Chapter 26

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"You know when I walk away
I'll be back again"

Skimming Stones, Seafret

Daisy, impettita ed impeccabile come suo solito nei suoi vestiti firmati, stava in piedi accanto al letto di Grayson al quale non sembrava dispiacere la sua compagnia.
Cosa mi ero persa?

Mi guardò con un'aria di sufficienza scostando una ciocca dei lunghi capelli scuri dietro l'orecchio.
Il sorriso che decorava il suo bel volto e che era diretto a Gray, si spense non appena mi vide varcare la porta della stanza.

"Cosa ci fai tu qui?" Domandai mentre la me interiore non sapeva se essere scioccata, infastidita o arrabbiata dalla sua presenza.

"Lena! Nash!" Esclamò Gray felice di vederci.

Lo sguardo del mio migliore amico fluttuava da me a Daisy che ci fulminavamo a vicenda cercando un modo per incenerirci soltanto con gli occhi. Avrei tanto voluto farlo.

"Amico!" Parlò Nash muovendosi verso il suo letto e dandogli una lieve pacca sulla spalla.

Entrambi i ragazzi non proferirono più parola ed osservarono, pronti ad intervenire in caso di sanguinamento, rottura di ossa oppure omicidio, me e Daisy con ancora gli occhi fiammeggianti.

"Ti ho chiesto cosa ci fai qui." Ribadii con sdegno nella voce.

"Sono venuta a trovare Grayson, non é ovvio?" Domandò retorica con un tono che trasudava acidità.

"Che strano, non ricordo che tu e Gray siate mai stati amici." Puntualizzai.

"Lena, va tutto ben-" Grayson tentò di intervenire nel discorso prima di essere interrotto.

"Ho bisogno di un motivo per venire a trovarlo? E poi Grayson mi é sempre stato simpatico, a differenza tua." Disse Daisy a denti stretti.

"Ti voglio fuori di qui." Ringhiai.

Nash si era intanto seduto accanto al letto di Gray ed il suo sguardo passava da me a Daisy come se stesse seguendo la traiettoria di una palla in un match di tennis.

La presenza di Daisy mi faceva salire i nervi a fior di pelle, non solo perché non avevamo mai avuto un bel rapporto, ma soprattutto perché lei non si era mai interessata a Gray e non aveva alcun motivo di trovarsi dove si trovava se non per escogitare un'altra delle sue bravate.
E poi, come faceva a sapere cos'era accaduto a Gray?

Daisy fece risuonare il suono secco dei tacchi sulle piastrelle color avorio del pavimento e mi superò assicurandosi di far scontrare la sua spalla contro la mia e farmi cenno con la testa di seguirla in corridoio.

Strinsi i pugni e presi un lungo respiro prima di lasciare la stanza.

Mi parai davanti a lei osservandola dall'alto in basso mentre stringeva sotto braccio la sua borsa rosa e batteva impazientemente la punta della scarpa a terra.

"Come facevi a sapere che Gray era in ospedale? Chi te lo ha detto?" Chiesi schietta mentre la preoccupazione che lei potesse centrare qualcosa con Noah, che fosse la spia che ci aveva venduti a lui, si insinuava nella mia mente.

"Ho scritto a Gray perché qualcuno, tu, non ha voluto rispondere ai miei messaggi. Grayson mi ha detto che era qui, una banale appendicite. Perché tutto questo chiasso?" Daisy si assicurò di marcare il più possibile il fatto che io non avessi replicato a nessuno dei suoi messaggi.

Portland 2 » Shawn MendesWhere stories live. Discover now