Capitolo 27: Il ritorno

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Alexandra sembrava molto spaesata, era successo tutto così in fretta e non poteva prendere sotto il suo comando un branco che l'aveva sempre conosciuta come Luna. «Sebastian, non la possiamo lasciare così, senza che prima non la aiutiamo. Rimaniamo almeno una settimana.» affermò autoritaria, mentre l'uomo si girava verso di lei e poi dava gli occhi alla nuova Alpha. Si era lasciato prendere dalla rabbia, tanto che non aveva nemmeno pensato alle conseguenze. Era lui a formare i nuovi Alpha, quindi quella donna sarebbe stata sotto la sua responsabilità fino a che non avrebbe imparato ad essere Alpha. «Cosa diavolo è successo?» chiese lei, mentre anche le due bambine si avvicinarono e guardarono l'Alpha come se fosse un alieno. Era la prima da quando era diventato Re che destituiva un Alpha. Forse aveva esagerato, ma i lupi dovevano capire che non tutti i mostri lo erano. I bambini e i ragazzi in particolar modo. «Qual è la regola principale che continuo a ripetervi da quando sono Re?» domandò il lupo, mentre tutti abbassavano la testa e Hans chiudeva gli occhi, forse per vergogna. «I bambini e i ragazzi non si toccano, a prescindere dalla razza» risposero tutti in coro, mentre Katherine sentiva per la prima volta quelle parole.

Non credeva che il compagno desse così tanta importanza a quelle regole. Lei conosceva, o meglio, aveva conosciuto molti lupi che torturavano bambini e ragazzi e sentire quelle parole la fece sorridere: era davvero un uomo giusto, non avrebbe mai smesso di dirlo. Erano rimasti un solo giorno lì, e Katherine, anche se non vedeva l'ora di tornare a casa, voleva almeno stare una settimana in quel luogo. Avevano viaggiato tanto, e lei non aveva la forza di affrontare le ore che la separavano dalla Villa. «E sapete anche che se uno qualsiasi di voi trasgredisce, allora non sarà più Alpha o verrà mandato in un altro continente, in un altro branco. Dal momento che Hans ha lasciato che una ragazzina che doveva ancora trasformarsi e morire per diventare un vampiro chiusa in una cella al gelo, la punizione la sapete tutti. Se la mia decisione non sta bene a qualcuno, può benissimo lasciare il branco o andare a vivere in un villaggio di umani qualsiasi» replicò secco, mentre tutti i lupi che aveva davanti annuivano subito e non osavano dire la loro. Hans aveva sempre tenuto il viso rivolto verso la neve candida che sembrava macchiarsi dopo quello che avevo fatto. «Se anche noi iniziamo a uccidere vite innocenti, non siamo tanto diversi dai vampiri.»

Detto questo prese la mano della compagna e si diressero alla volta della casa che avevano lasciato di soprassalto. «Ora faremo quella corsa nel bosco, se te la senti» sussurrò dolcemente alla lupa che lo guardò stranita. Era strano come potesse cambiare tono così velocemente. «Certo che me la sento, la mia lupa non vede l'ora di uscire.» Non voleva toccare l'argomento 'Hans', avrebbe aspettato che fosse lui a parlargliene. Sebastian le carezzò la testa, per poi darle un bacio sulla fronte. «Sei di una bellezza disarmante.» Le sorrise, mentre la bionda lo osservava deglutendo e arrossendo. Pochi secondi dopo, il Re si trasformò nel suo lupo e la giovane lo seguì a ruota. Era strano poter camminare tranquillamente sulle zampe quando fino a un mese prima non sentiva nemmeno la lupa. <<Ora aprirò il collegamento mentale con questo branco. All'inizio sarà tutto confuso, ma vedrai che piano piano imparerai a controllare la tua voce>> disse Sebastian, mentre le faceva segno di avvicinarsi. Il lupo nero poggio la testa sopra quella della lupa grigia, emettendo di mugugni. Katherine non aveva mai assistito a come un Alpha riuscisse ad aprire il collegamento mentale per un branco.

Rimasero in quella posizione per un bel po', fino a quando la giovane provò un dolore lancinante alla testa. Iniziò a sentire tante voci insieme, tanto che non riusciva a distinguere quella di Carter. Uggiolò di dolore, cercando di rimanere calma. <<Piccola, calmati, chiudi gli occhi e concentrati sulla mia voce>> affermò il Re con fare calmo e paziente, mentre lei faceva come le aveva ordinato, anche se non riusciva a calmarsi. Si ritrasformò, urlando dal dolore. «Basta! Mi fa troppo male!» gridò ancora una volta, mentre anche il compagno si ritrasformava e la guardava con i suoi occhi rossi. «Guardami» disse, prendendole il viso tra le mani. Aprire il collegamento mentale ad un altro Alpha risultava molto doloroso, visto che i capo branco dovevano aprirselo da soli. Katherine però non era ancora pronta per farlo. Nel guardare gli occhi da Alpha, anche i suoi cambiarono colore e si calmò. In quel momento aveva iniziato a sentire altre voci, ma erano molte meno rispetto a poco prima. «Prova a parlare mentalmente con me, come fai di solito, vedrai che capirai come fare per tenere le altre voci alla larga da te.»

The Alpha KingWhere stories live. Discover now