#tredici #anna

107 20 0
                                    

Occhi chiusi.

Anna vede, poi colpisce il blocco di marmo con violenza e precisione utilizzando lo scalpello. Un'arma in grado di ferire una massa (in)animata di materia. Colpi che si susseguono senza tregua. Geometria euclidea spazzata via dallo spazio tempo.

Anna crea.

Quattro personaggi.

Quattro storie.

Quattro vite racchiuse all'interno di un universo inorganico privo di emozioni. Un ultimo colpo, e il rumore prodotto dal contatto dalla punta della scalpello con la superficie marmorea, risuona potente nel laboratorio. Schegge di materia prendono vita descrivendo traiettorie caotiche prima di collassare sul pavimento.

Anna abbassa le braccia. Lascia cadere a terra martello e scalpello. Un piccolo nuovo boato. La ragazza è immobile di fronte alla sua creazione che tuttavia risulta ancora incompleta. Dalla massa scura di marmo sono emersi due volti. Uno è quello di un vecchio, l'altro quello di una giovane donna.

«Mike e Giulia.» Sussurra Anna, poi con le mani va alla ricerca di un contatto, e una volta raggiunto il volto di Mike, inizia a seguirne i contorni con movimenti delicati.

«Ciao Mike.»

Nessuna risposta.

Le mani di Anna continuano a esplorare i lineamenti del vecchio. Prima gli occhi, poi il naso e infine la bocca.

«Che diavolo stai scrivendo Mike?» La domanda la coglie di sorpresa nonostante sia stata proprio lei ad averla pronunciata.

Silenzio.

Mani ancora sul volto di marmo.

«Sei uno scrittore.» Afferma Anna. «Sì, lo sento.»

Nessuno osa contraddirla.

«Sento il flusso delle parole prendere vita nel tuo cervello. Un incubatore di idee che spedisce milioni di informazioni verso la tua mano. Il terminale dell'opera che in questo spazio tempo ancora non esiste, ma che nel tuo mondo è impegnata a creare.»

«E che mi dici della ragazza?»

Anna si guarda intorno.

Sorride.

«Bentornato.» Dice rivolgendosi a Mister G.

«In realtà, non me ne sono mai andato.»

«Se non posso sentirti, per me non esisti.»

«Interessante.» Ribatte Mister G. «Ciò che non vedi è più reale di ciò che non senti.»

«Quando sei una non vedente, la tua vita è affidata agli altri sensi.»

«Però tu vedi cose che altri non vedono.»

«Solamente quando creo.»

«Esatto. Solamente quando crei.»

Anna va alla ricerca della ragazza. Le sue dita di muovono nell'oscurità, e nel momento in cui la sua mano entra in contatto con il viso di Giulia, Anna percepisce qualcosa di oscuro. Qualcosa che tenta prepotentemente di penetrarle la mente. Un cocktail letale di immagini sparate alla velocità della luce attraverso le sue sinapsi.

Dolore.

Paura.

Pazzia.

Spaventata Anna ritrae la mano. Sono attimi di paura sottolineati da un battito cardiaco accelerato e respiro affannoso.

Fame d'aria.

«Pericolosa la ragazza, non trovi?»

Anna di porta una mano sulla fronte.

Reset TotaleWhere stories live. Discover now