#trentasei #heaven

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Mister G. contempla soddisfatto il risultato di altri duemila anni di duro lavoro. Tutto sembra procedere per il verso giusto. In fondo è stato facile. La soluzione è sempre stata lì, sotto i suoi occhi. «Ammetto che possa risultare meno interessante,» Proclama dall'alto della sua postazione «tuttavia non potete negare che, in questa nuova modalità, tutto sembra davvero filare per il verso giusto.»

«Concordo.»

«E' sotto gli occhi di tutti.»

Mister G. annuisce compiaciuto.

«Il ragazzo se la sta cavando alla grande.» Osserva Uno.

«Alla luce dei fatti, forse sarebbe addirittura il caso di richiamarlo alla base.» Propone Due.

Mister G. sembra riflettere sulla cosa. «No, lasciamolo là ancora un po'» Risponde «mi sembra che non se la stia passando così male. Amato e idolatrato da tutti. Un vero punto di riferimento per il mondo intero.»

«Niente a che vedere con i fattacci della volta scorsa.»

«Crocefissione...» Borbotta Due «...che strazio!»

«Per fortuna nonostante il panico iniziale, poi ce ne siamo venuti fuori con l'idea della resurrezione!»

«Sono Io che ho avuto l'idea della resurrezione.» Puntualizza Mister G.

Uno e Due si osservano.

«C'è forse qualche problema?»

«Nessun problema.» Si affretta a rispondere Uno.

«Molto bene.» Commenta Mister G. che poi continua «Ma guardate che roba! Un mondo perfetto. Tutti si amano. Tutti si rispettano. Una vita decorosa per ognuno di loro nel pieno rispetto della dignità umana.»

Uno e Due annuiscono.

«Se ripenso a che punto eravamo arrivati prima dello scherzetto del messaggio, mi vengono i brividi.»

«Bella mossa quella del messaggio, non è vero?» Azzarda Uno.

Mister G. si alza in piedi e si sgranchisce la schiena. «Eh sì, lo devo ammettere, quella volta mi sono davvero superato!»

«Ma veramente...» Fa Due.

Mister G. lo fulmina con lo sguardo. «Ma veramente cosa?!»

«Ecco...cioè...insomma...»

«Falla finita!»

Due abbassa lo sguardo.

Uno scuote la testa sconsolato.

«E' sotto gli occhi di tutti: senza il Libero Arbitrio, l'uomo dà il meglio di sé!» Esclama Mister G. che poi riprende il suo monologo «Ricordo che avevo appena terminato con la creazione, e vi posso garantire che era stata davvero una faticaccia. Mi sentivo stanco, e in quel preciso istante ho pensato che concedere qualche grado di libertà al genere umano, sarebbe stato se non altro un modo per sgravare tutti noi da un continuo lavoro di controllo e aggiustamento. Così mi sono detto: Libero Arbitrio, beccatevi questa!»

«Era sicuramente stanco.» Commenta Uno.

«Senza ombra di dubbio.» Conclude Due.

«In realtà,» Riprende Mister G. «credo di aver pensato che concedere alla razza umana, la possibilità di decidere autonomamente tra giusto e sbagliato, sarebbe una cosa stupenda. Provate a immaginare: Dio che crea l'uomo a sua immagine e somiglianza e come se questo non bastasse, gli dona anche la possibilità di scegliere tra bianco e nero. Non trovate che sia stato un colpo da maestro?»

Uno e Due annuiscono all'unisono.

«Il problema è che ho sopravvalutato le loro capacità in termini di saggezza. Ho peccato di troppa fiducia nei loro confronti.»

«Indubbiamente.» Dice Due. «Però questa volta ci siamo messi dalla parte del sicuro.»

«Proprio così!» Esclama Mister G. «Un unico pensiero, un'unica possibilità. Nessun bivio, nessuna decisione. Chiudi gli occhi, chiedi a Mister G. e lui ti dirà cosa fare!»

«Bravo!» Grida Due in preda all'entusiasmo.

«Grazie, grazie.» Ribatte Mister G. cercando di calmare gli animi. «Così facendo abbiamo creato un mondo perfetto. Magari un po' meno interessante, ma indubbiamente più gestibile.»

«Quello che mi manca della vecchia gestione, sono i geni, o i pazzi, a seconda di come li vogliamo definire.» Osserva Uno.

«Te lo ricordi quel tizio che faceva la lingua?» Chiede Due. «Davvero un pazzo di primissimo ordine, ma allo stesso tempo, un genio al di fuori del comune.»

«Il Professore.» Commenta Mister G. «Il Professore Einstein.»

«Proprio lui!» Esclama Due. «Lui che con le sue teorie sull'universo, è davvero arrivato a un passo dalla verità.»

«E quel ragazzo un po' strano a cui hanno sparato davanti a casa?» Continua Uno oramai in balia dei ricordi.

«Lennon» Risponde Due. «John Winston Lennon. Quello sì che ci sapeva fare con la musica.»

Mister G. si concede qualche passo. «Sì, devo ammetterlo,» Commenta «Nonostante il fallimento generale, ci sono stati anche casi di successo. Troppo pochi però rispetto agli insuccessi. E' stata una decisione drastica, ma era necessaria.»

«Lui come l'avrà presa?» Chiede Uno.

«Lui, in realtà, non lo sento da un pezzo.» Risponde Mister G. «Credo proprio che dopo il Reset Totale, si sia chiuso in se stesso. Questa volta ha perso. Inutile girarci intorno.»

«Io non lo darei per spacciato.» Dice Uno.

«Non lo sto affatto dando per spacciato.» Ribatte Mister G. «Dico solo che al momento lo vedo tagliato fuori dai giochi. In ogni caso, quello su cui si troverebbe a lavorare, sarebbe un mondo incorruttibile, un mondo governato da valori puri quali l'amore, la fratellanza, il rispetto, la gioia di vivere. Non vedo nessuna ombra in nessuno di loro.» Continua Mister G. indicando il pianeta. «Nessuna macchia, nessuna attitudine al peccato. In un mondo così perfetto, nemmeno Lui potrebbe fare qualcosa di male.»

«Se lo dice lei.» Commenta Uno.

«Sì, proprio così, lo dico io.» Ribatte Mister G. «E io non sono uno qualunque!»

«Su questo non ci piove.»

«Cristallino.»

Mister G. si accomoda nuovamente sul suo trono fatto di luce, mentre Uno e Due riflettono su quelle ultime parole del loro capo.

In un mondo così perfetto, nemmeno Lui potrebbe fare qualcosa di male.

Magari non lui. Pensa Uno. Tuttavia...

E' solo un attimo. Una frazione infinitesima si un secondo in cui un pensiero irrazionale riporta indietro nel tempo la sua mente ultra millenaria. Un tempo in cui si aveva il cattivo gusto di scommettere sulle sorti del mondo.

Giulia. Si dice Uno. Giulia La Pazza potrebbe.

Reset TotaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora