occhiolino e sparendo tra la folla verso la cucina.

Shawn appoggiò le sue labbra sulle mie cogliendomi alla sprovvista e facendomi sospirare per la piacevole sensazione.

Si staccò rivolgendomi un sorriso ipnotico mentre io ero ancora, molto probabilmente, con la bocca socchiusa cercando di riprendermi dal suo caloroso saluto.

"Avevo detto che ti avrei salutata così d'ora in poi." Disse divertito facendomi ricordare ciò che mi aveva detto la settimana precedente in sala prove.

"Niente da dire in contrario." Risi.

Mi guardai attorno non riconoscendo nessun viso familiare.
Casa mia era affollata di ragazzi che sembravano avere la mia età, ma che non avevo mai visto in vita mia.

"Sai chi sono queste persone?" Chiesi a Shawn continuando a guardarmi attorno.

"Studenti della Lincoln." Rispose mentre la porta si spalancava facendo entrare tre ragazzi che, ridendo, sorreggevano un pesante fusto di birra e lo trascinavano fino alla cucina.

"La Lincoln? Ma quella scuola è dall'altro lato della città. Come fa Nash a conoscere tutte queste persone?" Domandai stupefatta.

"Non sono sicuro che li conosca, in realtà."

"Dov'è Nash?" Chiesi spazientita quando una ragazza senza maglietta fece cadere a terra una bottiglia di birra facendola andare in frantumi.
Mi feci largo tra la folla con Shawn al mio seguito e pensando a come mio zio mi avrebbe sicuramente uccisa dopo i segni indelebili che questa festa avrebbe lasciato.

Non ci misi molto a trovarlo, infatti il ragazzo era in piedi sul tavolo del soggiorno ballando in modo confusionario e scoordinato.

"Nash!" Lo richiamai da sopra la musica.

Portland 2 » Shawn MendesWhere stories live. Discover now