Prologo: Katherine (✅)

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Primo libro e nuova versione della serie: "The Alpha King".
Buona lettura!

Era una fredda giornata invernale. Il sole era ormai coperto da delle nuvole spesse sparpagliate nel cielo e parventi delle pecorelle in cerca del loro pastore. Il vento gelido fece stringere nel giubbotto la giovane ragazza che aveva deciso di sfidare quella temperatura glaciale. Ogni suo passo faceva scricchiolare qualche ramo già spezzato sul sentiero che stava percorrendo. Sembrava essere impaurita, le spalle erano ricurve, mentre le mani venivano nervosamente ricacciate dentro le tasche appena si rimetteva dietro l'orecchio una ciocca bionda ribelle sfuggita al cappello di lana ormai rovinato. Il suo viso era contratto e le sue gote rosee stavano diventando sempre più rosse. I suoi occhi scrutavano il paesaggio esterno, pronti a captare qualsiasi movimento che fosse fuori dal normale.

Sembrava non dormire da giorni, e una prova erano le occhiaie che la facevano perfino sembrare più vecchia di quello che in realtà era.
Con uno scatto repentino si voltò a osservare quel luogo che tanto aveva odiato e amato allo stesso tempo: la foresta. Dovette però riportare lo sguardo davanti a sé quando un senso di nausea si impossessò del suo corpo. Estrasse di nuovo le mani dalle tasche e si fermò qualche secondo, inginocchiandosi e raccogliendo un po' di neve. Sorrise leggermente, mentre continuava a guardarsi intorno, sperando che nessuno la stesse guardando. «Quanto vorrei cadere e meravigliare allo stesso tempo» sussurrò, lasciando che l'acqua ghiacciata le cadesse dalle mani come quando si lasciava andare in prossimità di una cascata.

Senza che se ne accorgesse una lacrima le rigò una guancia, quindi decise che fosse il momento di tornare a casa prima che quegli animali potessero vederla e ucciderla. Aumentò la velocità; aveva paura, forse qualcuno l'aveva colta in flagrante e ora la stava seguendo senza che lei potesse accorgersene visto che ormai i suoi sensi erano morti, come il suo cuore. Quelle creature che lei aveva imparato a odiare, erano state la sua famiglia e poi il suo più grande fardello. Come si può amare e odiare qualcosa allo stesso tempo?, si chiedeva di tanto in tanto con una tazza di cioccolata calda tra le mani che aveva la fortuna di trovare in paese.

Quanto voleva essere davanti al fuoco, al sicuro, sotto alle coperte, lontano da tutti e tutto. Lontano perfino da se stessa.
Scosse la testa, non volendo più essere inondata da quelle considerazioni che la facevano solamente distrarre. I licantropi, loro erano e sarebbero sempre stati il suo più grande dolore. Essere un lupo in un momento come quello era una condanna, una condanna che veniva punita con l'impiccagione. Rabbrividì, cercando di non immaginarsi impiccata davanti a tutte le persone del suo villaggio. Le venne quasi da piangere, ma poi si ricompose velocemente, ringhiando per essere dovuta uscire. Le provviste in casa stavano per finire, così era dovuta uscire per prendere almeno qualche frutto. Li aveva deposti dentro alla tasca, sperando non si congelassero.

Da quanto la temperatura era scesa, non riusciva nemmeno più a camminare, ma, come per miracolo, vide una piccola casa in legno non molto lontana da dov'era lei. Quella vista la fece quasi piangere di gioia; finalmente era arrivata alla sua dimora, ormai non ci sperava più. Sorrise a trentadue denti e camminò velocemente nella neve, affondando un paio di volte. Quando arrivò davanti alla porta, si sedette per qualche secondo, riprendendo fiato. Appoggiò la testa sulla superficie legnosa, chiudendo gli occhi. Un altro colpo di vento gelido le sferzò il viso, e questo bastò per farla alzare e far sì che entrasse dentro l'abitazione, anche se non si poteva definire tale visto che stava quasi per cadere a pezzi. Le travi di legno erano mangiate per buona parte delle termiti e il colore rosso che si poteva notare a ricoprirle era ormai scomparso. «Casa dolce casa» mormorò, mordendosi il labbro inferiore. Prese dalle tasche la frutta che aveva comprato poco prima al villaggio e la poggiò sul tavolo traballante.

The Alpha KingWhere stories live. Discover now