#trentasette #hell

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Mister L. apre gli occhi. E' consapevole di aver dormito per un sacco di tempo. Forse troppo. Si alza in piedi facendo scricchiolare tutte le giunture presenti nel suo vecchio corpo oramai logoro. «A che punto siamo?» Chiede a nessuno in particolare, senza la pretesa di poter ricevere una risposta. Risposta che però inaspettatamente arriva.

«E' il momento.» E' un tono di voce che non gli giunge nuovo. Qualcosa di già sentito anche se tanto tempo prima. Poi l'illuminazione.

«Giulia?»

«Eccomi.» La ragazza appare dal nulla.

Mister L. sorride. «Ci siete entrambe?»

«No,» Si affretta a rispondere Giulia «lei è morta da un pezzo. Sono rimasta solamente io.»

«La mia preferita.»

«Grazie.»

«Quanto ho dormito?»

«Duemila e spiccioli.»

«Wow!» Esclama Mister L. «E come è andata laggiù?»

«Tutto bene.»

«Cosa intendi con "tutto bene"?»

«Intendo che la torta è pronta per essere mangiata.» Risponde Giulia «Sono più di duemila anni che non accade nulla di interessante laggiù. La gente è debole, e non è pronta a quello che...»

«Aspetta.» La interrompe Mister L.

Giulia temporeggia.

«Lui è pronto?»

«Più che pronto, guarda tu stesso.»

Giulia indica una zona dello spazio alla sinistra di Mister L. Lui si gira e osserva lo schermo. «Ma non mi dire!» Esclama soddisfatto. «Chi è che ha avuto questa magnifica idea?»

«Tu.»

«Io?!»

«Sì, tu. Non te lo ricordi?»

Mister L. scuote la testa perplesso. «A essere sinceri, no, ma questo non ha importanza. Rimane un'ottima idea a prescindere da chi l'ha ideata.»

«Quando?» Chiede Giulia.

«Che giorno è oggi?»

«Domenica.»

«Beh, quale giorno migliore se non questo!»

«Ok, allora procediamo.»

«Procediamo.»

Giulia si gira e comincia ad allontanarsi.

«Giulia?»

«Sì.»

«Una domanda.»

«Certo.»

«Cosa hai fatto in tutto questo tempo?»

Lei continua a dare le spalle a Mister L. come volesse non rispondere.

«Giulia?»

«Ho aspettato.»

«Cosa?»

«Il momento giusto.»

«Vendetta?»

Giulia annuisce. «Lui ha giocato sporco con me. Aveva bisogno di un utero, non di una madre per suo figlio. Era già tutto scritto. Quello che voleva, era un mondo di stupidi credenti senza anima. E io sono stata usata per i suoi scopi egocentrici.»

«Ma io ti ho salvata.»

«Sì, tu non mi hai salvata.» Ribatte Giulia «Noi due abbiamo fatto un patto.»

«Vero.»

«Tu mi hai dato la vita eterna e la vendetta, e io ti ho dato suo figlio.»

«Vero anche questo.» Ammette Mister L. «E devo dire che sei stata davvero brava. Non so come tu ci sia riuscita, tuttavia so per certo che il ragazzo è dalla nostra parte.»

«Le madri sanno essere persuasive.»

«Ma nel tuo caso, sei stata madre per un tempo piuttosto breve, quindi ti va riconosciuto un certo talento.»

«Il segreto è la pazzia.»

«L'ho sempre sospettato.» Si compiace Mister L. «Anche lui è un po' pazzo, esattamente come la mamma. Sono bastati pochi attimi all'interno del tuo utero per ottenere una trasmissione verticale del gene della pazzia.»

«Non credo sia andata così.» Ribatte Giulia «Era semplicemente destino.»

«Chissà, tuttavia giunti a questo punto non ha più molta importanza.»

«La prenderà male, non è vero?»

«Tu come la prenderesti? Duemila anni di lavoro, spazzati via in una manciata di secondi. Io non la prenderei bene per niente.»

«Scacco matto Mister G.» Bisbiglia Giulia.

Mister L. annuisce, poi si lascia scappare un sorriso poco rassicurante.

«Pronta?»

«Pronta.»

«Rien ne va plus, les jeux sont faits!» Esclama Mister L.

Milioni di anni luce lontano da quel luogo senza tempo, una finestra si apre...


Reset TotaleWhere stories live. Discover now