6.

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Arriviamo a 50 stelline per il prossimo capitolo.
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9:58 am.
Vengo svegliata dai rumori che probabilmente fa Ilaria e mi siedo frastornata sul letto, non essendo abituata ancora a questo nuovo materasso.
Sbuffo quando sento la mia testa leggermente pesante, poi mi abituo alla sensazione che va attenuandosi. Finalmente riesco ad alzarmi, raggiungendo Ilaria in cucina, dove la trovo cantare e ballare.

«Ma buongiorno...» sussurro notando subito i pancake ripieni di nutella e milioni di altre cose.

«Buongiorno amore mio!» urla sorridendo mentre armeggia con la padella, girandosi poi verso di me.

«C'è qualche festa in giro?» domando curiosa avvicinandomi a lei, sedendomi sullo sgabello difronte.

«Tu qui a Torino che hai un debole per Dybala, altro che festa!» dice euforica e alzo gli occhi al cielo, iniziando ad assaggiare ed a ingozzarmi.

«Non c'è nessun debole per Dybala, scordatelo. Appena trovo un biglietto, parto tornando a Napoli.» annuncio e li si gira triste. «Cosa?» domando con la bocca piena.

«Pensavo avessi accettato la mia offerta..» dice posando la padella, spegnendo il fuoco. «Perché non ci vuoi nemmeno pensare? È il minimo indispensabile, puoi iniziare una carriera qui, poi continuarla a Napoli. Ti prego, perché no?» dice avvicinandosi a me e sbuffo.

«Devo sentire i miei.» dico e lei sorride, battendo le mani, poi scompare nella camera. Confusa continuo a mangiare, beandomi del sapore della nutella. Vorrei farci sesso con la nutella, sinceramente. Se potessi, mi sposerei con un barattolo di nutella, non mi delude mai ed è sempre pronto per me, curandomi dalle mie delusioni e momenti tristi. Vengo bloccata nella mia dichiarazione amorosa con la nutella da un pc che Ilaria mi piazza davanti, con una chiamata Skype incorso.

«Ho risposto!» urla soddisfatto mio padre e mia madre sorride.

«Allora non sei incapace totalmente!» dice ridendo, sedendosi accanto a lui.

«Perché li hai chiamati?» domando continuando a mangiare cioccolata e qualsiasi cosa mi capitasse, Ilaria sorride allontanando le schifezze da sotto il mio naso, così che potessi concentrarmi.

«Raccontagli la situazione.» dice semplicemente e sbuffo.

«Successo qualcosa?» domanda preoccupata mia madre e faccio segno di no con la testa.

«In pratica mi vogliono come fotografa qui, al centro sportivo a Vinovo e durante le partite penso. Ma non mi va, lavorare per loro poi, mi sembra di tradire.» dico sinceramente e i miei genitori restano in silenzio per pochi secondi.

«Alessia accetta questo lavoro, ti farà star bene! Poi stai con Ilaria e realizzi il tuo sogno di far conoscere Napoli al mondo, soprattutto a Torino che la odiano!» dice mia madre.

«Papà, tu che dici?» domando e lui continua a rimanere in silenzio. Mia madre inizia a pizzicargli il braccio, incitandolo a parlare.

«Fallo solo se ti fa felice.» dice semplicemente e Ilaria sorride. «Se sei felice di provare questa nuova esperienza fallo, non deve bloccarti niente.» continua sorridendo e mi sento sicura che qualsiasi cosa decida di fare, loro saranno al mio fianco.

«Va bene. Come state?» domando curiosa cambiando discorso.

«Tutto a posto, vedo che state mangiando schifezze come sempre, voi!» dice mia madre puntandoci il dito contro e ridiamo entrambe, ricordando le varie volte che ci ha sgridate in passato.

«Ti chiamo sta sera?» domanda mio padre dopo aver alzato gli occhi al cielo e sorrido annuendo.

«A più tardi.» sussurro prima di chiudere la chiamata su Skype.

«Quindi ora ci penserai?» domanda Ilaria contenta e annuisco arresa.

«Si, ci penserò.» dico sbuffando. «Raccontami tu e Federico, invece.» dico curiosa e la vedo subito prendere colore sulle guance.

«Stiamo solo uscendo, è gentile, carino. Mi trovo con lui.» mi spiega e annuisco.

«Mi fa piacere che finalmente hai trovato qualcuno che ti piace veramente e che comunque ti tratti bene.» dico e lei annuisce.

«Chi lo avrebbe mai pensato che le due sfigate della scuola si sarebbero fidanzate con due calciatori.» dice soddisfatta e la guardo confusa.

«Non sono fidanzata con nessun giocatore, io.» dico sottolineando 'io' e lei continua a sorridere, come se sapesse già tutto.

«Per ora, Dybala è come se stesse pisciando sull'albero.» dice e scoppio a ridere.

«Mi hai appena paragonata ad un albero e Paulo ad un cane?» domando tra le lacrime e lei ride insieme a me.

«Si! Ho notato come vi guardate, porcellini.» dice pizzicandomi il braccio. «Ti ricordo che sono indispensabile nella tua vita e-»

«Hei!» urlo ritirandomi al suo pizzico. «Porcellini?» domando e annuisce convinta di ciò che ha detto.

«Se potesse ti spoglierebbe e te lo infilere-» blocco subito la sua mente perversa poggiando la mano sulla sua bocca, ma la lecca e la sposto per il disgusto. «Secondo me è bravo, sembra delicato ma è peggio di Christian Grey.» dice velocemente poi fuggendo mentre la rincorro.
Perché deve alimentare le mie fantasie?

«Tu non dovresti pensare a queste cose!» urlo mentre la guardo dall'altra parte del divano.

«E tu si invece?» domanda ridendo e le lancio il cucino.

«Lo dico a Federico!» dico mentre continuo a rincorrerla, fermandola finalmente appena si avvicina alle scale.

«Ora finiamo a fare sesso?» domanda avvicinandosi a me, quasi a baciarmi e rido allontanandomi, quasi in imbarazzo.
Ilaria, anche essendo la mia migliore amica da anni, a volte mi mette ancora in imbarazzo con frasi, che sembrano inizialmente stupide, però la sua espressione è tremendamente seria, quasi come se lo volesse davvero.

«È carino Dybala, ma non faremo niente di quello che pensi.» dico tornando in cucina per finire la mia amata colazione e per allontanarmi da quella situazione scomoda.

«Sono quasi sicura che lo farete prima o poi.» urla dall'altra stanza, poi fortunatamente la nostra conversazione finisce.

Ammore scumbinato; Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora