Angel and Devil - 11

4.2K 236 47
                                    

-Tu sei passato dalla parte di Lucifero, non è così arcangelo?- gli chiese il sommo
-Si. E ne sono la prova le mie ali, signore. Io non approvo le leggi del paradiso. L'amore non esiste, ne sono più che convinto- l'arcangelo guardava il Signore negli occhi, senza avere paura di lui. Non era neppure inginocchiato e le ali da demone spiccavano sulla sua schiena. Già gli stavano spuntando le corna sulla testa e i canini si stavano affilando.
-Allora non mi lascia altra scelta, temo. Sei bandito dal paradiso, arcangelo. Non potrai più farvi ritorno, a meno che tu non voglia ricrederti e tornare un angelo-
-No, signore. Ho fatto la mia scelta-
-È deciso allora. Da domani, tu non fai più parte del paradiso-

Si voltò e se ne andò dal palazzo con nonchalance.
Non si pentiva di essere passato dalla parte del male, assolutamente. Lui non credeva nell'amore e le proposte di potere del Diavolo in persona lo allettavano parecchio. Gli dispiaceva solo per sua sorella, Hazel. Un bellissimo Angelo dalla pelle scura, i capelli ricci biondi e gli occhi dorati.

- Nicholas, aspetta!- un angelo gli arrivò accanto.
-Non chiamarmi più così. Adesso sono solo Nico. Il demone Nico.-
-Non puoi andartene davvero!-
-Certo che posso William. Posso e l'ho fatto- Nico non lo guardò neppure negli occhi mentre gli parlava.
-Allora vengo con te- l'angelo parlava con convinzione, era sicuro delle sue parole.
-Tsk! È perché mai? Se vuoi passare dalla parte del male accomodati, ma sappi che io con voi non ci torno-
William gli afferrò un polso, costringendo il nuovo demone a guardarlo negli occhi azzurro cielo. Non erano i soliti occhi neri dell' arcangelo, erano cambiati: erano rosso sangue, più cattivi.
L'angelo parlò freddamente -Vieni con me- aprì le ali bianche e spiccò il volo, costringendo l'altro a fare lo stesso.
-Will, dove stiamo andando?!- chiese Nico impazientemente.
-Lo vedrai. E... Non chiamarmi Will. Il mio nome è William-
-Faccio quello che voglio. Quando voglio e come voglio-
-Come ti pare...- Will roteò gli occhi e accennò un sorriso: gli piaceva il diminutivo Will, ma sapeva che contraddicendo Nico l'avrebbe chiamato sempre così, per il puro gusto di non dargliela vinta.

Stavano scendendo dal regno dei cieli, sempre più giù. Nico aveva capito dove lo stava portando: La Terra.
Atterrarono sul tetto dell' Empire State Building, a Manhattan. 
-Perché siamo qui?-
-Oh, noi ci viviamo qui-
-Cosa?!-
-Ho chiesto al Signore un opportunità. Una chance per provare a riportarti da noi. E lui me l'ha concessa, purché non fossi entrato all'Inferno con te. E così ho scelto la terra- spiegò William, tenendo gli occhi fissi davanti a sé e la mano ancora attorno al polso del demone.
-E chi ti dice che cambierà qualcosa?-
-Nessuno. Ma almeno ci avrò provato-
-E perché lo stai facendo tu e non mia sorella?-
-Perché lei non può scendere sulla terra, ha ancora meno di cento anni, dovresti saperlo. In più, si è già rassegnata: sa che se ti metti in testa una cosa, non te la levi più. Ma io dovevo provare-
-E qui si ritorna al punto di partenza: PERCHÉ?!- Nico guardò Will, che si girò solo a quel punto
- Non puoi capire. Dopotutto, sei un demone, le motivazioni di un angelo ti sono estranee -
Il ragazzo corvino non obbiettò.

-Puoi anche lasciarmi il polso, adesso-
-Oh, assolutamente no. Chiudi le ali-
Nico, a suo malgrado, obbedì e queste scomparvero. Delle sue ali nessuna traccia, come se non le avesse mai avute.
-Che cos'è successo?!-
-Semplice. Fino a domani tu fai parte del paradiso e il Signore ha ancora il controllo su di te. E, in quanto le ali te le ha tolte il sommo, solo lui può ridartele e sappi che fino a quando il mio tempo non sarà scaduto, tu non le riavrai indietro. Non temere, anche le mie mi verranno tolte, ma prima ci conviene scendere da qui-
Gli occhi di Nico rivelavano pura rabbia mista a rancore e odio.

-Aggrappati a me-
-Col cazzo!-
-Nico, muoviti. Poi mi spiegherai cosa ti è successo, dato che sei cambiato. Prima non eri così nei miei confronti-
-Sei un angelo. Le motivazioni di un demone ti sono estranee- ringhiò
-Non quelle di un ex-angelo. Aggrappati a me-
Nico legò le braccia attorno al collo dell'angelo, che gli circondò la vita con le braccia e si lanciò giù dal grattacielo. Nico chiuse gli occhi e si lasciò cullare da quel movimento, appoggiandosi al petto dell'angelo. Will se ne accorse e sorrise appena, stando attento a non lasciare per nessun motivo la presa sui fianchi del ragazzo.
Quando atterrarono Will ripiegò le ali e queste scomparvero dalla sua schiena.
-Puoi lasciarmi ora- sibilò freddo il demone, staccandosi dall'angelo.
-Questa è casa nostra?-
-Esattamente-
Era un'appartamento enorme in un grattacielo altssamo.

-Wow- esclamò Nico una volta entrato.
-Bello vero?-
-È... wow-
-Lo prenderò per un sì- Will sorrise compiaciuto, quell'appartamento l'aveva scelto lui.
-Aspetta, ho collegato adesso. Tu e io vivremo insieme?!-
-Esatto-
-Un Angelo e un Demone. Ma se non possiamo nemmeno toccarci!-
-In verità si. Io ti ho toccato-
-Ma è perché appartengo al paradiso per oggi, scemo-
-Si, lo so. Ma ora siamo in una specie di forma umana, quindi possiamo avere contatto fisico.-
-Oh, merda-
-Non dire le parolacce-
-Te l'ho spiegato prima. Dico quello che voglio, quando voglio e come voglio-

5 mesi dopo
In quei mesi, i due ragazzi si erano avvicinati molto. Nico aveva scoperto che si poteva fidare di Will e che lui ci sarebbe stato sempre. Anche quando aveva degli incubi, Will gli stava sempre accanto e dormiva con lui per farlo stare tranquillo.
Dal canto suo, Will aveva scoperto che Nico non era poi così duro. Era fragile, come del vetro che cade per terra. Si rompeva facilmente purtroppo, ma se lo calpestavi ti faceva male. Gli voleva bene, tanto bene. Forse troppo anche per un angelo.
Quella sera erano seduti sul divano, l'uno accanto all' altro e Nico, come ogni sera, gli pose la solita domanda.
-Will...-
-Si, Nico?-
-Perché lo stai facendo?-
Will sospirò:-Me lo chiedi ogni giorno e io ogni giorno non ti rispondo. Ma, in fondo, il mio tempo sta scadendo. Quindi, se non potrò più vederti o parlarti, tanto vale che te lo dica-
Nico si avvicinò ancora di più, per non farsi sfuggire nemmeno una parola della tanto agognata risposta.

-Tu non credi nell' amore, quindi non ho idea dell'utilità dell'informazione, ma hai il diritto di sapere. Diciamo che io vado contro una regola del Signore, ma ne rispetto un'altra allo stesso tempo-
-Spiega in una lingua che posso comprendere-
-Allora: io amo, ma amo la persona sbagliata-
L'espressione di Nico si fece ancora più dubbuosa.
-Ah, possibile che tu non capisca?!-
-Possibilissimo-
-Vediamo se capisci così, allora!- concluse Will, per poi tirarlo a sé dal colletto della maglia e baciarlo sulle labbra.
Quando lo lasciò andare, Will aveva un'espressione imbarazzata e appena malinconica.
-Ora è chiaro il perché ti rivoglio con me?- chiese con un filo di voce.
-Chiarissimo- rispose Nico, baciandolo di nuovo, ma questa volta con più passione.
Nico gli schiuse le labbra con un tocco della lingua e accese ancora di più quel bacio.
Si staccarono solo per mancanza di fiato e, se non avessero avuto bisogno di aria per vivere, probabilmente avrebbero continuato per un tempo infinito.

-E ora è chiaro il perché non approvo le leggi del paradiso?-
-Chiarissimo-
Will sorrise e Nico fece altrettanto.
-Credo di credere nell'amore-
-Credo di credere di amarti-

❝More than a Fantasy❞ [Solangelo]Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon