9. I fiori e i loro strani profumi

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"Sì mamma... Come, non ci credi?...Non puoi immaginare quanto sia contenta io... Ti farò sapere, certo... Dai un bacio a papà... Buonanotte"

Chiudo la chiamata e metto il telefono in borsa mentre rientro nella conversazione con le ragazze.
Questa sera non abbiamo alcuna intenzione di uscire dal college, siamo stanchissime, ho alcuni concetti dell'ultima lezione da ripassare.
Sarà vero che siamo solo agli inizi, ma vorrei non tralasciare nulla e non accumulare pagine.
Insomma, non posso permettermelo dovendo gestire due scuole diverse.

Simon mi ha assicurato che entro qualche ora dopo l'esame ci avrebbe informate su orari e giorni di lezione.
Spero mantenga la parola, se c'è qualcosa che odio è di sicuro organizzarsi all'ultimo minuto.

Arrivate nel parcheggio salutiamo Sasha confermandole la nostra presenza in una delle tante sale relax della scuola per questa sera.

"Allora, facciamo così: se non vi trovo nell'aula 12 verso le 19:00, vengo su a trascinarvi!"
"Ehi tranquilla, fidati!"
Sasha e Aurora continuano con le raccomandazioni mentre io mi tengo leggermente indietro, senza stare al passo.

Ogni scalino mi sembra una montagna, ho i piedi in mille pezzi, credo sia ora di cambiare queste scarpe da ballo. È una vita che lo penso ma alla fine trovo sempre una scusa per non sostituirle.
Hanno un grosso valore per me, queste più di tutte quelle che ho avuto.
Non hanno nulla di speciale, nè strass o altre decorazioni.
Il modello non è affatto uno dei più moderni, anzi lo definirei uno dei più classici.
Sono ricoperte da un semplice raso color daino che è molto rovinato ai lati interni dei due talloni.
Queste scarpe mi hanno dato la forza, mi hanno fatto passare le sensazioni di dolore oltre che procurarmele.
Solo a guardarle mi viene voglia di metterle ai piedi e sfogare tutto, ma soprattutto di sentirla più vicina a me.
Ecco, il motivo principale è che sono sue, o almeno erano.
Mia nonna è sempre stata il mio punto di riferimento.
Già dalle scuole elementari, sapete, quando vi chiedono chi vorrai essere da grande, la mia risposta è sempre stata Lei.
L'amavo incondizionatamente, e l'amo ancora, nonostante non ci sia più.
So che è questo che avrebbe voluto per me, ne abbiamo sempre parlato.
Mentre facevo l'esame di ammissione oggi, mi sembrava di rivederla nell'angolo della sala ad urlarmi di fare di più, come sempre.

Arrivate sulla soglia della porta della nostra stanza, io e Aurora rimaniamo bloccate, ci guardiamo, e quasi contemporaneamente raccogliamo i mazzi di fiori posizionati sull'uscio.

Li annuso subito, per mia abitudine. Ho sempre amato i fiori e i loro strani profumi, fin da piccola.
Ricordo ancora quando nei pomeriggi primaverili, andavo nella villa di campagna della mia famiglia. Mi immergevo nei fiori colorati, di ogni specie, e ci giocavo per ore.

Nessun biglietto vicino a questa meraviglia, nè per me, nè per Aurora.
Sicuramente saranno state le ragazze a farci questa splendida sorpresa. Le conosciamo da poco, questo è vero, ma abbiamo già capito che brave persone sono.

Entrate in stanza, io e Aurora abbiamo continuato ad auto convincerci che siano state loro, chi altro sennò? Tra una chiacchiera e l'altra iniziamo a riordinare un po' la stanza. Siamo qui da poco ed è già un porcile, ammassi di vestiti ovunque. Potremmo aprire un negozio con tutta questa roba. Ma che dico, un negozio è poco... Magari un vero e proprio centro commerciale!

Dopo poco mi fiondo nella doccia, senza neanche finire di rimettere in ordine la mia roba nel borsone. Avrò tempo, non ora però.
Ho solo una voglia matta di stare mezz'ora sotto l'acqua calda a rilassarmi, prendermi cura di me.

Ci ho sempre tenuto molto a me stessa, alla mia cura, la mia pelle, i miei capelli, il mio aspetto.
Mi sono sempre preoccupata di come apparire agli altri, tranne nell'ultimo periodo prima di arrivare in America.
Ora diciamo che, applico la via di mezzo.
Insomma, non sarà importante l'abito per studiare con delle amiche nella sala relax del mio college.

Esco dalla doccia e infilo degli shorts grigi della Nike, con una larga canotta bianca e gli scaldapiedi per darmi un po' di tregua.

My FireWhere stories live. Discover now