Chapter 34

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"She looks into her mirror
wishing someone
could hear her, so loud"

Mirrors, Niall Horan


Ero atterrita.
Atterrita dalla prospettiva incerta del mio futuro, dal litigio con Allen ed ora, da ciò che mi fece più male di tutti, Shawn.

Corsi dietro Shawn decisa a non lasciare che un malinteso, creato da qualcuno che voleva unicamente dividerci, potesse rovinare ciò he avevamo faticato a rimettere in sesto.

"Mi spieghi dove stai andando?" Urlai con il fiatone facendo voltare diverse persone per strada mentre il ragazzo camminava velocemente senza ascoltarmi.

"Shawn Mendes, ascoltami!" Sentenziai allungando il passo il più possibile per poter arrivare a lui.

"Cosa dovrei ascoltare?" Alzò anche lui la voce degnandomi finalmente di uno sguardo.

"Non riesco a capire se sei così insicuro di te stesso da credere che potrei sostituirti così facilmente o se, ancora una volta, dubiti di me." Pronunciai ogni parola con rabbia facendo sbiancare il volto del ragazzo precedentemente arrossato dal soffiare freddo del vento.

"Non dubito di te, non l'ho mai fatto. Dannazione, Lena, hai visto quella foto?" Più che una domanda suonò come un'affermazione.

Shawn si passò una mano tra i capelli tirandoli leggermente con frustrazione mentre i passanti lanciavano occhiate curiose verso i due giovani con la voce fin troppo alta in una strada abitata.

"Si, l'ho vista." Pronunciai con voce dura. "E non capisco cosa tu abbia visto di diverso da me perché tutto ciò che vedo sono due persone che parlano."

"Ti stava per baciare, Lena."

"Ma non lo ha fatto."

"Come posso saperlo?"

"Perché te lo sto dicendo io e perché sappiamo entrambi cosa vuole Beca."

"Beca è mia amica, niente di più."

"Beca è la tua ex ragazza, Shawn. Continua a credere a ciò che vuoi, ma io ho chiuso con il cercare di farti capire che ti amo."

"Hai chiuso con me?" Domandò Shawn.

"Non lo so." Risposi sincera incrociando le braccia al petto e volgendo lo sguardo verso un qualsiasi punto indefinito che non fossero i suoi occhi dalla luce tiepida nel freddo di marzo. "Forse è meglio che tu rifletta su questa cosa per un po'..."

Sperai con tutta me stessa che mi dicesse di non aver bisogno di tempo per pensare, che non aveva dubbi su di noi, ma le poche parole che uscirono dalla sua bocca non fecero che allargare il buco nel mio petto.

"Forse hai ragione, è meglio così. Devo schiarirmi le idee." Disse piatto infilando le mani in tasca.

Annuii debolmente cercando di non dare a vedere come mi stessi crepando come porcellana sotto i suoi occhi.

"D'accordo." Constatai. "Se ti venisse voglia di amarmi ancora, fammelo sapere."

Evitai il suo sguardo e mi voltai ripercorrendo la strada che avevo fatto poco prima e lasciandolo in piedi muto ed indecifrabile prima che potesse dire qualunque cosa.

Rientrata in casa, più furiosa che rassegnata, trovai Nash ad accogliermi sull'uscio.

"Dove sei andata così di fretta? E dov'è Shawn?" Domandò sovrappensiero sgranocchiando un biscotto.

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