Capitolo Due

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CAPITOLO DUE

Claudio



3 gennaio

I movimenti lenti della schiena di Mario che accompagnano i suoi respiri mi tolgono il sonno. Rimarrei ore a guardarlo mentre dorme. Anzi, che dico? Rimarrei giorni interi ad ammirarlo.
Il volto rilassato rivolto verso di me, la bocca appena dischiusa. Le mani magre unite e appoggiate sul cuscino accanto al viso.

Tutto di me ama tutto di lui.

La luce proveniente dall'abat-jour posta nel comodino accanto a me illumina fiocamente la sua pelle nuda, rendendola ancora più ambrata e liscia. Istintivamente allungo una mano, mentre con l'altra mi sorreggo per poterlo guardare, e gli accarezzo la schiena esposta. Tremo appena mentre vedo la sua epidermide cosparsa di brividi al mio tocco, beandomi della sensazione e della consapevolezza di quanto il suo corpo reagisca al contatto con il mio anche in maniera inconsapevole. Lascio così che le mie dita traccino i contorni del suo busto scoperto e freddo mentre la mia mente si riempie dei momenti che abbiamo trascorso assieme nell'anno che ci siamo lasciati alle spalle appena due giorni fa e, inevitabilmente, sorrido.

Afferro la trapunta che lo copre solo fino alle fossette di Venere e la porto fino al suo collo, avvolgendogliela addosso nel miglior modo possibile affinché la sua pelle si riscaldi e non senta freddo. Mario si stringe alle coperte probabilmente compiacendosi di questa nuova sensazione di calore e io non posso proprio non avvicinarmi a lui e stringermelo addosso.

È la cosa più bella che abbia mai visto.

Incastro le nostre gambe intrecciando i miei piedi ai suoi, costringendolo a muoversi nel sonno, ma questo non sembra infastidirlo. Anzi, si accoccola al mio petto facendosi piccolo piccolo, nascondendo il viso tra le lenzuola e l'incavo del mio collo.

Mi sposto un secondo per spegnere la lampada e poi torno a chiudere il suo corpo nudo tra le mie braccia.
Piano piano sento la sua pelle intiepidirsi e, felice, gli lascio un bacio tra i capelli e uno sul naso. So quanto gli piaccia la sensazione di calore e quanto, invece, odi il freddo.

Inspiro l'odoro della sua pelle che sa un po' anche di me e mi perdo nei ricordi di ciò che abbiamo condiviso qualche ora fa. E tutte le notti precedenti da quando è a casa. Fare l'amore con Mario è ciò che di più emozionante possa esistere, ma allo stesso tempo è anche come fare un giro all'Inferno. È così potente, forte e prorompente da lasciarti senza fiato. Mario è il Paradiso e l'Inferno assieme, l'acqua e il fuoco, il cielo e la terra, la luce e il buio. È un mix di sensazioni ed emozioni che ti fanno esplodere la testa e il cuore.
È uomo e bambino assieme, e questa cosa mi fa letteralmente impazzire.

Chiudo gli occhi e Mario è anche lì, dietro le mie palpebre. È una presenza costante e, ormai, indispensabile. C'è quando ho gli occhi aperti, c'è quando provo a dormire, c'è quando sogno. È ovunque.
E se ripenso alla mia vita prima di conoscerlo tutto perde senso. Sorridevo, ero felice. Ma mancava sempre qualcosa.

Lui.


*


"Buongiorno amò", mi sento sussurrare dolcemente all'orecchio, prima di percepire delle labbra morbide premersi contro la mia guancia. Grugnisco lievemente, cominciando a stiracchiare i muscoli. Allungo il corpo e quando sento Mario ridacchiare provo ad aprire un occhio per guardarlo seduto nel letto, già bello sveglio e vestito.
"Buongiorno", ripete sorridendo, "come sei dormiglione oggi! Alzati che devi andare a lavoro, dai su!".

"Non è colpa mia se un tipo chiamato Mario mi distrugge!", alzo gli occhi al cielo, "Che ora è?", chiedo poi con voce assonnata, stropicciandomi entrambi gli occhi con i palmi delle mani.

Sentimenti Tossici 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora