Chapter 21

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"I'm in pieces,
it's tearing me up."

Supermarket flowers,
Ed Sheeran


Certo, avevo una fervida immaginazione.
O forse ero semplicemente impazzita.

Il rumore dei vetri rotti mi fece svegliare di soprassalto, era solo un sogno.
La mia stanza a casa di Shawn era vuota e buia e nessuno stava cercando di entrare dalla finestra.
Non avrei voluto addormentarmi, ma non avendo chiuso occhio da due giorni, fu inevitabile.

L'attesa di morire e l'agonia si sarebbero dilungate ancora ed io volevo soltanto che finisse il più in fretta possibile. Io stessa volevo finire il più in fretta possibile e svanire.

Mi alzai non riuscendo ad impedire alla mia mente di correre negli antri bui in cui da tanto non si rifugiava e mi diressi verso il luogo dove sapevo avrei trovato pace per qualche attimo.

Bussai lievemente alla porta ed attesi, ma non ottenni risposta.

Era notte tarda e, molto probabilmente, stava dormendo, come tutti in quella casa.

Abbassai la maniglia e scivolai silenziosamente nella sua stanza.

Il suo letto era illuminato da lievi raggi lunari che filtravano dalla veneziana ed iniziai a pensare a quante volte vi avevo dormito insieme a lui.

Shawn dormiva con la bocca socchiusa, le coperte tirate fino al torace spoglio ed il braccio sotto il cuscino.
Riuscivo a sentire il calore che il suo corpo emanava solamente guardandolo e, cercando di non svegliarlo, mi raggomitolai accanto a lui.

Poggiai la testa sul suo petto e sospirai.
Avevo bisogno di sentirlo accanto.

"Lena..." Mormorò Shawn con voce roca ed impastata dal sonno.

"Mi dispiace, non volevo svegliarti." Risposi con un filo di voce.

Shawn si sollevò a sedere facendomi fare lo stesso.

I suoi capelli spettinati in morbidi ricci ed il suo volto assonnato riuscirono quasi a strapparmi un flebile sorriso. Quasi.

"No, sono felice che tu sia qui. E sono felice che tu stia parlando, non hai aperto bocca per tanto." Sussurrò sollevato.

"Lo so, io... Non riesco a rendermi conto di quello che é successo." Mandai giù il groppo che avevo in gola e m ritrovai a cercare improvvisamente la sua mano fra le coperte aggrovigliate.

Le sue dita trovarono le mie e si intrecciarono ad esse.

"Non pensarci, non farlo."

"Come posso non pensarci? Come posso ignorare la cosa?" Iniziai ad agitarmi cercando di allontanarlo e scendendo dal letto.

Sentivo le lacrime prepararsi a scendere per la prima volta da quando Gray se n'era andato.
D'un tratto non riuscivo a respirare.

Shawn mi raggiunge e, non badando alle mie proteste, mi strinse a sé cercando di farmi tranquillizzare.

Tentai di divincolarmi nel mentre mi liberavo in un rovinoso pianto.

Colpii il suo petto inutilmente ed infine mi abbandonai e piansi ogni lacrima sul petto nudo di Shawn.
Inalai il suo profumo facendo stabilizzare il mio respiro.

Le braccia di Shawn mi avvolgevano stretta a sé e non intendevano lasciarmi andare.

"Gray diceva sempre che gli faceva schifo stare a Portland, ricordi? Sono sicuro che se la sta ridendo ovunque lui sia." Bisbigliò Shawn accarezzando i miei capelli e sorridendo amaramente.

Portland 2 » Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora