Capitolo 13: La lettera (✅)

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L'Alpha sentì che il cuore perse qualche battito, tanto che aspettò un minuto prima di parlare. Durante tutta la sua vita non aveva mai sentito parlare di ibridi modificati, e tantomeno non si era posto il problema che quelle creature potessero modificarsi. Se non potevano essere uccisi, allora come avrebbero dovuto fare? «Ma hai detto che quel veleno li ha uccisi, lo hai anche estratto dal corpo di quell'ibrido. Non abbiamo l'arma quindi?» chiese confuso Sebastian, mentre Magnus scuoteva energicamente il capo.

«Non ho mai visto quel tipo di veleno. Ho analizzato le boccette, ma non c'era più nessuna traccia della tossina, è come se fosse scomparsa» sussurrò, mentre si passava una mano tra i capelli e sbuffava. Era frustrante per lui non riuscire a capire che cosa stesse accadendo e come non riuscire a creare un'arma che avrebbe messo il branco in sicurezza. «Quindi Katherine poteva sopravvivere anche senza che le iniettassimo quel sangue?» domandò Sebastian sempre più confuso, girandosi verso la ragazza che aveva sgranato gli occhi; avrebbe dovuto spiegarle tutto. Guardò Magnus.

«Chiama Adam, faremo una piccola riunione noi quattro» ordinò serio, mentre il medico correva verso la parte opposta da quella in cui l'Alpha e la Luna erano. Quest'ultima non vedeva l'ora di capire almeno come fosse riuscita a guarire. Sebastian le prese la mano, continuando a guardare sempre più nervoso il corridoio dove il dottore era scomparso poco fa. «Saprai ogni cosa, ma ti chiedo di non arrabbiarti. Non volevo dirtelo giorni fa perché stavi male e non volevo appesantirti ulteriormente con i problemi del branco» ammise, mentre lei lo guardava e gli dava una leggera sberla sulla guancia.

«Tu quando stai male devi lo stesso occuparti del branco no?» domandò alzando un sopracciglio e aspettando la riposta che già sapeva. «Certo, sono l'Alpha» rispose con fare ovvio e poi alzando gli occhi al cielo visto che sapeva quello che gli avrebbe detto di lì a poco. «Bene, e io sono la Luna, quindi puoi dirmi lo stesso i problemi del branco anche se sto male. Voglio provare almeno ad essere d'aiuto, ma se non mi dici niente risulta difficile anche pensare di farlo» lo rimproverò seria, poi continuò:

«So che ti preoccupi per me, e anche tanto, ed è normale perché anche io sono sempre preoccupata per te. Però devi cercare di non trattarmi come una bambola di pezza e di non arrabbiarti se ti dico che posso proteggermi da sola, l'ho fatto da quando avevo sette anni e ora ne ho venti, so cosa significa.»

Lo guardò senza una punta di rimorso nella voce; era da tanto che voleva dirgli tutte quelle cose, ma non sapeva come e finalmente le si era presentata l'occasione giusta. Sebastian non disse niente, ma la guardò solo negli occhi. Forse aveva capito che aveva ragione, anche se per lui sarebbe stato lo stesso difficile. Il momento fu interrotto dall'arrivo dei due beta e, successivamente, tutti si rintanarono nell'ufficio.

«Bene Katherine, la prima cosa che devi sapere è che il lupo che ti ha attaccata non è lupo, ma un ibrido. Non sapevamo come riuscire a curarti, ma poi, prima che io lo uccidessi, Magnus è intervenuto dicendo che aveva trovato la cura. Questa sorta di cura era il sangue del mezzo vampiro mischiato al mio. È una storia abbastanza strana, ma è questa. Questo ibrido era modificato, per questo non riusciamo a capire come ucciderlo. Non sappiamo cosa fare, anche perché c'è un branco intero di questi essere modificati e il loro morso è letale per tutti noi» spiegò scadendo bene ogni parola, mentre Katherine rimaneva sbigottita da tutte quelle scoperte. Quella rivelazione la portò a pensare a quel giorno in cui tra il fogliame della foresta vide una figura che si muoveva velocemente.

«Il giorno in cui sei venuto al mio villaggio, ho visto qualcosa muoversi nella foresta adiacente alla mia casa, eri tu?» Domandò al compagno, sperando le dicesse 'Sì'. Ma la faccia di quest'ultimo non sembrava presagire quella risposta. La lupa sgranò gli occhi, mettendosi entrambe le mani tra i capelli. «Pensi che...?» chiese, intimorita di sapere se davvero un ibrido l'avesse vista quel giorno nella sua casa. Chissà anche da quanto tempo la stava spiando, non se ne era sicuramente accorta.

The Alpha KingWhere stories live. Discover now