5. Wow, che casa

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La mattinata è passata in fretta, forse perché come primo giorno i docenti non hanno voluto farci fare granché.
Ci sono state delle presentazioni, sia da parte nostra che dei professori e delle loro materie, giro illustrativo dell'istituto... insomma, le tipiche cose da primo giorno.

Io e Aurora abbiamo conosciuto nuove persone oggi.
A frequentare il nostro indirizzo ci sono Sasha, Annie e Katie, tre ragazze davvero simpatiche.
Sono tutte nate qui a New York e ci vivono praticamente da sempre.
Annie e Katie sono cugine, Sasha è la loro migliore amica già dal liceo.
È stato bello riuscire ad integrarsi già dal primo giorno.
Le ragazze hanno un appartamento in comune a pochi isolati dalla scuola, ci hanno consigliato di cercare un'abitazione in quel quartiere, appena hanno saputo che stiamo cercando casa.

Nonostante ciò, la mia mente è stata fissa ad una persona per tutto il giorno.
No, non sono ossessionata da lui, nè tanto meno innamorata o robaccia del genere. Semplicemente, credo che quando una persona ti catturi così tanto alla sola vista, quando una persona ti attrae mentalmente, il tuo cervello va in tilt, perché non lo trova normale. È una cosa insolita, e allora ci pensi, ci pensi sempre, e il tuo subconscio cerca risposte che non esistono perché le cose vanno così, alcune spiegazioni non puoi dartele.

Nel pomeriggio abbiamo preso un caffè con le ragazze, per conoscerci meglio.
Alla festa di stasera, a quanto ho capito, ci saranno anche loro - oltre a più della metà del college - quindi forse ho un motivo in più per andarci.

Mentre le mie nuove compagne e la mia amica parlano, cerco il telefono nella borsa e decido di scrivere a Dylan.
Non sono mai stata una tipa che scrive messaggi ai ragazzi, però non potrei mica aspettare che lo faccia lui, non gli ho lasciato il mio numero.

Sarah: Ehi ciao, sono Sarah. Okay per stasera.
Dylan: Ci vediamo stasera, allora.
Sarah: Benissimo, a dopo.
Dylan: Non vedo l'ora.

Blocco il telefono sorridendo e lo lascio cadere nella borsa.
"Perché ridi?"
Aurora mi guarda con un sopracciglio alzato, tipica espressione da "non me la racconti giusta".
"Ho avvisato Dylan che ci saremo anche noi alla festa, stasera."
"Dylan..?" Anche Katie assume quella espressione.
Ma che hanno tutte da guardare oggi?
"Lo conosci?"
"Se parliamo dello stesso Dylan non sono solo io a conoscerlo.."
"Katie, immagino che Sarah intenda quel Dylan" continua Annie.
"Cosa c'è di strano, ragazze?"
"È un bel ragazzo, attraente, popolare.. Solo, non illuderti."
Sapevo che ci fosse qualcosa sotto, me lo aspettavo.
"Tranquille, è un amico."

Aurora fa su e giù per la stanza, davanti l'armadio da venti minuti, provando 100 vestiti e scartandoli tutti

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Aurora fa su e giù per la stanza, davanti l'armadio da venti minuti, provando 100 vestiti e scartandoli tutti.
Ma perché se li compra se poi non li mette?
"Sono le 7:35, sicura che ce la faremo?"
Andremo alla festa con le nostre nuove amiche, ci hanno avvertite di non tardare e che alle 9 ci aspetteranno nel parcheggio dei dormitori.
"Parla per te, baby.", le dico sorpassandola, prendendo un abito dall'armadio senza fare troppo l'indecisa.

"Sarah ti prego aiutami! Ci sarà sicuramente il suo amico, che cosa dovrei indossare? Elegante, sportivo, casual, semplice?"
Il suo tono è disperato.
"È una semplice festa universitaria. Non ti impegnare troppo."
"Forse hai ragione.."
"Dai, sbrigati."

Dopo il giusto tempo siamo finalmente pronte.
Ho indossato un semplice vestito nero a costine, lungo fino al ginocchio, delle decoltè di un colore rosa antico e una borsa abbinata alle scarpe.
Aurora invece, alla fine, ha optato per un top in velluto bordeaux, e una gonna nera attillata che lascia tra questa e il top un filo di addome scoperto, con scarpe e borsa riprendenti la sua parte superiore.
Non abbiamo abbondato con il trucco, non ce n'è bisogno.

Puntuali, io e Aurora stiamo scendendo le scale per uscire dalla struttura.

Percorriamo tutto il cortile arrivando al parcheggio principale.
Incontrando le ragazze ci salutiamo e ci complimentiamo tutte a vicenda per i nostri outfits.

Durante il tragitto abbiamo tenuto della musica in sottofondo e chiacchierato su cosa potesse aspettarci una volta arrivate li.
Le ragazze ci hanno rivelato già qualche pettegolezzo, nonostante noi non conosciamo le persone di cui parlano.

"Dolcezze, siamo arrivate."
"Wow, che casa.", si lascia scappare Aurora.
"Beh si, è la tipica espressione di quelli che la vedono per la prima volta. La casa è di Travor, l'ombra di Dylan, sono sempre insieme quei due."
"Aspetta, intendi il biondino?", chiede Aurora.
"Si, quello alto, muscoloso in stile principe azzurro.."
Ridiamo tutte ed usciamo dalla macchina prima di addentrarci nella folla.

Tutti gli alunni del college sono qui, o almeno la maggior parte.
Saluto un paio di persone che ho incontrato a scuola questa mattina e mi fermo a scambiare due parole con qualcuno.
Non ho ancora incontrato Dylan, ma non penso sia il caso di avvisarlo di essere arrivata qui.
Sasha mi ha presentato i suoi amici Mike e Drake, anche loro erano suoi compagni al liceo.
Devo essere obiettiva, hanno i tipici lineamenti americani che farebbero impazzire qualsiasi ragazzina.

Arriviamo alla penisola della cucina dove vediamo una quantità di alcool superiore a quella che mi aspettavo, e a gestirla è un vero e proprio barman, anche molto bravo, uno di quelli che riesce a fare il giocoliere con gli alcolici.

Seduto ad uno sgabello c'è un ragazzo di spalle, con una giacca e un jeans semplice, e i capelli biondo chiarissimo, mentre al suo fianco c'è Dylan, intento a fissarmi mentre ci dirigiamo verso di loro.

Indossa una camicia bianca un po stretta e del semplici jeans con qualche strappo qua e là.
Il suo ciuffo moro viene aggiustato dalla sua mano poco prima di salutarci, e io ne approfitto per guardare meglio le sue braccia possenti.

"Ehi Trav", fa Dylan dandogli una pacca sulla spalla poco prima di essere completamente vicine a loro.

Travor si gira e gli si illumina lo sguardo alla vista di Aurora. È lo stesso ragazzo di giorni fa, quello che era in compagnia di Dylan, come avevo già immaginato.
Io non sbaglio mai, lo sapevo.
Dylan si avvicina a me per darmi un bacio sulla guancia, in modo amichevole - spero - e poi fa un cenno a tutte le altre.
Passata la fase delle solite presentazioni la serata inizia ad animarsi a base d'alcool.
Travor è un tipo apposto, mi da un senso di sicurezza e per la prima volta non mi sento preoccupata all'idea che un ragazzo possa piacere ad Aurora.

Dopo qualche bicchiere inizia a girarmi la testa in questa stanza super affollata, Aurora è impegnata a conversare con Travor, le ragazze si stanno dimenando mentre ballano e di Dylan ho perso le tracce da un po'.

Mi immergo nella mischia cercando via di fuga dopo aver fatto cenno ad Aurora che sarei andata a prendere un po' d'aria.

Finalmente trovo le vetrate che portano a un terrazzino, contornato da fiori e piante.
Il cielo è molto stellato stanotte, così mi appoggio alla balaustra, mi accendo una sigaretta e mi godo il panorama da qui.

My FireWhere stories live. Discover now