10. Io devo sapere

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"Dieci minuti di ritardo, ve li faccio passare!"
Sasha è seduta su un divanetto tra Annie e Katie. Annie, la biondina, è intenta a leggere un libro, mentre Katie, con i suoi tratti più duri, si diverte con il cellulare. Sasha intanto, ci indica i due té caldi sul tavolino, uguali a quello che sorseggia lei.

Oh, si! Quello che mi ci voleva!

Mi accomodo tranquilla sul divanetto di fronte alle ragazze, assieme ad Aurora, e iniziamo a raccontar loro il nostro fatidico esame.

Dylan: Piaciuti i fiori, Milos?

È stato lui?!

Sgrano gli occhi, girandomi verso Aurora che è confusa dalla mia reazione.
"Che succede?", ferma il suo discorso, perdendone il filo, e dedicandomi attenzione.
Tutte si girano verso di me, attendendo risposte.
A questo punto, non mi resta che lasciare il mio iPhone sbloccato sul tavolino, in modo tale da far leggere a tutte il messaggio di Dylan.

"Fiori?", Sasha è sorpresa.
Non avevamo parlato di questa piccola sorpresa con le ragazze, ovviamente perché pensavamo fossero state loro.
"È stato Dyl..."Aurora non riesce a finire.
"Questo è davvero cotto!", la ferma Annie.
"Si chiama galanteria, dolcezza.", continua Katie.
"E chi se lo aspettava da Dylan Blake...", finisce Annie.

"Fermatevi un attimo, ehi, una alla volta. Cosa dovrei rispondergli? Magari lo ringrazio, lo invito per un caffè, per ricambiare, no?"
"Assolutamente no, piccola. Fatti valere. Un semplice grazie gli basterà!" Sasha mi tiene il braccio nel dirlo, per paura io possa riprendere il telefono, ed io la guardo con un senso di orientamento pari a zero.
"Fidati di me. E in più, non risponderlo subito. Aspetta qualche minuto."
Faccio cenno di sì con la testa e solo così molla la presa.

Non riesco a crederci! È sempre così sorprendente? O è la foga del momento?

Passano 5 minuti.
"Posso?", con gli occhi da cucciolo verso Sasha.
"Altri 5, aspetta."

10 minuti interminabili!
Ho una voglia matta di prendere il telefono e dirgli "si sai, i fiori sono bellissimi ma... mi sarei accontentata di te!"
Okay, no, questi pensieri sono davvero ridicoli.
Sarah, torna in te!

Prendo il telefono interrompendo ancora la conversazione tra le ragazze che mi fulminano in un istante con lo sguardo.
"Che c'è? Sono passati!"
Aurora scoppia a ridere, e so già il perché.
Sasha, intanto, continua a darmi contro.
"Ma tu, perché ridi?", rivolgendosi ad Aurora.
"Ragazze vi prego non mi rovinate la scena, non la vedo così da troppo! Mi sa che non è solo Dylan quello cotto qui.."
"Pensa a te, sembrate Barbie e Ken!", Katie corre in mia difesa.

"Che hai intenzione di scrivergli, allora?", mi dice Annie in modo premuroso.
Fisso la schermata per qualche secondo.
"Faccio io." Mi allunga la mano e le lascio il cellulare.

Tin.

Inviato.

"Fatto.", me lo ripassa.
Il cuore mi batte, senza motivo, all'impazzata.
Sblocco immediatamente per controllare la gravità del danno di Annie.

Sarah: Davvero belli, grazie mille.

"Tutto qua?", la guardo con aria curiosa.
"Tesoro, devi imparare ad essere ferma e coincisa. Non dare chance, rimani dura, soprattutto con uno come Dylan..."
"Quando inizierete a farvi gli affari vostri? Insomma, sono grandi e vaccinate, sapranno accorgersene da sole chi è giusto frequentare e chi no!", si intromette Katie.
"Mi spiegate qual è il problema?", intervengo innervosita questa volta.
Non è possibile che io non debba sapere.
A che scopo? Proteggermi?
Non è così che possono farlo.
Un consiglio, un avvertimento, lo accetto volentieri.
Posso capire che, non conoscendoci ancora bene, vogliono trattenersi, ma questa storia inizia a non piacermi.
Io DEVO sapere.

Aurora mi mette una mano sulla gamba, per rassicurarmi, ma io gliela tolgo subito. Non ho bisogno di sostegno, cazzo. Spiegatemi!

"Dylan... ehm...", inizia Annie.
"È un tipo particolare", cerca di continuare Katie.
"...da cui stare alla larga, ecco. Ma, sicuramente, sei libera di scegliere e testare da sola. Noi ti appoggiamo, tranquilla. Siamo tue amiche.", finisce Sasha, con un tono che vuole far smorzare la tensione.

Aurora non dice una parola. Troppo strano. Sa qualcosa anche lei?

"Credo che Dylan e Cassie stiano insieme.", si fa sentire, finalmente.
"Cosa?! È impossibile, ragazze. E poi tu come lo sai? E perché non me l'hai detto? Non me la bevo."

Aurora inizia ad agitarsi. Si tocca le mani, starà sudando freddo.
Posso capirla, ha otto occhi sgranati puntati su di lei. Quelle poche lezioni di comunicazione del corpo, al liceo, mi sono servite.

"Beh, io non ne sono poi così sicura. Alla festa, ieri, quando sei andata via Travor ha chiamato Dylan perché voleva assicurarsi che tornassi a casa sana e salva, nonostante tu l'avessi ignorato. Io gli avevo detto di lasciar perdere, ti conosco bene, so cosa vuoi, ma lui ha insistito e l'ho lasciato fare. Dylan non rispondeva al telefono quindi ci siamo allontanati dalla mischia e, nel corridoio ho intravisto una ragazza bionda assieme a lui, che cercava di baciarlo, in poche parole: ci provava. Non sono sicura su di lui, insomma, non l'ho visto ricambiare le attenzioni, anzi... cercava forse di evitarla. Alla fine, lui ci ha visti ed è venuto incontro a noi, lasciandosela alle spalle.
Ho ricordi sfocati del volto di lei, ma da come me l'hai descritta stamattina sono convinta che fosse Cassie.
Scusami, davvero. Avrei dovuto dirtelo."

Rimaniamo tutte zitte.

Guardo le ragazze, in cerca di conferma. Mi aspetto qualcosa da loro. Un sopracciglio non regge più e si alza lasciando rilassato l'altro, mentre faccio cenno con le mani di continuare, verso le altre tre.
Aurora avrebbe dovuto parlarmene, si.
Stamattina, magari. Le ho servito l'occasione sul piatto d'argento ma non mi ha detto nulla.

Perché?

Non voglio condannarla, mi dispiace.
So che ciò che fa, non lo fa con cattiveria o doppi fini.

Tra tutte, Annie prende coraggio per prima e spezza il silenzio.
"Non ti sbagli del tutto.
Voglio essere sincera con te, Sarah. So che sei una ragazza sveglia, e non ti farai fregare da un bel viso e degli occhi magnetici, ma mi sento in dovere di dirti io le cose come stanno.
Dylan e Cassie non stanno assieme, con lei ha semplicemente lo stesso rapporto che ha con tutte. Li si trova insieme, ecco... solo in modo occasionale. Ha tante ragazze che gli girano intorno ma una volta arrivati alla conclusione la scena è la stessa, da sempre: loro frignano sul banco a lezione, e lui ne ha già mirata un'altra. Credimi, tutto ciò mi arriva da fonti credibili. Mia sorella, l'anno scorso, seguiva dei corsi assieme a lui, e mi ha raccontato tutto."

Non so cosa dire.
Io e Dylan non siamo assolutamente niente, neanche amici, se è per questo.

"È un bel ragazzo, lo guarderebbe chiunque, ma non mi ci soffermo, tranquille. Grazie per avermi detto tutto, finalmente. Può fare quel che vuole con chi vuole, io non sono come le altre."

Non mi interessa di ciò che è o era Dylan con le altre ragazze, sul serio. Io non mi sento come loro, ho dei principi. Ribadisco a me stessa, ancora una volta: vivi alla giornata, e mettiti in gioco.

Dylan: Ti dispiacerebbe passarmi il numero di Aurora? Sai, Travor vorrebbe farle sapere il mittente dell'altro mazzo di fiori.

Passo il cellulare ad Aurora e lascio che se ne occupi lei, che intanto ha già cambiato umore.
Sorridente come una bambina quando arriva il momento dello scarto dei regali, digita qualcosa e me lo ridà.

Dylan Blake vuole giocare.
Lo accontenterò.

My FireWhere stories live. Discover now