Chapter 19

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"All I needed was the love you gave
All I needed for another day"

Only you, Alison Moyet
(Selena Gomez version)

L'obiettivo da raggiungere era la macchina.
La macchina che apparteneva agli uomini della squadra di protezione, ormai morti.

Ogni finestra ed ogni porta era stata chiusa e bloccata nel tentativo di rallentare qualcosa che sarebbe avvenuto comunque.

Aaliyah piangeva spaventata mentre il padre la stringeva a sé correndo verso la finestra.

"Non possiamo saltare giù, è troppo alto." Manuel parlò con l'angoscia nel tono di voce.

La finestra della camera mia e di Gray era abbastanza in alto da poter scorgere ampiamente tutto il paesaggio attorno alla casa, abbastanza da poter scorgere Noah Cage che si faceva spazio barcollante tra il folto dei campi incolti.

La sua mano teneva premuta la sanguinante ferita sulla spalla mentre, con feroce volontà, si costringeva a camminare imperterrito verso la casa.

"Dobbiamo scendere prima che riesca ad entrare e nasconderci. Da lì, cercheremo di uscire ed arrivare alla macchina." Disse Manuel mentre si dirigeva già velocemente verso le scale.

Sudavo freddo mentre la mia mano era ancora stretta attorno a quella di Shawn, il quale non ci pensò due volte a correre verso il piano di sotto trascinandomi dietro di lui.

Le scale cigolarono sotto i nostri passi pesanti.
Mi voltai solo per essere certa che Gray fosse dietro di noi e lessi il terrore e la frenesia nei suoi occhi.

Il mio migliore amico afferrò la mia mano libera e, appena fummo in salotto, trasalimmo non sapendo quale sarebbe stato il miglior nascondiglio.

La porta tremò sotto i rumori pesanti di qualcuno intento a cercare di eliminare la barriera ed entrare nell'abitazione in cui tutti noi tremavamo in preda alla paura.

Shawn lasciò la mia mano muovendosi velocemente per trascinare una poltrona contro il portone d'entrata.

Stava succedendo tutto così in fretta e nessuno di noi aveva il tempo di pensare, di ragionare, neanche di trovare una scappatoia.
Eravamo in trappola nel nostro stesso nascondiglio.

Uno sparo ci fece trasalire e Karen era sul punto di urlare, ma si trattenne portando entrambe le mani tremanti davanti alla bocca.
La serratura era saltata.

Manuel spinse la moglie e la figlia a nascondersi dietro il divano.

Il braccio di Noah sbucò dalla porta aperta solo di uno spiraglio, ancora bloccata dalla poltrona posta davanti ad essa.

Io, Shawn e Gray ci fiondammo fuori dalla stanza per poi chiuderci nel piccolo sgabuzzino adiacente alla cucina.

La porta venne scardinata e la poltrona spinta via in un pesante tonfo.

Sentivo i sospiri affannati miei e dei due ragazzi nella minuscola stanza e, dalla porta a veneziana, si poteva scorgere il movimento esterno.

Shawn, con mani poco ferme, mandò l'ennesimo messaggio a Jones ed Hult in richiesta d'aiuto per poi riporre il telefono in tasca ed esalare un respiro affaticato.

Trattenni il fiato stringendo le mani delle persone a cui tenevo di più al mondo mentre i miei occhi seguivano il movimento dell'ombra scura fuori dallo sgabuzzino.

Si fermò.

Forse ci aveva sentiti.

Oltrepassato lo sgabuzzino, decise di tornare indietro, ma non si fermò davanti alla nostra porta, bensì andò verso il soggiorno.

Portland 2 » Shawn MendesWhere stories live. Discover now