Incontro per caso - 13

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-Smettetela!- disse Nico, la voce rotta ma gli occhi che non ne volevano sapere di lasciare andare le lacrime
-Perché dovremmo? Te lo meriti- rispose acido un ragazzo. Erano la solita combriccola di bulli che prendeva di mira Nico, ma non si erano mai spinti a tanto.
Lo avevano incontrato nel vicolo dietro scuola e avevano deciso di picchiarlo. Così, perché non avevano nulla da fare. Lo insultavano con parole pesanti, lo picchiavano e continuavano a deriderlo. Ormai era attaccato al muro senza via di scampo e uno dei ragazzi che lo aveva preso per il collo della felpa, facendogli staccare i piedi da terra.

-Fermi!- una voce urlò dall' inizio del vicolo
-Guarda guarda, il grande Will Solace-
-Lascialo stare, Ethan!-
Ethan rise:- Ma dai, ci stavamo solo divertendo! Vero Ottaviano?-
-Verissimo. Dai, vieni a divertirti con noi-
-Dai ragazzi, lasciatelo in pace. Non ha fatto nulla- implorò Will
-Esiste. Ecco cosa ha fatto- ringhiò un altro ragazzo

Loro lo disprezzavano semplicemente per questo. Perché era Nico. Perché era lui e basta. Nico era gay e questo ormai era di dominio pubblico. L'avevano preso di mira già da prima, ma questo gli aveva dato la scusa maggiore per odiarlo. Nico non aveva amici, non aveva persone che potessero difenderlo in alcun modo: la madre e la sorella erano morte in un incidente d'auto e il padre lo aveva abbandonato. Viveva con sua sorella Hazel, l'unica persona che non gli aveva voltato le spalle. Anche se Hazel non era proprio una brava coinquilina. Non era mai a casa, sempre fuori. Era una bravissima persona, certo, ma studiava fuori città  quindi era molto assente. Nico però le era eternamente grato per essergli accanto, poco, ma meglio di nulla. Non le aveva mai parlato del fatto che subisse bullismo, non voleva allarmarla.

-Vi siete divertiti abbastanza per oggi, sparite.-  il tono di Will era fermo e distaccato.
-Ci devi un favore, Solace. Matthew, lascia il frocetto-
Matthew obbedì e i bulletti sorpassarono Will, proseguendo per la loro strada.
Nico cadde a terra, incapace di sostenersi in piedi per tutti i calci ricevuti.
Will si precipitò in suo soccorso e il suo tono di voce si addolcì immediatamente -Hey, ti hanno fatto tanto male?-
Nico non rispose e una lacrima solitaria scese sulla sua guancia.
-Ce la fai a camminare?-
-Perché?- chiese Nico guardandolo negli occhi. Quegli occhi azzurri di cui era innamorato follemente, quegli occhi azzurri così limpidi e chiari da sembrare un cielo primaverile.

-Perché altrimenti ti aiuto- rispose il ragazzo biondo
-No, intendo... Perché mi hai aiutato-
-In questi casi si dice grazie, non si chiede il perché.-
Nico sbuffò, comorendendo che non avrebbe mai avuto una risposta. Alla fine si sentì sollevare e portare un braccio attorno alle spalle, in modo tale che potesse sorreggersi a Will.

-A casa hai qualcuno che possa aiutarti?-
-No. Mia sorella è in Canada dal suo ragazzo. Mio padre non mi ha mai voluto sin da quando ero piccolo e mi ha abbandonato e mia madre e l'altra mia sorella sono morte. Sono solo-
Nico non sapeva perché lo avesse detto a Will, ma sentiva di potergli dire tutto. Aveva davvero bisogno di sfogarsi con qualcuno.
-Allora stai da me. Almeno fin quando tua sodella non torna. Tanto, io vivo da solo-
-G... grazie-
Svoltarono l'angolo e proseguirono per una stradina abbastanza lunga, per poi trovarsi davanti ad un palazzo bellissimo.
-Eccoci a casa-
Quando entrarono nell' appartamemto, Will corse subito a prendere il kit del prontosoccorso e aiutò Nico a chiudere i tagli che Ethan gli aveva procurato con un piccolo coltello.
-Va meglio?-
Nico annuì

❝More than a Fantasy❞ [Solangelo]Where stories live. Discover now