Capitolo Uno

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CAPITOLO UNO

Mario

1 gennaio

Anno nuovo, vita nuova!

La mezzanotte è scoccata solo da qualche minuto e finalmente si è dispiegata davanti a me la possibilità di un nuovo inizio.
Decido di ricominciare da qui. Di ricominciare da questo anno.
Di ricominciare da me. Da Claudio.

Lo osservo mentre ride felice al mio fianco, con un cappellino da festa in testa e una trombetta che continua a suonare imperterrito tra le mani. È un Claudio diverso da quello a cui ero abituato, ma ogni sfaccettatura di quest'uomo che sto imparando piano piano a conoscere nella vita reale è magia pura. Adesso, per esempio, sembra un bambino... e io lo amo anche così. Lo amo così com'è. Da impazzire.
E sento che sarà un anno bellissimo perché ho lui al mio fianco. Sono certo che sarà così.

Voglio ricominciare da noi.


*


Il trambusto proveniente dall'interno mi tiene compagnia mentre fisso il cielo stellato di questa prima notte di gennaio. L'aria fresca mi scompiglia i capelli e mi fa rabbrividire, ma tutto sommato non è una sensazione spiacevole. Anzi, avevo proprio bisogno di uscire un po' e respirare aria nuova.
Non sono più abituato alle feste, al casino, al volume alto, ai posti affollati, a tanta gente. Gli amici di Claudio sono simpatici e non mi hanno fatto sentire a disagio o inadeguato nemmeno per un secondo, ma sono dei veri e propri animali da festa e dopo un bel po' di ore passate chiuso all'interno di un appartamento tra urla e risate, ho sentito la necessità di prendermi un momento per me stesso, da solo. Rido tra me e me mentre ripenso ad alcuni avvenimenti che mi hanno raccontato durante il cenone di Capodanno e penso che avrei voluto conoscere tutti loro molto prima: sono un tajo!

"Oddio!", dico portandomi una mano sul cuore quando due mi si appoggiano sulle spalle, inaspettatamente, "mi hai fatto prendere un colpo!", lo guardo di sbieco mentre mi affianca e si appoggia alla ringhiera della piccola terrazza.

"Tutto ok?", mi chiede guardandomi negli occhi, cercando di leggerci dentro.

"Certo Clà! Sto bene", lo rassicuro accarezzandogli una guancia, "tu cosa ci fai qua fuori?".

"Mi sono accorto che eri qui da solo...", fa spallucce.

"Sto bene", confermo di nuovo, "mi serviva solo un attimo di tranquillità".

"Ok", dice prendendo a giocare con le mie dita, "come ti sembrano...?", indica le persone dentro la casa con la testa, sorridendo.

"I tuoi amici sono fantastici, davvero! Li amo!".

"Non credo...", dice corrucciando le sopracciglia.

Lo guardo senza capire. "Cosa?".

"Non credo tu possa amare anche loro".

"Ah", gli dico avvicinandomi maliziosamente alle sue labbra, "sei geloso?".

"No", sbuffa alzando gli occhi al cielo, "sono contento che ti stiano simpatici. Anche tu piaci a loro, sai?", dice lasciandomi un bacio veloce sulle labbra.

"Davvero?", dico allontanandomi per guardarlo meglio.

"Ovvio, Mario. Ma io non avevo dubbi...", mi toglie ogni timore, annullando di nuovo le distante tra i nostri corpi e avvicinando le nostre bocche in un bacio leggero e lento. Quando ci stacchiamo appoggia la fronte sulla mia e sorride. "Volevo farlo da prima ma... insomma, davanti a tutti... non mi sembrava il caso. Certe cose ognuno le fa a casa sua!", ridiamo complici. Proprio noi, che a casa nostra non abbiamo fatto nulla. "Però morivo dalla voglia di baciarti, è giusto che tu lo sappia", mi dice staccandosi con un occhiolino e tornando ad appoggiarsi alla ringhiera, guardando la luna. Rimango impietrito per qualche istante, con il cuore che batte all'impazzata. Perché Claudio è così. Mi lascia senza fiato, sempre, con lo stomaco in subbuglio. Come quando, il 16 dicembre, mi ha detto "Ti amo" per la prima volta e io pensavo di morire seduta stante e ho dovuto chiedergli di darmi un pizzicotto per assicurarmi che fosse tutto reale.
Dice poche cose, ma quando le dice lo fa con naturalezza, come se fossero scontate, senza contare che dall'altra parte ci sono io, che di scontato non ho mai avuto niente nella vita, tantomeno affetto e attenzioni.

Sentimenti Tossici 2Where stories live. Discover now