#otto #anna

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Anna, per la prima volta in vita sua, vede al di là dell'oscurità. Il flusso di colori investe il suo senso mancante come un'onda tsunami. Anna si porta le mani al volto, nel disperato tentativo di proteggere gli occhi da una varietà cromatica a lei sconosciuta. Cade in ginocchio. Piange. Felicità, dolore, paura, e molto altro ancora.

Anna ripensa al messaggio.

Se vuoi vedere, crea ...

«Che senso ha?» Sussurra.

Nessuna risposta.

«Che cazzo di senso ha?»

Alla ricerca di un coraggio che pare averla abbandonata, Anna allontana le mani dagli occhi. Occhi che tiene ancora chiusi come se l'oscurità fosse l'unica vera amica in grado di consolarla.

Forza. Si dice. Apri quei maledetti occhi.

Palpebre che si alzano.

Miosi.

Pupilla che si restringe.

Mondi che prendono forma.

Anna sta osservando una parete, e la osserva come fosse l'ottava meraviglia del mondo.

«Non male, vero?»

Attraverso il cellulare, Mister G. torna a farsi sentire.

«Non male.» Ripete Anna.

«Girati.»

E' un ordine perentorio, non ammette discussioni.

Anna sente il proprio corpo ruotare senza averne piena consapevolezza. Durante la rotazione i colori si mischiano fino a fondersi in un tripudio di forme che impressionano le sue retine con frequenze mai esplorate in precedenza. Anna vive quegli attimi come fossero i primi della sua vita. Una sorta di nuova vita arrivata da chissà dove e donatale da chissà chi.

Dopo un tempo che pare rasentare l'infinitesimo elevato all'ennesima potenza, Anna si ritrova di nuovo immobile.

Occhi aperti.

Colori.

Sfumature di vita.

«Se vuoi vedere, crea ...» Ordina Mister G. Poi lo schermo del cellulare si spegne.

Anna è di nuovo sola. Sola con il monolite completamente bianco ancora vergine. Da dove sia arrivato e come, non è importante, quello che conta ora, è che da quell'ammasso di materia inanimata, dovrà nascere qualcosa di unico. Qualcosa in grado di vedere al di là dell'oscurità.

Crea. Crea. Crea. Crea. L'ordine di Mister G. continua a rimbombarle nella testa a mille battiti al minuto, e lei si guarda intorno in preda a un panico creativo mai provato in precedenza. «Così non è facile per niente.» Sussurra Anna «Così è tutta un'altra cosa.» Il bombardamento visivo le rende difficile la concentrazione.

Anna sa creare al buio.

Anna vive nel buio.

Impossibile pensare di vedere vedendo.

Allora occhi di nuovo chiusi.

Sorriso che si fa largo tra la paura.

Con passo deciso, Anna si dirige verso martello e scalpello adagiati sul pavimento, li recupera con un gesto tecnicamente perfetto, poi appoggia la fronte sulla superficie del blocco di marmo, creando una sorta di intimità pseudo-organica tra essere umano e pietra. E' il contatto tra due amanti che si sfiorano per la prima volta alla ricerca di un'intesa sessuale tutta da dimostrare. Un incipit capace di dare vita al romanzo perfetto. Un tempo "t-zero" da cui partire per riscrivere la storia del mondo.

«Io vedo.» Sussurra Anna.

Io creo. Aggiunge annA, la sua gemella palindroma.

Reset TotaleWhere stories live. Discover now